Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
S.4/07811 QUAGLIARIELLO - Al Ministro della giustizia - Premesso che secondo gli elementi informativi acquisiti dall'interrogante:
nel corso dell'esame in Aula dell'AS 2134, cosiddetto codice...
Atto Senato
Interrogazione a risposta scritta 4-07811 presentata da GAETANO QUAGLIARIELLO
giovedì 13 luglio 2017, seduta n.858
QUAGLIARIELLO - Al Ministro della giustizia - Premesso che secondo gli elementi informativi acquisiti dall'interrogante:
nel corso dell'esame in Aula dell'AS 2134, cosiddetto codice antimafia, si è molto dibattuto sulla controversa ipotesi di applicazione delle misure di prevenzione, introdotte nell'ordinamento con finalità di contrasto della criminalità di stampo mafioso, ai reati contro la pubblica amministrazione;
tale previsione normativa è stata oggetto del parere negativo di numerosi autorevoli giuristi e operatori del diritto, fra i quali il primo presidente della Corte suprema di cassazione, il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, diversi presidenti emeriti della Corte costituzionale, studiosi, magistrati e Unione delle camere penali, concordi nel segnalare pesanti criticità;
diversi senatori, a partire dai relatori del provvedimento, Giuseppe Lumia e Giorgio Pagliari, e dal presidente della 2ª Commissione permanente (Giustizia), senatore Nico D'Ascola, hanno contestato la presunta non tempestività di tali giudizi critici, in quanto espressi attraverso gli organi di stampa nei giorni nei quali il provvedimento era all'esame dell'Assemblea, e delle conseguenti iniziative dei senatori di opposizione;
considerato che:
secondo quanto riferito al quotidiano "la Repubblica" del 6 luglio 2017 dal presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, dottor Raffaele Cantone, quest'ultimo sarebbe stato incaricato dal Ministro in indirizzo di presiedere un tavolo su mafia e corruzione di cui avrebbero fatto parte giuristi come Vittorio Manes, Gherardo Colombo e Giuliana Merola;
sempre secondo quanto riferito dal dottor Cantone, il lavoro di questo tavolo si sarebbe concluso con l'invio da parte del presidente, in data 20 aprile 2017, e dunque ben prima che il provvedimento giungesse all'esame dell'Assemblea del Senato, di una relazione nella quale sarebbe stato ripetutamente scritto che "non è condivisibile la traslazione tout court della normativa antimafia alla corruzione" e che "per grave che sia la situazione, non appare condivisibile l'idea di estendere alla corruzione la legislazione speciale della lotta alle mafie, stante la diversità dei fenomeni e il fatto che possono essere già applicate laddove si presentano profili propri del crimine organizzato";
interpellato in proposito dal medesimo quotidiano, il Ministro in indirizzo avrebbe affermato di non aver visto la relazione del tavolo tecnico trasmessa il 20 aprile dal presidente Cantone, perché gli uffici non l'avrebbero ancora sottoposta alla sua attenzione,
si chiede di sapere:
come sia potuto accadere che il Parlamento, impegnato nell'esame di un provvedimento inerente al contrasto della criminalità organizzata, fosse all'oscuro dell'insediamento di un tavolo tecnico su mafia e corruzione e delle conclusioni del lavoro ad esso assegnato;
come sia stato possibile che un documento di tale rilevanza giuridica fosse taciuto e non portato all'attenzione del Ministro stesso;
se il Ministro in indirizzo abbia avviato indagini interne agli uffici del Ministero, per verificare eventuali responsabilità dell'omissione e valutare l'eventuale irrogazione di misure disciplinari.
(4-07811)