• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/03870 RICCHIUTI, BATTISTA, CAMPANELLA, CASSON, DIRINDIN, FORNARO, GOTOR, GUERRA - Al Ministro dell'interno - Premesso che: da una recente inchiesta del quotidiano "la Repubblica", è risultato...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-03870 presentata da LUCREZIA RICCHIUTI
martedì 11 luglio 2017, seduta n.855

RICCHIUTI, BATTISTA, CAMPANELLA, CASSON, DIRINDIN, FORNARO, GOTOR, GUERRA - Al Ministro dell'interno - Premesso che:

da una recente inchiesta del quotidiano "la Repubblica", è risultato uno sconcertante episodio di apologia di fascismo;

il caso è quello di uno stabilimento balneare denominato "Playa Punta Canna" situato nel comune di Chioggia (Venezia), il titolare del quale, Gianni Scarpa, non solo ha riempito l'intera area dello stabilimento con cartelli e scritte che inneggiano al regime fascista, ne denigrano le vittime e addirittura offendono la memoria della Shoah, ma ha ripetutamente lanciato via altoparlante deliranti messaggi fascisti, razzisti e xenofobi;

lo stabilimento è divenuto luogo di ritrovo di fascisti e nostalgici di ogni tipo, con un concentrato di presenze e un clima corrivo e complice intollerabile per la Repubblica democratica nata dalla Resistenza;

considerato che, a giudizio degli interroganti:

questo scempio è durato troppo a lungo e solo in seguito alla denuncia giornalistica c'è stata una tardiva attivazione delle competenti autorità di pubblica sicurezza e degli enti locali;

risulta inaccettabile il proliferare di "zone franche" in cui sono possibili manifestazioni di apologia del fascismo e comunque di stampo razzista, senza che, nonostante ripetute denunce in sede politica e parlamentare, la reazione da parte delle autorità amministrative e di governo sia stata tempestiva nell'opera di repressione,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non ritenga di dover disporre l'immediata chiusura dello stabilimento, per violazione dei divieti di apologia del regime fascista ("legge Scelba", di cui alla legge n. 645 del 1952) e di istigazione all'odio e alla discriminazione razziale ("legge Mancino", di cui al decreto-legge n. 122 del 1993, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 205 del 1993), ma anche per l'indefettibile necessità di tutelare la dignità della nostra democrazia e della nostra vita civile;

se non ritenga di dover intervenire, per sollecitare l'immediata revoca, da parte dell'ente locale, della concessione demaniale al titolare dello stabilimento.

(3-03870)