• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/17508    con decreto n. 70 del 2015 sono state dettate norme per orientare la riorganizzazione della rete ospedaliera prevedendo la copertura dei bisogni assistenziali con servizi che...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17508presentato daMIOTTO Anna Margheritatesto diGiovedì 27 luglio 2017, seduta n. 843

   MIOTTO, NACCARATO e CAMANI. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   con decreto n. 70 del 2015 sono state dettate norme per orientare la riorganizzazione della rete ospedaliera prevedendo la copertura dei bisogni assistenziali con servizi che garantiscono la continuità assistenziale in ambito territoriale;
   per le iniziative di continuità ospedale-territorio sono essenziali le strutture intermedie, strutture sanitarie a valenza territoriale di ricovero e di assistenza per pazienti dimessi da reparti per acuti, per i quali è necessario consolidare le condizioni fisiche, continuare il processo di recupero funzionale o accompagnare il paziente con fragilità individuale o sociale nella prima fase del post-ricovero. Una delle tipologie individuate è rappresentata dall'ospedale di comunità;
   il consiglio regionale del Veneto con legge regionale n. 23 del 2012 ha approvato il piano socio-sanitario 2012-2016 individuando come obiettivo strategico regionale lo sviluppo dell'assistenza territoriale anche mediante gli ospedali di comunità, dopo una sperimentazione avviata nel 2004, prevedendo l'apertura di due ospedali di comunità di 20 e 40 posti letto, allocati dopo le procedure di selezione, presso il Craup di Piove di Sacco e la casa di riposo di Camposampiero, sulla base delle valutazioni operate in sede di Conferenza dei sindaci, recepite nel piano aziendale dell'azienda sanitaria;
   il piano di riorganizzazione ospedaliera ha comportato la riduzione di oltre 1.200 posti letto nei reparti per acuti, prevedendone la riconversione in altrettanti posti letto nelle strutture intermedie;
   sono trascorsi 5 anni senza dare attuazione in Veneto alla predetta norma che, anzi, è stata sospesa nella sua attuazione nel mese di ottobre 2016;
   con delibera 433/2017, la giunta regionale del Veneto ha modificato sia i profili assistenziali ed economici delle prestazioni mediche previste negli ospedali di comunità, sia i criteri per l'accreditamento;
   la delibera di giunta regionale n. 433 pone a carico degli enti gestori i costi per l'assistenza medica fissando la tariffa in euro 130/die, afferma la necessità di evitare la «frammentazione del sistema di cure mediche erogate all'interno delle strutture» e sostituisce la definizione «strutture di residenzialità extra-ospedaliera a carattere temporaneo» con «strutture di ricovero intermedio», sottopone alla valutazione di un organo tecnico (Crite) l'attualità della programmazione locale, prescindendo dalle autorizzazioni accordate, omettendo ogni riferimento al criterio della accessibilità all'ospedale di comunità da parte dei cittadini e ignorando di fatto l'orientamento dei sindaci espresso in sede di valutazione sulla riorganizzazione ospedaliera;
   in ordine all'ammontare delle tariffe, il Veneto prevede standard assistenziali pari a 264 minuti/die/paziente (secondo standard più elevato in Italia), mentre la tariffa è inferiore a quella di Marche, Lazio e Sardegna, che peraltro assicurano standard inferiori del 30 per cento rispetto al Veneto;
   le procedure introdotte e l'aggravamento dei costi tale da compromettere la sostenibilità finanziaria stanno preoccupando gli amministratori locali della Saccisica ove opera da oltre un secolo il Craup di Piove di Sacco, soprattutto per il fatto che l'apertura dell'ospedale di comunità a Piove di Sacco corrisponde ad un livello essenziale di assistenza da garantire ai cittadini di quel territorio –:
   se il Ministro sia al corrente di quanto sopraesposto;
   se ritenga di dover assumere ogni iniziativa di competenza affinché possano essere pienamente garantiti i livelli essenziali di assistenza, attraverso la realizzazione degli ospedali di comunità sul territorio nazionale, con particolare riferimento al Veneto;
   se non ritenga di dover assumere iniziative, di concerto con le regioni e anche sul piano normativo, affinché i sistemi tariffari siano commisurati ai costi effettivi, al fine di non compromettere, per mere esigenze di cassa, la qualità delle prestazioni assistenziali che sono livelli essenziali di assistenza da garantire su tutto il territorio nazionale, in modo da evitare casi come quello della regione Veneto in cui la tariffazione appare troppo bassa per garantire gli standard organizzativi prefissati. (4-17508)