• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/03155    a quanto si apprende, la Commissione europea ha inviato un parere motivato all'Italia in quanto le autorità nazionali non sono state in grado di arrestare la diffusione della Xylella...



Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-03155presentato daCIRACÌ Nicolatesto diVenerdì 14 luglio 2017, seduta n. 834

   CIRACÌ, ALTIERI, CHIARELLI, DISTASO, FUCCI, MARTI e MATARRESE. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   a quanto si apprende, la Commissione europea ha inviato un parere motivato all'Italia in quanto le autorità nazionali non sono state in grado di arrestare la diffusione della Xylella fastidiosa, un batterio che provoca il disseccamento degli alberi di ulivo portandoli alla morte;
   da quando è stato certificato il primo caso di Xylella, nella regione Puglia, nel 2014, le autorità italiane erano tenute a rispettare le norme comunitarie in materia di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali e contro la loro diffusione nel territorio europeo;
   in Italia è stata tuttavia notificata la presenza di nuovi focolai e il calendario comunicato dall'Italia alla Commissione «non si è rivelato efficace per garantire l'immediata rimozione degli alberi infetti, come prescritto dalla normativa». Secondo la Commissione «la ricerca finora non ha trovato nessuna soluzione migliore all'eradicazione» delle piante infette dalla Xylella per bloccare la sua avanzata;
   il parere motivato fa seguito a una lettera di costituzione in mora già inviata all'Italia nel dicembre 2015 e ad un'ulteriore lettera di costituzione in mora nel luglio 2016. L'Italia dispone ora di due mesi per ottemperare ai propri obblighi; in caso contrario, la Commissione potrà decidere di deferire l'Italia alla Corte di giustizia;
   va ricordato che le norme comunitarie comportavano la rimozione delle piante infette dal territorio colpito non appena confermata la presenza di Xylella fastidiosa. Gli Stati membri sono tenuti ad adottare tutte le misure necessarie all'eradicazione del batterio dagli ulivi e vietarne così la diffusione in tutti gli Stati membri;
   si è di fronte ad un problema serissimo: dal momento in cui è stata diagnosticata, la malattia, dalla zona infetta è avanzata di circa 100 chilometri. Ormai non si contano le aziende annientate dal disseccamento degli ulivi, che non producono reddito da tre campagne produttive e, a breve, saranno raggiunte da molte altre che stanno cominciando a registrare i primi rapidissimi segni di disseccamento;
   sono state stimate in oltre 10 milioni le piante infette dalla Xylella fastidiosa nelle province di Lecce, Taranto e Brindisi con un danno economico che supera di gran lunga il miliardo di euro. C’è ora il rischio che, senza adeguati provvedimenti, la batteriosi che uccide gli ulivi arrivi nel Nord Barese e nella provincia di Barletta-Andria-Trani (Bat), dove l'olivicoltura rappresenta uno dei volani economici –:
   quali iniziative urgenti il Governo intenda adottare, in questi due mesi di tempo concessi all'Italia, per evitare il definitivo tracollo dell'olivicoltura pugliese e l'ennesimo deferimento dell'Italia alla Corte di giustizia europea;
   quali ulteriori iniziative il Governo intenda mettere in campo in favore dei territori e a sostegno delle imprese e degli enti locali nelle aree colpite dalla Xylella. (3-03155)