• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/11995    recentemente BirdLife International, la più grande federazione mondiale per la conservazione degli uccelli selvatici, ha aggiornato lo stato di conservazione delle specie di uccelli in...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-11995presentato daGAGNARLI Chiaratesto diGiovedì 27 luglio 2017, seduta n. 843

   GAGNARLI e MASSIMILIANO BERNINI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   recentemente BirdLife International, la più grande federazione mondiale per la conservazione degli uccelli selvatici, ha aggiornato lo stato di conservazione delle specie di uccelli in Europa attraverso gli studi noti come Birds in Europe (BirdLife international 2017, National responsibilities for European bird populations: a contributing conservation priorities. Cambridge, Regno Unito: BirdLife International, e il volume in stampa Burfield, I.J. et al. (submitted) Birds in Europe 3: Species of European Conservation Concern);
   tale studio è essenziale per valutare lo stato di salute degli uccelli europei e per le politiche e le azioni a loro tutela, ed è stato ritenuto essenziale dalla Commissione europea (come si evince dalla Guida alla disciplina venatoria ai sensi della direttiva uccelli della stessa Commissione), dagli istituti scientifici e dalle amministrazioni pubbliche, italiane incluse;
   da tale aggiornamento si evince che cinque specie inserite nella lista delle specie cacciabili in Italia risultano ora classificate «SPEC 1», ovvero come specie globalmente minacciate; esse sono: la coturnice (ex «SPEC 2»), il moriglione (ex «SPEC 2»), la tortora selvatica (ex «SPEC 3», la pavoncella (ex «SPEC 2», il tordo sassello (ex «non-SPEC»);
   per tali specie si rende necessaria l'adozione di misure di conservazione, da programmare e porre in essere in un lasso di tempo ragionevole, ma anche di misure di protezione urgentissime, da attuarsi immediatamente, a partire dall'inevitabile esclusione di tali specie dalle liste delle cacciabili;
   in data 14 aprile 2017 la Lipu-BirdLife Italia ha chiesto all'Ispra l'emissione di un parere ad hoc, da trasmettere alle regioni in funzione, ovvero a correzione della redazione dei calendari venatori per la stagione 2017/18, relativamente all'opportunità di esclusione di tali specie dall'elenco delle specie cacciabili, ai sensi, tra gli altri, degli articoli 1-bis e 2 della legge nazionale n. 157 del 1992;
   in data 19 maggio l'Ispra ha risposto alla Lipu-BirdLife Italia, assicurando che avrebbe esperito le necessarie valutazioni, non appena avesse avuto nelle disponibilità lo studio di BirdLife International, al fine di indicare alle pubbliche amministrazioni le più opportune misure di tutela per le specie «SPEC» oggetto di prelievo venatorio;
   in data 14 giugno 2017 la Lipu-BirdLife International ha scritto nuovamente all'Ispra sollecitando il rilascio del parere, anche in considerazione della particolare urgenza, riguardo le specie «SPEC 1» inserite nell'elenco delle specie cacciabili, fornendo tutti i riferimenti necessari, affinché il personale dell'Istituto potesse immediatamente accedere al volume di BirdLife International recante lo studio sullo stato di conservazione;
   allo stato attuale l'Ispra non solo non ha prodotto alcun parere, ma non ha ancora ufficialmente risposto alla seconda richiesta della Lipu-BirdLife Italia;
   dallo studio di BirdLife International si evince la gravità assoluta dello stato di conservazione in cui versano le cinque specie citate e a fronte di questa situazione, è necessario adottare misure di conservazione immediate ed urgenti al fine di evitare che la situazione degeneri ulteriormente;
   la maggior parte delle regioni italiane ha prodotto il proprio calendario venatorio non tenendo conto dell'avvenuto aggiornamento relativamente alle specie in questione, pur a fronte dell'informazione che la Lipu ha fornito a tutte le regioni;
   le regioni, in assenza di novità, continueranno a consentire che tali specie siano oggetto di prelievo venatorio;
   la stagione di caccia 2017/2018 è oramai prossima ed è necessario intervenire tempestivamente affinché ai calendari venatori già deliberati siano apportate le necessarie modifiche, e quelli in via di definizione prevedano le opportune misure di tutela, consistenti anzitutto nel divieto di caccia a tali specie e nella limitazione della caccia alle specie ad esse simili, come ad esempio il tordo bottaccio nel caso del tordo sassello;
   in assenza di un atto ufficiale da parte dell'Ispra, che determini le necessarie correzioni ai calendari venatori regionali, il danno che si arrecherebbe alle specie interessate sarebbe dunque di massima gravità –:
   per quale ragione l'Ispra non abbia ancora prodotto l'urgentissimo parere richiesto, a distanza di oltre tre mesi dalla prima richiesta e di oltre un mese dal sollecito;
   se il Ministro interrogato intenda assumere iniziative affinché l'Ispra fornisca urgentemente il parere in questione e siano adottate su tutto il territorio nazionale le misure necessarie, a partire dal divieto di caccia alle cinque specie «SPEC 1» succitate, assicurando altresì la tutela delle specie simili a queste (ad esempio, tordo bottaccio), anche al fine di consentire allo Stato italiano di ottemperare agli obblighi derivanti dagli articoli 1 e 7 della direttiva 2009/74/CE. (5-11995)