• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
C.9/04565-A/098    premesso che:     l'articolo 3 del decreto-legge 25 giugno 2017, n. 99 in corso di conversione dispone la cessione dell'azienda, dei relativi rami, dei beni, diritti e...



Atto Camera

Ordine del Giorno 9/04565-A/098presentato daCANCELLERI Azzurra Pia Mariatesto diMercoledì 12 luglio 2017, seduta n. 832

   La Camera,
   premesso che:
    l'articolo 3 del decreto-legge 25 giugno 2017, n. 99 in corso di conversione dispone la cessione dell'azienda, dei relativi rami, dei beni, diritti e rapporti giuridici, nonché ogni altra attività o passività di Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca al cessionario individuato sulla base di trattative a livello individuale svolte anche prima dell'entrata in vigore del decreto in esame. La procedura di cessione avviene nell'ambito di un intervento pubblico – disciplinato dall'articolo 4 del decreto in esame – preposto:
    alla concessione della garanzia statale a copertura dello sbilancio di cessione;
    alla erogazione del supporto finanziario per ricostituire i fondi propri del cessionario (al fine quindi di fronteggiare l'assorbimento patrimoniale connesso alla ponderazione del rischio acquisito);
    alla concessione della garanzia statale sull'adempimento degli obblighi delle due banche in liquidazione relativi ad impegni assunti in precedenza;
     alla erogazione al cessionario di fondi necessari alla ristrutturazione aziendale;
     l'articolo 9, al comma 1, del decreto-legge 25 giugno 2017, n. 99 in corso di conversione stabilisce che le misure in esame siano adottate a valere e nei limiti delle disponibilità del Fondo istituito dall'articolo 24 del decreto-legge 23 dicembre 2016, n. 237 recante disposizioni in materia di «Tutela del risparmio nel settore creditizio», e dunque, nell'ambito degli interventi autorizzati dalle risoluzioni parlamentari di approvazione della Relazione al Parlamento presentata alle Camere il 21 dicembre 2016;
    l'articolo 24, comma 1, del decreto-legge 23 dicembre 2016, n. 237 ha istituito nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze un Fondo con una dotazione finanziaria di 20 miliardi di euro per l'anno 2017 da reperire, a condizioni di mercato, attraverso operazioni di emissione di titoli del debito pubblico. Il Fondo è destinato alla copertura degli oneri derivanti dalle operazioni di sottoscrizione e acquisto di azioni effettuate per il rafforzamento patrimoniale e degli oneri relativi alla concessione di garanzie dello Stato su passività di nuova emissione e per l'erogazione di liquidità di emergenza a favore delle banche e dei gruppi bancari italiani;
    l'articolo 6 del decreto-legge 25 giugno 2017, n. 99 in corso di conversione introduce misure di ristoro per i detentori di strumenti finanziari di debito subordinato emessi da Veneto Banca e Banca popolare di Vicenza consentendo loro l'accesso alle prestazioni del Fondo di solidarietà di cui all'articolo 1, comma 855, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 ed in particolar modo all'erogazione dell'indennizzo forfettario di cui al comma 6 dell'articolo 9 del decreto legge 3 maggio 2016, n. 59 convertito con modificazioni dalla legge 30 giugno n. 119;
    in considerazione del rilevante impatto sulla finanza pubblica degli interventi dello Stato ai sensi del combinato disposto degli articolo 4 e 9 ed in considerazione del grave danno sociale relativo alle limitazioni delle prestazioni del Fondo di solidarietà di cui all'articolo 6 sarebbe opportuno rendere noti i principali debitori insolventi delle Banche poste in liquidazione. Altresì si evidenzia che riferendosi implicitamente al caso Monte Paschi di Siena, il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, in un'intervista rilasciata al Mattino dichiarò: «Io chiedo a titolo personale che vengano resi noti i primi cento debitori insolventi delle banche che sono state salvate e per farlo, avrebbe pensato al varo «di una riforma di legge sia per le banche risolute sia per quelle preventivamente salvate dallo Stato»;
    il sottosegretario al ministero dell'Economia, Pier Paolo Baretta rispetto al rendere pubblici i nomi dei debitori insolventi delle banche salvate replicò affermando che si sarebbe trattato di «Un bel segnale di moralizzazione che va raccolto e approfondito»;
    anche per il caso delle banche venete poste in liquidazione non si conoscono i nominativi dei maggiori debitori insolventi. Attualmente la normativa prevede una relazione quadrimestrale al Parlamento in cui vengono indicati dal Ministero dell'economia i profili di rischio, con l'indicazione di chi ha crediti in sofferenza pari o superiori all'1 per cento del patrimonio della banca,

impegna il Governo

al fine di soddisfare opportune ragioni di giustizia e trasparenza ad adottare iniziative anche di tipo normativo volte a rendere pubblici i nomi dei grandi debitori insolventi delle banche anche individuando un'eventuale soglia limite oltre la quale tale adempimento risulti obbligatorio.
9/4565-A/98. Cancelleri, Sibilia, Villarosa, Pesco, Alberti, Ruocco, Fico, Pisano.