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Atto a cui si riferisce:
S.1/00822 premesso che: l'aumento delle temperature estive, gli sfasamenti stagionali con autunno caldo e primavera anticipata, il più elevato numero di giorni consecutivi con temperature estive...



Atto Senato

Mozione 1-00822 presentata da STEFANO CANDIANI
martedì 25 luglio 2017, seduta n.865

CANDIANI, CENTINAIO, ARRIGONI, CALDEROLI, COMAROLI, CONSIGLIO, CROSIO, DIVINA, STEFANI, STUCCHI, TOSATO, VOLPI - Il Senato,

premesso che:

l'aumento delle temperature estive, gli sfasamenti stagionali con autunno caldo e primavera anticipata, il più elevato numero di giorni consecutivi con temperature estive elevate, ma soprattutto la modificazione della distribuzione delle piogge e l'aumento dell'intensità delle precipitazioni sono gli effetti dei cambiamenti climatici, che richiedono interventi strutturali;

i due terzi dell'Italia e dei campi coltivati lungo la penisola sono a secco, a causa della siccità delle ultime settimane ed ammontano ad oltre 2 miliardi i danni provocati a coltivazioni e allevamenti. La produzione di latte è crollata del 15 per cento e per gli agricoltori è sempre più difficile ricorrere all'irrigazione di soccorso per salvare le produzioni. Secondo uno studio del CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria) le perdite si attesterebbero intorno al 50 per cento nel settore dei cereali;

in Lombardia le perdite provocate dalla siccità ammontano a circa 90 milioni di euro e sui pascoli di montagna si registra in media un calo del 20 per cento di erba a disposizione del bestiame. In Piemonte soffrono soprattutto le province di Cuneo, Asti e Alessandria, dove il forte caldo di questi giorni sta aggravando la situazione idrica degli alpeggi e la campagna cerealicola sta facendo registrare rese inferiori del 30 per cento. La Liguria risente della siccità soprattutto per gli oliveti dell'imperiese e nelle zone irrigue di Andora ed Albenga, dove soffre anche la coltivazione del pregiato basilico genovese. In Veneto dal mese di aprile la regione ha emesso tre ordinanze sullo stato di crisi per siccità, allo scopo di contingentare l'acqua. Sul territorio insistono 160.000 aziende agricole che producono un PIL da 6 miliardi di euro (seconda agricoltura italiana). Ci sono 4.500 prodotti tipici conosciuti in tutto il mondo, di questi 350 nella sola regione Veneto. In Umbria i danni stimati sono di oltre 60 milioni. Il calo delle precipitazioni porterà a una diminuzione delle rese di grano e orzo (30-40 per cento in meno) e per i foraggi (50 per cento in meno). In Abruzzo, nella sola Marsica, che contribuisce a generare il 25 per cento del PIL agricolo con 13.000 ettari coltivati, si stimano perdite di ricavo, legate alla produzione orticola e zootecnia, di circa 200 milioni;

sono almeno 10 le Regioni colpite da questa emergenza e che sarebbero pronte a presentare la richiesta di stato di calamità naturale al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. La misura prevede, per le aziende, la sospensione delle rate dei mutui bancari, il blocco del versamento dei contributi assistenziali e previdenziali e l'accesso al fondo per il ristoro danni;

il Governo ha deciso di attivare un piano di tutela degli agricoltori colpiti dall'emergenza siccità. Si tratta di un pacchetto di 3 misure: attivazione del fondo di solidarietà nazionale; aumento degli anticipi sui premi PAC (Politica agricola comune) fino al 70 per cento per gli aiuti diretti e all'85 per cento per lo sviluppo rurale (circa 2,3 miliardi di euro a ottobre); uno stanziamento di 107 milioni per il programma di rafforzamento ed efficientamento delle infrastrutture irrigue che si aggiungono ai 600 milioni, sui quali si è attivato un bando;

gli agricoltori, purtroppo, non possono attendere le lungaggini burocratiche per cercare di salvare il salvabile. Gli agricoltori sono messi a dura prova dai continui eventi calamitosi, infatti, a distanza di quasi un anno le aziende situate nelle zone terremotate del centro Italia solo ora stanno ricevendo i primi risarcimenti dei danni,

impegna il Governo:

1) ad attivarsi affinché si intervenga nelle forme più tempestive ed efficaci possibili, provvedendo anche a rifinanziare adeguatamente il fondo di solidarietà nazionale, al fine di ristorare immediatamente i danni subiti dagli agricoltori, a seguito dell'eccezionale calamità naturale che sta colpendo il Paese;

2) ad assumere iniziative volte alla definizione di un piano nazionale di sviluppo idraulico finalizzato a riqualificare le infrastrutture idrauliche per uso civile e irriguo, completando le opere in corso e avviando un percorso stabile di investimenti strutturali, non solo occasionali, per gestire al meglio la risorsa idrica.

(1-00822)