• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/11895    con deliberazione 354/2012/PRSP la sezione di controllo della Corte dei conti della regione Sicilia, ravvisando la sussistenza di squilibrio strutturale del bilancio del comune di Modica,...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-11895presentato daALBANELLA Luisellatesto diMercoledì 19 luglio 2017, seduta n. 837

   ALBANELLA. — Al Ministro dell'interno, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   con deliberazione 354/2012/PRSP la sezione di controllo della Corte dei conti della regione Sicilia, ravvisando la sussistenza di squilibrio strutturale del bilancio del comune di Modica, attivò la procedura prevista dal decreto-legge n. 149 del 2011 («dissesto guidato»);
   il consiglio comunale di Modica con delibera n. 143 del 2012 presentò, ex decreto-legge n. 174 del 2012, un piano di riequilibrio che consentì la sospensione del dissesto guidato;
   successivamente, ottenne, ex decreto-legge n. 35 del 2013, dalla Cassa depositi e prestiti un'anticipazione di liquidità per 64.463.620 euro da destinare al pagamento di debiti con restituzione in 30 anni;
   queste operazioni miravano a diluire il disavanzo in 10 anni ed avere più liquidità nella gestione ordinaria. Tutto ciò imponeva una forte politica di rigore, gravando il bilancio comunale dall'ammortamento del disavanzo e della quota di pagamento dell'anticipazione di liquidità alla Cassa depositi e prestiti;
   la nuova amministrazione, insediatasi nel 2013, ha agito in netta controtendenza, rimodulando il piano di riequilibrio tre volte, con crescente aumento del disavanzo, e utilizzando le anticipazioni anche come cassa ordinaria;
   la Corte dei conti, sezione Sicilia, approvò, con prescrizioni e riserve, la versione definitiva del piano, con delibera 311/2015/PRSP;
   successivamente, in sede di verifica periodica, la Corte accertò gravi criticità e profili di scostamento rispetto agli obiettivi intermedi, con innegabile refluenza ai fini del giudizio di congruità e sostenibilità del piano (deliberazione 175/2016/PRSP);
   la nuova giunta, trascurando i rilievi della Corte, nel settembre 2016, presentò, con sua delibera n. 198 del 2016, una nuova rimodulazione del piano, aumentando ancora il disavanzo e spalmandolo in trent'anni;
   la Corte dei conti, con deliberazione 70/2017/PRSP dichiarò «la decadenza dell'ente dalla possibilità di avvalersi dalla facoltà di rimodulazione del piano di riequilibrio (...)» per vizi formali (ritardo rispetto al termine perentorio del 30 settembre 2016, delibera assunta da un organo incompetente ossia la giunta al posto del consiglio comunale e la mancanza di parere obbligatorio dell'organo di revisione), pur evidenziando l'inadeguatezza delle misure correttive al risanamento e un quadro di opacità che manifesta l'incapacità dell'ente di affrontare, se non attraverso un defatigante rinvio al futuro, i numerosi profili di grave irregolarità e criticità già segnalati;
   questa decisione, impugnata dal comune, risulta confermata dalle sezioni riunite della Corte dei conti (sentenza 19/2017);
   inoltre, la Corte rilevando un comportamento «omissivo e reticente sul piano informativo» che intralcia le funzioni della sezione, ha disposto la trasmissione delle deliberazioni 98 e 100 del 2017 alla procura della Repubblica di Ragusa e agli ordini di appartenenza dei revisori dei conti;
   l'amministrazione comunale, ignorando i rilievi della Corte, ha presentato un nuovo piano di riequilibrio di cui alla delibera del consiglio comunale n. 88 del 2017 con ulteriore aumento del disavanzo da 24 a 72 milioni di euro ed un'esposizione di tesoreria da 9 a 20 milioni di euro –:
   quali siano gli orientamenti del Governo, per quanto di competenza, in relazione alla situazione dell'amministrazione comunale di Modica, in carica dal giugno 2013, alla luce dei gravissimi rilievi mossi dalla Corte dei conti, sezione regionale di controllo per la regione Sicilia, e quali iniziative urgenti intenda adottare in ordine al deterioramento dei conti del comune medesimo e agli effetti prodotti dal dissesto finanziario sui cittadini, sui dipendenti e sui creditori, anche valutando se sussistono i presupposti per promuovere verifiche da parte dei servizi ispettivi di finanza pubblica della ragioneria generale dello Stato, per ristabilire verità, trasparenza e certezza sullo stato dei conti dell'ente. (5-11895)