• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/11790    il decreto-legge 22 ottobre 2016, n. 193 (cosiddetto decreto-legge fiscale) ha previsto, con entrata in vigore a decorrere dal 1o luglio 2017, lo scioglimento di Equitalia e...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-11790presentato daGUIDESI Guidotesto diMercoledì 12 luglio 2017, seduta n. 832

   GUIDESI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   il decreto-legge 22 ottobre 2016, n. 193 (cosiddetto decreto-legge fiscale) ha previsto, con entrata in vigore a decorrere dal 1o luglio 2017, lo scioglimento di Equitalia e l'istituzione dell'ente Agenzia delle entrate-riscossione;
   proposto dal Governo allora in carica come una radicale rivoluzione del sistema fiscale italiano, si tratta in realtà, ad avviso dell'interrogante, di un semplice passaggio di consegne da un ente ad un altro. Il sistema fiscale, infatti, è rimasto sostanzialmente invariato, con lo stesso livello di pressione contributiva gravante sui cittadini e lo stesso sistema sanzionatorio, con evidente pregiudizio dell'attuazione del cosiddetto principio del «fisco amico»;
   contestualmente all'abolizione di Equitalia, infatti, è stato anche previsto un ampliamento dei poteri del nuovo ente di riscossione che avrà la facoltà di procedere direttamente al pignoramento dei conti correnti senza dover richiedere apposita autorizzazione al giudice;
   in realtà, la normativa precedente già consentiva, in caso di presenza di debiti fiscali, di procedere al pignoramento diretto del conto corrente senza procedimento giudiziario. A partire dal 1o luglio 2017, però, sarà possibile privare immediatamente i contribuenti delle somme sul loro conto che saranno versate al fisco per saldare il debito: la differenza sostanziale sta quindi nel fatto che le somme saranno immediatamente bloccate ed utilizzate a saldo del debito, con la conseguenza che il contribuente che riceve la notifica del pignoramento del conto corrente, per difendersi, dovrà presentare, entro 60 giorni, una richiesta di rateizzazione e, solo quando questa sarà accolta e dopo il pagamento della prima rata del piano di ammortamento, potrà fare richiesta di sblocco del conto corrente;
   l'articolo 6 dello statuto del contribuente (legge del 27 luglio 2000, n. 212) stabilisce che «l'amministrazione finanziaria deve assicurare l'effettiva conoscenza da parte del contribuente degli atti a lui destinati» e che, al tal fine, la stessa «provvede comunque a comunicarli nel luogo di effettivo domicilio del contribuente»;
   queste misure sono considerate dal Governo come strumentali alla lotta all'evasione fiscale, ma non tengono affatto conto delle diverse situazioni di difficoltà economica che potrebbero investire, poiché, tali norme, pensate per gli evasori, in realtà colpiranno anche imprenditori onesti, non in regola con i pagamenti dei tributi e dei creditori, perché ancora scontano gli effetti della pesantissima crisi economica che ha investito il Paese;
   l'articolo 3 del medesimo statuto del contribuente dispone la non retroattività delle disposizioni tributarie, presumendosi dunque che i nuovi poteri in tema di pignoramento riconosciuti all'Ente riscossione potranno essere esercitati soltanto sui debiti tributari iscritti successivamente all'entrata in vigore del decreto fiscale;
   tali misure, associate alle altre norme di nuova introduzione (quali, ad esempio, l'estensione dello split payment e l'abbassamento a 5.000 euro, da 15.000, della soglia oltre la quale è necessario il visto di conformità per le compensazioni dei crediti di imposta, previste nella cosiddetta manovra correttiva 2017, nonché le previsioni in materia di compilazione dell'ISEE per i contribuenti che fanno richiesta di rateizzazione dei contestati tributi) non fanno altro che complicare il rapporto fisco-contribuente, ma soprattutto aumentare il carico fiscale e burocratico su quest'ultimo –:
   se il Ministro non intenda assumere iniziative per modificare le recenti disposizioni in tema fiscale di cui in premessa al fine di rendere veramente meno oneroso, per i cittadini, il carico fiscale e il peso degli adempimenti, come più volte annunciato; se, in particolare, nel rispetto dello statuto del contribuente, il Ministro non intenda assumere iniziative per: 
    a) specificare che le nuove norme sul pignoramento diretto si applicano esclusivamente ai debiti tributari iscritti dopo l'entrata in vigore del decreto fiscale;
    b) rivedere la norma concernente il pignoramento per debiti fiscali, ripristinando il preavviso al contribuente almeno 30 giorni prima. (5-11790)