• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/11991    in data 25 luglio 2017 i circa 40 lavoratori del calzificio Marygold di Solferino hanno indetto uno sciopero per protestare contro il licenziamento del loro collega Masud al Quayum,...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-11991presentato daCARRA Marcotesto diGiovedì 27 luglio 2017, seduta n. 843

   CARRA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   in data 25 luglio 2017 i circa 40 lavoratori del calzificio Marygold di Solferino hanno indetto uno sciopero per protestare contro il licenziamento del loro collega Masud al Quayum, delegato di Uiltec-Uil nella rappresentanza sindacale unitaria aziendale;
   il citato lavoratore è stato licenziato dopo 19 anni con un provvedimento che appare del tutto sproporzionato rispetto al merito della questione sollevata;
   il 16 giugno 2017 lo stesso dà la propria disponibilità, su richiesta di un responsabile, a un cambio turno con qualche ora di straordinario in cambio di due ore di permesso per il successivo 23 giugno;
   la motivazione di questo cambio è nella volontà di aiutare un nipote all'inaugurazione di un'attività commerciale «kebab» che hanno aperto insieme dove, tra l'altro, invita tutti i colleghi e datori di lavoro;
   il 23 giugno, in occasione della inaugurazione del locale, il proprietario della Marygold si dice stupito di vederlo alla festa, anziché in fabbrica, dove avrebbe dovuto svolgere il turno di notte;
   il lavoratore il citato turno lo svolgerà a partire dalle 23 certo di poter contare su quel permesso a suo dire accordato una settimana prima con il benestare del responsabile;
   il 26 giugno Masud al Quayum viene però convocato dai vertici aziendali che gli comunicano la sospensione cautelare con effetto immediato e l'intenzione di procedere con il licenziamento;
   il sindacato Uil invia all'azienda nei termini di legge una raccomandata in difesa del lavoratore con cui si chiedeva anche un incontro con la controparte;
   prima ancora che la lettera fosse recapitata, Masud al Quayum viene licenziato sostenendo che la giustificazione non era arrivata;
   questo fa scattare la decisione di procedere con la mobilitazione dei lavoratori e di attivare, al contempo, tutte le procedure necessarie per un ricorso davanti al giudice del lavoro contro il licenziamento;
   in base alla ricostruzione degli accadimenti sembrerebbe che al dipendente sia stato negato il legittimo diritto alla difesa e il diritto alla presentazione delle giustificazioni in merito alle accuse mosse dalla proprietà, quindi, in palese violazione dello statuto dei lavoratori –:
   se il Ministro interrogato intenda assumere ogni iniziativa di competenza per verificare quanto accaduto e assicurare che venga garantito il pieno rispetto delle garanzie previste dalla legge n. 300 del 1970. (5-11991)