• Testo INTERPELLANZA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.2/01887    da circa un mese numerosi incendi divampano anche in Umbria, in Campania, nel Lazio, in Calabria, in Basilicata, in Puglia, in Abruzzo e in Sicilia;    in Sicilia, la situazione...



Atto Camera

Interpellanza 2-01887presentato daVILLAROSA Alessio Mattiatesto diLunedì 17 luglio 2017, seduta n. 835

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'interno, il Ministro della difesa, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, per sapere – premesso che:
   da circa un mese numerosi incendi divampano anche in Umbria, in Campania, nel Lazio, in Calabria, in Basilicata, in Puglia, in Abruzzo e in Sicilia;
   in Sicilia, la situazione è molto critica. I quotidiani siciliani hanno evidenziato la gravissima situazione creatasi a seguito di numerosi ed importanti incendi avvenuti dal 30 giugno 2017. Il Giornale di Sicilia del 4 luglio 2017 pubblica anche il dato drammatico dell'anno 2016, per cui la Sicilia è risultata la seconda regione in Italia per numero di roghi, pari a 841, dopo la Calabria, in cui ne sono stati registrati 1.140;
   la Gazzetta del Sud del 5 luglio 2017 riporta le gravi conseguenze subite da tutta la Valle del Timeto (Patti-Messina) causate da un imponente e devastante incendio. È stato dichiarato lo stato di calamità, un atto che dovrebbe consentire interventi di emergenza e il risarcimento dei danni attraverso fondi PAC, oltre che il ricorso al contratto di area per l'ottenimento di contributi e sgravi fiscali;
   la Gazzetta del Sud dell'11 luglio 2017 titola «Messina ferita dai mafiosi del Fuoco», «Panico nel polo universitario, a S. Michele, contrada Catanese e Corso Italia, Chiusa la A18». Tre giorni intensi di incendi hanno «assediato» la città dello stretto. Lungo la A18 il fuoco è giunto a pochi centimetri dalle auto e si sono verificati tamponamenti a catena. La morsa degli incendi ha coinvolto anche la A/19 Palermo-Catania. Alcuni residenti nella vallata sono stati costretti ad abbandonare precipitosamente le loro abitazioni e gli animali di alcune fattorie;
   numerosi e gravi incendi sono divampati nelle scorse settimane anche nel catanese, nel siracusano e nel ragusano dove sono stati colpiti dalle fiamme un'azienda che si occupa di impianti di trattamento, recupero e valorizzazione dei rifiuti a Grammichele, diverse case di cura per anziani, agriturismi, resort e aziende agricole;
   a Chiaramonte Gulfi un incendio, durato più di 24 ore, ha messo in ginocchio il paese montano distruggendo buona parte della pineta. I danni ingentissimi hanno riguardato tre aziende zootecniche completamente bruciate, compresi gli animali, ed alcune abitazioni distrutte. Numerosi altri roghi si sono verificati in provincia di Ragusa: nella discarica di cava dei modicani, in una segheria di imballaggi, in un deposito di lana;
   nel siracusano sono divampati incendi anche in riserve naturali e patrimonio dell'Unesco, quali Avola antica (Cavagrande) e la valle dell'Anapo-Pantalica, tra Floridia e Solarino, distruggendo centinaia di ettari di patrimonio boschivo;
   i sindacati lamentano che il governo regionale non ha programmato le risorse per organizzare con mezzi, uomini e attrezzature la campagna antincendio e la manutenzione del territorio. A Chiaramonte Gulfi, ad esempio, è sotto accusa il ritardo dei canadair intervenuti dopo molte ore a causa del fatto che la Sicilia non dispone di una pattuglia autonoma;
   i deputati regionali e nazionali M5S lamentano che i ritardi nella programmazione delle campagne antincendio, l'assenza di presidi e la mancata riorganizzazione del corpo forestale siciliano (dopo lo scioglimento di quello statale) sono le vere cause. Gli incendi estivi, quali che siano le origini, hanno una sola motivazione: la mancata prevenzione;
   con legge regionale 6 giugno 1996, n. 16, la regione siciliana ha regolato la programmazione delle attività di antincendio boschivo a livello regionale. Si riscontra però una drammatica carenza di mezzi antincendio aerei che sembrerebbe in parte anche dovuta al «numero di elicotteri venuti meno quest'anno a seguito dello smantellamento del Corpo forestale nazionale (assorbito dall'Arma dei carabinieri), voluto dalla riforma Madia», in quanto «fino allo scorso anno infatti la Regione disponeva degli elicotteri proprio grazie a una convenzione con il Corpo forestale dello Stato»;
   la regione siciliana, si apprende dalla stampa, ha fatto richiesta di quattro elicotteri da dedicare alla Sicilia, ma, stando alle notizie stampa, il capo della protezione civile nazionale non avrebbe ancora deciso se concedere questi mezzi;
   sul sito della protezione civile, si può notare che la flotta aerea per il 2017 in Sicilia vede Canadair così dislocati: 3 a Trapani, 1 a Comiso e 1 a Catania, per un totale di 5 aerei per tutto il territorio regionale –:
   quali iniziative di competenza intendano promuovere per garantire un moderno ed adeguato servizio antincendio per la regione siciliana, considerando anche le caratteristiche del territorio, formato (al momento) da boschi e da zone verdi in generale, caratterizzato in estate dalla presenza di temperature torride e spesso anche colpito da forti venti, in modo da provare a preservare questo importantissimo e bellissimo territorio Mediterraneo italiano;
   se abbiano già predisposto o intendano predisporre, per quanto di competenza, una verifica per accertare se sia stato attivato il piano antincendio nella regione Sicilia e se sia stato stabilito un numero sufficiente di «DOS» (direttori delle operazioni di spegnimento);
   quale iniziativa intendano adottare per verificare l'aggiornamento del catasto previsto dalla legge n. 353 del 2000 che, al comma 2 dell'articolo 10, prescrive che i comuni provvedono, entro novanta giorni dalla data di approvazione del piano regionale di cui al comma 1 dell'articolo 3, a censire, tramite apposito catasto, i soprassuoli già percorsi dal fuoco nell'ultimo quinquennio, avvalendosi anche dei rilievi effettuati dal Corpo forestale dello Stato e che tale catasto è aggiornato annualmente;
   se non intendano valutare l'opportunità di dare mandato all'Aeronautica militare di avviare un'operazione di pattugliamento aereo h24 tramite gli Apr Predator A+, noti come droni, già dislocati presso la base aerea di Sigonella a tutela delle aree boschive siciliane maggiormente a rischio di incendi e per contrastare gli illeciti connessi, considerato che la legge 14 luglio 2004, n. 178, recante «disposizioni in materia di aeromobili a pilotaggio remoto delle Forze Armate», non esclude la possibilità di utilizzare gli Apr anche nelle situazioni di emergenza di competenza della protezione civile;
   se non ritengano opportuno riprogrammare le campagne di prevenzione incendi, nonché valutare la possibilità di dotare il Corpo dei vigili del fuoco, la protezione civile e la regione siciliana di adeguati mezzi aerei, anche alla luce della disponibilità di mezzi non ancora assegnati o operativi, a seguito del riassetto del Corpo forestale dello Stato.
(2-01887) «Villarosa, Lorefice, Rizzo, Grillo, Cancelleri, Marzana, D'Uva, Di Benedetto, Lupo».