• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/11935    un recente articolo del quotidiano Avvenire ha evidenziato che a poco più di un mese dal nuovo corso ai vertici della Commissione adozioni internazionali (Cai), la neo vicepresidente...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-11935presentato daZAMPA Sandratesto diVenerdì 21 luglio 2017, seduta n. 839

   ZAMPA, QUARTAPELLE PROCOPIO, IORI, ROSSOMANDO, GARAVINI, PRINA, ROMANINI, LA MARCA, D'INCECCO e PORTA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:
   un recente articolo del quotidiano Avvenire ha evidenziato che a poco più di un mese dal nuovo corso ai vertici della Commissione adozioni internazionali (Cai), la neo vicepresidente Laura Laera ha lanciato un preoccupante e gravissimo allarme: con un ritardo di sei anni verranno rimborsate entro il 2017 le spese relative alle adozioni concluse entro il 2011. I rimborsi saranno possibili perché fino al 2011 esistono le cosiddette «istanze di rimborso»;
   secondo l'articolo di Avvenire, per quanto riguarda le adozioni fino al 2011, saranno circa 1.700 le famiglie che potranno contare sui rimborsi. Mentre le adozioni concluse dal 2011 alla fine del 2016 sono circa 14.000. Sono dunque numerose le famiglie che – se non interverranno decisioni politiche diverse – non avranno alcun contributo, al di là della deducibilità del 50 per cento delle spese stabilite per legge;
   l'8 giugno 2016 l'allora ministro Maria Elena Boschi, che era anche presidente della Cai, aveva parlato di «7 milioni e mezzo, derivanti dai riporti relativi alle annualità precedenti» e di «12 milioni e mezzo, sempre nell'ambito del Fondo per le adozioni internazionali». Quindi si tratterebbe di circa 20 milioni che potrebbero essere disponibili per provvedere a saldare i conti fino al 2011. Tuttavia, questa misura non riguarderebbe le altre 14.000 famiglie in quanto, successivamente al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 4 agosto 2011, non vi è stato alcun provvedimento analogo che preveda il rimborso delle spese sostenute per le adozioni concluse dopo il 31 dicembre 2011. Pertanto, non potrà essere dato seguito ad ogni eventuale istanza di rimborso, in quanto per coprire le spese di un numero così elevato di famiglie sarebbero necessari investimenti molto più corposi, oltre al, fatto che, per utilizzare i circa 10 milioni di euro restanti, servirebbe un atto ufficiale del Governo;
   per sanare il deficit successivo sarebbe dunque necessario inserire nella legge di bilancio un capitolo di spesa dedicato ai rimborsi a favore delle famiglie adottive che hanno concluso le adozioni dopo il 31 dicembre 2011 ad oggi –:
   se non si ritenga opportuno assumere tutte le iniziative necessarie al fine di rendere immediatamente disponibili i fondi residuali al fine di rimborsare le famiglie adottive che hanno concluso l’iter adottivo dopo il 31 dicembre 2011;
   se non si ritenga opportuno assumere iniziative per prevedere un fondo integrativo – nel prossimo disegno di legge di bilancio – volto ad assicurare tutti i rimborsi dovuti alle circa 14.000 famiglie adottive che hanno concluso l’iter di adozione dopo il 31 dicembre 2011. (5-11935)