• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/03900 BELLOT, BISINELLA, MUNERATO - Ai Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali e degli affari esteri e della cooperazione internazionale - Premesso che: nel mese di febbraio...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-03900 presentata da RAFFAELA BELLOT
martedì 25 luglio 2017, seduta n.864

BELLOT, BISINELLA, MUNERATO - Ai Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali e degli affari esteri e della cooperazione internazionale - Premesso che:

nel mese di febbraio 2017 il Parlamento europeo ha approvato a larga maggioranza il CETA (Comprehensive economic and trade agreement), accordo di libero scambio tra Unione europea e Canada. L'accordo è pertanto in attesa del via libera definitivo di tutti i Parlamenti nazionali, dopo il quale ci sarà piena e definitiva attuazione;

la 3ª Commissione permanente (Affari esteri, emigrazione) del Senato ha approvato il disegno di legge di ratifica (AS 2849) il 27 giugno. Il provvedimento dovrebbe quindi a breve arrivare all'esame dell'Aula;

come già evidenziato nell'atto di sindacato ispettivo 3-03880, presentato dal Gruppo Fare!, ad avviso delle richiedenti sarebbe opportuno un supplemento di riflessione sulle conseguenze che l'eventuale approvazione del CETA rischia di avere su vasti strati della nostra economia, specie con riguardo al settore agroalimentare;

nelle ultime settimane, la Coldiretti ha espresso forti perplessità e preoccupazioni, specie su alcuni aspetti rilevanti del contenuto del trattato; un contenuto che, come noto, è rimasto per lungo tempo coperto da segreto;

il CETA, tra l'altro, include l'Investment court system (ICS), un sistema di risoluzione delle controversie sugli investimenti, che permette alle imprese di citare in giudizio gli Stati e l'Unione europea dinnanzi alla corte arbitrale, con serie ed evidenti ripercussioni anche sulla sovranità dei Parlamenti nazionali;

sul fronte dell'export agroalimentare, al nostro Paese vengono riconosciute appena 41 indicazioni geografiche a fronte di 288 Dop e Igp registrate, con la conseguente rinuncia alla tutela delle restanti 247 e impatti gravissimi sul piano della perdita delle qualità del made in Italy;

preoccupazione desta anche l'applicazione del principio di equivalenza delle misure sanitarie e fitosanitarie, che consentirà ai prodotti canadesi di non sottostare a nuovi controlli nei Paesi in cui verranno venduti. In tal senso, basti ad esempio ricordare che, come più volte segnalato da Coldiretti, alcune sostanze attive che sono impiegate nella UE sotto controllo, come il glifosato ed i neonicotinoidi, non sono soggette in Canada ad alcuna limitazione,

si chiede di sapere:

quali azioni i Ministri in indirizzo intendano intraprendere riguardo a quanto segnalato, a tutela del made in Italy e del binomio territorio-produzione agroalimentare, che rappresenta una delle ricchezze del sistema Paese;

se non ritengano opportuno attendere il pronunciamento del Consiglio costituzionale francese sul CETA, prima di procedere alla ratifica.

(3-03900)