• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/11950    con comunicazione prot. n. 0229472 del 12 luglio 2017 il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia, ha inviato una comunicazione al presidente e al...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-11950presentato daVALIANTE Simonetesto diLunedì 24 luglio 2017, seduta n. 840

   VALIANTE. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   con comunicazione prot. n. 0229472 del 12 luglio 2017 il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia, ha inviato una comunicazione al presidente e al procuratore della Repubblica del tribunale di Lagonegro, prospettando la riapertura, alternativamente, dell'ex casa mandamentale di Chiaromonte o dell'ex casa circondariale di Lagonegro;
   nella nota prot. n. 007867 del 4 novembre 2016 del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia – allegata alla comunicazione del 12 luglio 2017 – le spese prospettate per la ristrutturazione della casa circondariale di Lagonegro ammonterebbero a 5.442.910,00 euro nella prima ipotesi e a 6.329.950,00 euro nella seconda ipotesi mentre quelle per il ripristino funzionale della casa mandamentale di Chiaromonte ammonterebbero a 1.091.750,00 euro;
   la struttura di Lagonegro potrebbe ospitare al massimo n. 36 detenuti, mentre quella di Chiaromonte n. 17 detenuti;
   con sentenza del 12 ottobre 2016, il Tar Campania – sezione Salerno – ha accolto l'impugnazione del consiglio comunale di Sala Consilina avverso il decreto ministeriale 27 ottobre 2015 rilevando che il ricorso «è fondato, in maniera dirimente a cagione del grave vulnus al principio fondamentale della territorialità dell'esecuzione penale, che lo stesso, inevitabilmente, finisce per determinare nella specie». I giudici hanno inoltre ritenuto che la soppressione della casa circondariale di Sala Consilina ha privato un vastissimo territorio, coincidente con il circondario del tribunale di Lagonegro, di un istituto penitenziario con ingiustificato pregiudizio per la comunità locale e per gli operatori del diritto, oltre che per gli stessi detenuti e per le loro famiglie. Secondo il Ministero della giustizia, la soppressione del carcere è stata la naturale conseguenza della soppressione del Tribunale di Sala Consilina «argomento fallace se si tiene mente all'unicità del carcere di Sala Consilina, anche nel circondario del Tribunale di Lagonegro, cosicché, con buona pace del principio fondamentale della territorialità della pena, s’è venuta a creare, per effetto dell'adozione del decreto ministeriale impugnato, la paradossale situazione, ben descritta in narrativa, nei termini seguenti: L'impugnata soppressione costringe l'Autorità Giudiziaria di Lagonegro ad utilizzare una delle seguenti strutture penitenziarie, tutte esterne al circondario del Tribunale: – casa circondariale di Castrovillari (CS), distante circa 75 km e con tempi di percorrenza di 1 ora e 15; – casa circondariale di Potenza, distante oltre 100 km e raggiungibile in 1 ora e 30.; – casa circondariale di Vallo della Lucania (SA), distante circa 100 km e raggiungibile in 1 ora e 10; casa di reclusione di Eboli, distante 100 km, con tempi di percorrenza superiori a un'ora; mentre la Casa circondariale di Sala Consilina distava, dal Tribunale di Lagonegro, solo 40 km e i tempi di percorrenza erano inferiori ai 30 minuti» –:
   quali elementi si intendano fornire sui fatti descritti in premessa, e quali iniziative, per quanto di competenza, il Ministro interrogato intenda assumere al riguardo, anche in considerazione della destinazione pubblica dei fondi per la ristrutturazione delle due case circondariali, nonché quali iniziative intenda assumere per l'utilizzo della casa mandamentale di Sala Consilina. (5-11950)