• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/17484    il decreto del Ministero della salute 9 novembre 2015, fin dalla sua emanazione è stato motivo di discussione in quanto recante indicazioni solo per poche patologie e perché stabilisce...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17484presentato daMAESTRI Andreatesto diMercoledì 26 luglio 2017, seduta n. 842

   ANDREA MAESTRI, CIVATI, BRIGNONE e PASTORINO. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   il decreto del Ministero della salute 9 novembre 2015, fin dalla sua emanazione è stato motivo di discussione in quanto recante indicazioni solo per poche patologie e perché stabilisce che le cure con la cannabis possano essere prescritte solo dopo che i farmaci tradizionali si siano rivelati inefficaci. Studi scientifici dimostrano, invece, che la cannabis terapeutica è più efficace e ha meno effetti collaterali dei farmaci usati normalmente per contrastare il dolore;
   la richiesta di cannabis terapeutica è in continuo aumento. I malati ne fanno uso per avere una qualità di vita migliore e perché risulta l'unico modo per avere sollievo da malattie che in comune hanno il dolore, a volte associato a stati spastici, dai tumori al Parkinson, dall'Alzheimer alla sclerosi multipla;
   solo in 11 regioni la terapia viene erogata gratuitamente dal servizio sanitario regionale e soltanto per alcune patologie. Questo comporta una forte disparità di trattamento dei malati a livello nazionale – in contrasto con gli articoli 2, 3 e 32 della Costituzione italiana – perché costringe tutti quelli per i quali il beneficio non è previsto o ad affrontare costi privatamente, oppure a rinunciare ad alleviare le proprie sofferenze;
   tutte le varietà di cannabis attualmente in commercio vengono importate dalla ditta olandese Bedrocan; solo una viene prodotta dall'Istituto chimico farmaceutico militare di Firenze (di proprietà dello Stato), l'infiorescenza FM2. Nelle intenzioni del Governo, dopo i due anni di sperimentazione, vi era quella di rendere autosufficiente il nostro Paese, ma l'obiettivo sembra ancora lontano dall'essere raggiunto. Inoltre, l'arrivo dei primi quantitativi di cannabis in farmacia a gennaio 2017, è coinciso con le riduzioni delle importazioni dall'Olanda e, considerato che la produzione agricola è legata ai cicli naturali della pianta e ogni varietà di cannabis contiene principi attivi peculiari e una sola unica varietà non può essere adatta a tutte le patologie, la situazione è peggiorata;
   a seguito del decreto del Ministero della salute del 23 marzo 2017, la situazione è ulteriormente peggiorata, perché esso ha stabilito un prezzo fisso per la vendita in farmacia a 9 euro al grammo;
   il prezzo stabilito è improponibile e obbligherà le farmacie a lavorare in perdita fino all'esaurimento delle scorte per poi interrompere definitivamente la vendita. Infatti, la varietà italiana da 6,88 euro al grammo, con Iva e spese di spedizione arriva a costare 9,50 euro al grammo, mentre quella olandese ha un costo di 12,50 IVA compresa. Alle perdite per l'acquisto della materia prima, bisogna aggiungere poi i costi farmaceutici, dipendenti, tasse, lavoro del farmacista e altro;
   alla luce di questo nuovo ostacolo, i pazienti accomunati da trattamento con cannabis a uso medico hanno lanciato una petizione su change.org, nella quale chiedono precise garanzie di continuità nei trattamenti a base di cannabis terapeutica, un'estensione della lista delle patologie e possono avere accesso alla terapia, in modo uniforme sul territorio, e l'erogazione da parte del Servizio sanitario nazionale;
   a giudizio degli interroganti, tutto ciò verrebbe facilmente e naturalmente superato se finalmente venisse approvata una normativa sulla legalizzazione totale che contrasterebbe drasticamente il giro d'affari del narcotraffico, che soltanto in Italia ammonta a 30 miliardi di euro (pari a circa il 2 per cento del prodotto interno lordo nazionale), come affermato anche nell'ultima relazione annuale della direzione generale antimafia che si è dichiarata «favorevole alla legalizzazione, prendendo atto sulla base di numeri, fatti, indagini e processi in nostro possesso del fallimento delle politiche proibizioniste», trovandosi perfettamente in linea con quanto affermato nel libro di Giuseppe Civati «Cannabis, dal proibizionismo alla legalizzazione» –:
   se il Governo sia a conoscenza della situazione descritta in premessa e se non ritenga urgente e opportuno accogliere tutte le richieste contenute nell'appello dei malati affetti da patologie che richiedono il trattamento con cannabis ad uso medico;
   se non ritenga urgente dare l'avvio in tempi brevi al tavolo tecnico di lavoro, concordato nella riunione del 14 giugno 2017 presso il Ministero della salute, per aprire un confronto sul prezzo della cannabis e sull'aggiornamento della tariffa nazionale per le preparazioni galeniche, risalenti a 24 anni fa, affinché venga escluso il rischio di interruzione dell'erogazione da parte delle farmacie delle preparazioni a base di cannabis e sia garantita ai pazienti che ne hanno bisogno una più facile reperibilità su tutto il territorio nazionale. (4-17484)