• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/01903    numerosi docenti sardi che insegnano la lingua tedesca hanno sottoposto all'interrogante la questione dell'insegnamento della lingua tedesca nelle scuole italiane come seconda scelta e in...



Atto Camera

Interpellanza 2-01903presentato daPILI Maurotesto diMercoledì 26 luglio 2017, seduta n. 842

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, per sapere – premesso che:
   numerosi docenti sardi che insegnano la lingua tedesca hanno sottoposto all'interrogante la questione dell'insegnamento della lingua tedesca nelle scuole italiane come seconda scelta e in particolare la situazione dei docenti della classe di concorso AD 24;
   il potere di molti dirigenti scolastici di eliminare la lingua tedesca come seconda scelta a favore di altre lingue straniere sta portando a far scomparire l'opzione di scelta della stessa nel modulo di iscrizione alla prima classe degli istituti di istruzione superiore;
   da questa situazione si genera il perenne precariato dei docenti sardi di questa classe di concorso (AD24), anche di quelli storici, ossia con numerosissimi anni di servizio;
   la Sardegna è terra a vocazione turistica, ha sempre ospitato migliaia di turisti di lingua tedesca (basta guardare i dati: nel 2015, con 288.860 arrivi e 1.559.875 presenze, la Germania rappresenta di gran lunga il maggior fruitore estero anche del turismo sardo, nonché primo partner commerciale);
   nonostante questo, non pochi istituti tecnici con indirizzo turistico e alcuni istituti alberghieri, (per esempio l'Istituto tecnico a indirizzo turistico «E. Mattei» a Decimomannu, l’«IPSAR» a Villamar, l'Istituto Alberghiero «Azuni» con sedi a Cagliari e a Pula, l'Istituto turistico «Einaudi» di Senorbì), hanno eliminato l'insegnamento della lingua tedesca a discapito della formazione professionale dei suoi iscritti che intendono lavorare nel settore;
   si continua a ritenere che i docenti cui sono assegnate anche 17 ore di lezione non possano divenire titolari di cattedra;
   occorre predisporre un piano di «riconversione professionale» delle risorse interne della scuola e una gestione delle risorse umane già formate e competenti sul piano didattico e con decenni di anzianità di servizio, aprendo a corsi di riconversione che abilitino i docenti che hanno già prestato servizio presso una scuola all'insegnamento di sostegno, anziché utilizzare a tal fine docenti «stabilizzati» chiamati ad insegnare lontano da casa;
   gli insegnanti di lingua tedesca «nuovi» assunti in provincia di Cagliari (i più giovani intorno alla cinquantina), in attuazione della legge n. 107 del 2015, sono 7. Inizialmente questi sono stati assunti per l'anno accademico 2015/2016 e sono state sia assegnate loro cattedre per docenti curricolari, sia, per la maggior parte, sono stati attribuiti loro posti per il potenziamento dell'offerta formativa (che dovrebbero essere assegnati con vincolo triennale) a Cagliari e dintorni; poi, nell'anno accademico successivo 2016/2017, vista la drastica riduzione di posti di potenziamento per l'insegnamento della lingua tedesca, passati inspiegabilmente da 7 a 2, e all'azione dell'algoritmo, tali docenti sono stati dislocati come segue: 2 fuori provincia di Cagliari, 4 fuori dalla regione Sardegna e solo una a Muravera (Cagliari);
   occorre eliminare il criterio per l'interrogante scellerato di non utilizzare i docenti «stabilizzati» per l'insegnamento di tutti gli «spezzoni» orari che spesso non vengono attribuiti in virtù della ulteriore scellerata suddivisione del territorio in ambiti scolastici, la quale che non rispetta criteri di contiguità territoriale e impone ad alcuni docenti di prestare servizio presso istituti scolastici che si trovano a distanza chilometrica gli uni dagli altri. Tassativo ed imprescindibile sarebbe stato tener conto delle specificità morfologiche della Sardegna e dar luogo ad un'attenta valutazione della raggiungibilità delle varie scuole;
   vista la comunicazione n. 10540 del 21 luglio 2017 dell'ufficio scolastico regionale della Sardegna, in cui si richiede a tutti i docenti la disponibilità all'incremento dell'orario di insegnamento (ore aggiuntive oltre alle 18) e di darne comunicazione entro e non oltre le ore 10 del 24 luglio 2017, si vedono ancor più ridotte le possibilità per molti docenti di unire «spezzoni» orari di insegnamento per formare un monte orario necessario ai fini della conservazione di una cattedra;
   tenuto conto che i docenti della classe di concorso AD24 non sono stati considerati nelle procedure di mobilità in tutta la regione Sardegna, sarebbe opportuno che tutte le ore e tutti gli «spezzoni» orari di insegnamento assegnati a docenti in organico, di fatto, vengano utilizzati anche per il sostegno, come avvenuto nell'anno accademico 2016/2017;
   da una verifica fatta sugli organici di diritto e di potenziamento pubblicati il 21 luglio 2017, non ancora definitivi, sembra che per la classe di concorso AD24 nella provincia di Cagliari risultino essere scoperti i seguenti posti: 1 al «Motzo» di Quartu, 1 al «Lussu-Marconi» di San Gavino, 1 al «Grazia Deledda-De Sanctis» di Cagliari;
   da un'indagine fatta nelle scuole, paiono essere liberi i seguenti «spezzoni» orari: a Villaputzu I.I.SS. Dessi 15 ore e 3 ore al I.I.S.S. Einaudi; a Carloforte I.I.SS Don Pagani 14 ore; a Monserrato all'I.P.S.A.R Gramsci 6 ore; a Selargius Liceo Scientifico Pitagora 6 ore; a Cagliari Eleonora D'Arborea 14+6 ore; a Quartu S.E. Levi 9 ore; Villacidro Piga 12 ore, a Iglesias «Baudi di Vesme» 4 ore, a Isili Istituto tecnico turistico «Zappa» 15 ore, e 3 ore al liceo linguistico Pitagora;
   con lo stipendio di 1.400 euro in previsione di forzato trasferimento, questi docenti dovranno far fronte a spese gravose, (in particolare per pagare l'affitto di un appartamento), nonché alla disgregazione del nucleo familiare di ciascuno –:
   se il Ministro interrogato non ritenga di dover assumere iniziative utili e urgenti al fine di favorire un doveroso, quanto auspicabile, riavvicinamento dei docenti ai propri nuclei familiari, in attuazione di un principio fondamentale che salvaguardi le posizioni dei docenti già in organico e favorisca una gestione oculata ed efficiente dei docenti negli ambiti territoriali.
(2-01903) «Pili».