• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.7/01326    premesso che:     l'aeromobile a pilotaggio remoto o APR, noto come drone, è ampiamente utilizzato dall'Aeronautica militare per la sorveglianza e la ricognizione...



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-01326presentato daRIZZO Gianlucatesto diGiovedì 27 luglio 2017, seduta n. 843

   La IV Commissione,
   premesso che:
    l'aeromobile a pilotaggio remoto o APR, noto come drone, è ampiamente utilizzato dall'Aeronautica militare per la sorveglianza e la ricognizione aerea;
    gli APR, o UAV (unmanned aerial vehicles) rappresentano, sotto il profilo politico-militare un ottimo investimento in termini di sorveglianza di vaste aree di terreno, in considerazione delle loro caratteristiche in termini di autonomia e raggio d'azione, capacità di rilanciare in tempo reale le immagini raccolte ed elevata economicità d'impiego dovuta all'assenza di personale a bordo;
    la legge 14 luglio 2004, n. 178, recante «disposizioni in materia di aeromobili a pilotaggio remoto delle Forze Armate» non esclude la possibilità di utilizzare gli APR anche nelle situazioni di emergenza di competenza della protezione civile;
    gli APR sono stati accostati in maniera diretta al monitoraggio ambientale e delle aree colpite gravemente da terremoti e inondazioni. Un esempio sono gli APR americani Global Hawk che hanno sorvolato la centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi, in Giappone, addentrandosi nella zona vietata (no go zone), col fine di monitorare i reattori dopo le esplosioni causate dal terremoto del Tōhoku del 2011, scattando anche foto con i sensori a infrarossi. L'alta radioattività rendeva, infatti, impossibile l'avvicinamento di esseri umani; gli APR possono essere utilizzati anche per monitorare nel tempo gli impianti di produzione di energia elettrica, o più in generale impianti industriali, utilizzando degli appositi sensori (termocamere, camere multispettrali e altro); gli APR possono svolgere un ruolo importante nelle operazioni di ricerca e soccorso consentendo di effettuare delle ricognizioni in tempi rapidi, in particolare a seguito del verificarsi di situazioni di emergenza;
    gli UAV italiani svolgono missioni di ricognizione da dodici anni per contrastare il fenomeno dell'immigrazione clandestina nel Mediterraneo ed in svariati contesti operativi come, ad esempio, in Iraq, Afghanistan, Balcani, Libia, Kuwait. I sensori elettro-ottici, infrarossi e radar posti sotto la fusoliera, permettono capacità di osservazione e di rilevamento uniche, in grado di operare anche di notte. Il sensore radar ad apertura sintetica, in particolare, consente con ogni condizione di tempo, la capacità di ottenere immagini ad alta definizione;
    il sistema per la sorveglianza e la difesa passiva tipo Ground-Based Operational Surveillance System (G-BOSS), in dotazione alle forze armate italiane, è dotato di diverse tipologie di sensori posizionati all'apice di un traliccio per la sorveglianza anche a lungo raggio dell'area circostante una base;
    in varie regioni d'Italia divampano sempre più spesso durante la stagione estiva incendi di vasta dimensione, con roghi che hanno coinvolto non solo aree verdi ma anche aziende agricole e aree industriali. Il 2016 è stato segnato da 4.635 roghi che hanno mandato in fumo 27 mila ettari. Le persone denunciate, tra piromani, eco criminali ed eco mafiosi sono stati 322, mentre quelle denunciate 14;
    molte critiche giornalistiche e politiche sono state accese sui ritardi nella programmazione delle campagne antincendio, sull'assenza di presidi e sullo scioglimento del corpo forestale dello Stato, come potenziali cause dei gravi danni causati dagli incendi boschivi;
    in diverse regioni del centro-sud la situazione è stata da subito molto critica, nell'ultimo mese le fiamme hanno divorato un'area della Penisola grande quasi come quella bruciata in tutto il 2016: 26 mila ettari di boschi andati in fumo, di cui la metà nella sola Sicilia;
    gli incendi non hanno risparmiato le aree protette, sempre più nel mirino degli ecocriminali a partire dal Vesuvio. Majella, Gargano, Alta Murgia, Pollino, Sila e Aspromonte dovranno tutti fare i conti con i danni anche al patrimonio di biodiversità;
    è paradossale quanto avvenuto presso la pineta di Castelfusano alle porte di Roma: le fiamme si sono ripresentare con cadenza quasi giornaliera, mettendo in risalto l'inefficienza della prevenzione degli incendi, anche alla luce delle circostanze che riporterebbero alla matrice dolosa l'innesco contemporaneo di focolai;
    il dipartimento della protezione civile ha attivato il servizio di mappatura satellitare operativo a livello europeo per la richiesta di mappatura del danno a seguito degli incendi. Il servizio è già stato attivato per il rilievo degli effetti in Campania e in Sicilia, con particolare riferimento alle immagini satellitari relative all'area vesuviana;
    contro il governo regionale sono in molti a puntare il dito; i sindacati lamentano che il governo regionale non ha programmato le risorse per organizzare con mezzi, uomini e attrezzature la campagna antincendio e la manutenzione del territorio,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di dare mandato alle Forze armate di avviare un'operazione di ricognizione aerea costante, tramite gli APR e gli altri sistemi di videosorveglianza e sorveglianza passiva, per attività di deterrenza e controllo dei reati contro il patrimonio ambientale e delle aree boschive maggiormente a rischio di incendi, secondo criteri individuati di concerto con le prefetture ed in collaborazione con il Centro operativo aereo unificato presso il dipartimento di protezione civile, al fine di segnalare immediatamente al personale preposto allo spegnimento di incendi eventuali focolai e procedere al controllo dei soggetti eventualmente sospettati di aver innescato gli stessi.
(7-01326) «Rizzo, Basilio, Corda, Frusone, Tofalo, Cancelleri, D'Uva, Di Benedetto, Grillo, Lupo, Lorefice, Marzana, Villarosa, Cozzolino, Massimiliano Bernini».