• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/11999    i bagni di Cefalà Diana, ovvero le terme arabe risalenti al basso Medioevo, fanno parte dell'omonima Riserva naturale orientata, istituita nel 1997 dall'assessorato dell'ambiente del...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-11999presentato daDI BENEDETTO Chiaratesto diVenerdì 28 luglio 2017, seduta n. 844

   DI BENEDETTO, DI VITA, NUTI, BRESCIA, MARZANA, D'UVA, LUIGI GALLO, VACCA e SIMONE VALENTE. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   i bagni di Cefalà Diana, ovvero le terme arabe risalenti al basso Medioevo, fanno parte dell'omonima Riserva naturale orientata, istituita nel 1997 dall'assessorato dell'ambiente del territorio della regione Siciliana;
   l'area protetta è ampia circa 140 ettari e ha l'obiettivo di tutelare la serie di sorgenti fredde che sgorgano nelle immediate vicinanze dell'unica calda, alle falde di Pizzo Chiarastella, e la componente algale termofila dei condotti e dei serbatoi delle acque termali;
   i bagni di Cefalà sono uno dei luoghi che ogni anno vengono visitati da turisti durante le visite guidate e rappresentano una rara testimonianza dell'architettura del periodo arabo con riprese in epoca normanna;
   in passato è stato condotto un progetto di restauro dalla Soprintendenza di Palermo, sezione beni P.A.U.;
   alcune vasche riconducibili al XII secolo sono state ricoperte da cumuli di terra;
   in data 18 maggio 2016 è stata presentata interrogazione (n. 3851), a prima firma La Rocca, in assemblea regionale siciliana, chiedendo spiegazioni in merito ai lavori di restauro intrapresi dalla Soprintendenza di Palermo e in merito alla copertura e all'interramento delle vasche su citate. Attualmente, l'interrogazione risulta ancora senza risposta;
   l'articolo 5 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, prevede forme di cooperazione tra Stato e regioni in materia di tutela del patrimonio culturale, al fine di garantire sempre un livello di governo unitario e adeguato al fine da perseguire;
   altresì si prevede che il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo eserciti il potere di indirizzo e vigilanza e il potere sostitutivo in caso di perdurante inerzia o inadempienza da parte delle regioni;
   allo stesso modo, l'articolo 5 del codice dei beni culturali e del paesaggio della regione Siciliana prevede lo stesso potere sostitutivo in capo al Ministero dei beni e delle attività culturali qualora vi sia inerzia o inadempienza da parte della regione competente –:
   se il Ministro interrogato intenda valutare se sussistano i presupposti per assumere iniziative di competenza al fine di tutelare il complesso termale dei bagni di Cefalà, ed in particolare ai fini della tutela delle vasche riconducibili al XII secolo le quali risultano essere state interrate. (5-11999)