• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/11974    il gruppo commerciale Dico s.p.a., che opera in 16 regioni italiane con le insegne Tuodì market e Tuodì Superfresco, versa in una pesante situazione debitoria con un passivo fra i 350 e...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-11974presentato daMARIANI Raffaellatesto diMercoledì 26 luglio 2017, seduta n. 842

   MARIANI. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   il gruppo commerciale Dico s.p.a., che opera in 16 regioni italiane con le insegne Tuodì market e Tuodì Superfresco, versa in una pesante situazione debitoria con un passivo fra i 350 e i 400 milioni di euro;
   Tuodì non è riuscita a raggiungere gli obiettivi del piano di ristrutturazione industriale e finanziaria avviato nel 2014, in seguito all'accertamento di una perdita di 47,48 milioni di euro che si sommava alla perdita di 33,7 milioni del 2013, piano che avrebbe dovuto portare al pareggio di bilancio nel corso del 2017;
   secondo gli ultimi dati ufficiali, la società avrebbe accumulato un debito lordo di 450 milioni di euro, di cui 160 milioni verso le banche (71 milioni a breve), 225 milioni verso i fornitori e 29 milioni verso l'erario;
   le difficoltà nel pagare i fornitori hanno portato la proprietà a proporre un'istanza di concordato preventivo in continuità, disponendo la chiusura momentanea di 123 punti vendita in 14 regioni, con 500 addetti (su 4 mila totali), in attesa che gli advisor di Dico s.p.a. elaborino un piano industriale e finanziario o, in alternativa, un piano di ristrutturazione del debito (ex articolo 182-bis della legge fallimentare) con una maggioranza qualificata dei creditori;
   in provincia di Lucca sono sei i punti vendita Dico/Tuodì che impiegano circa 60 dipendenti (Viareggio, Massarosa, Pietrasanta, Porcari, Pian di Coreglia e Pieve Fosciana), due dei quali (Porcari e Viareggio) già chiusi, ai quali si aggiungono i franchising di Altopascio e Lido di Camaiore;
   in un primo momento la proprietà aveva manifestato ai sindacati di categoria, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil, la volontà di garantire la continuità dell'attività, ormai paralizzata in molte realtà territoriali, in ragione della mancata fornitura delle merci, ma si è presentata a un successivo confronto senza alcun piano industriale volto a tutelare l'occupazione, e il mantenimento dei punti vendita;
   per tali ragioni e in seguito all'esito negativo del negoziato con la direzione hanno indetto uno sciopero di 4 ore che si è svolto l'8 luglio 2017;
   nonostante la richiesta di concordato preventivo in continuità da parte della proprietà, si rincorrono, infatti, voci insistenti di una vendita dei discount del gruppo Dico a diverse catene del ramo alimentare, attraverso una vendita spezzatino;
   nei giorni scorsi, in provincia di Lucca, i sindacati hanno esposto ai rappresentanti istituzionali i contorni di questa crisi aziendale dovuta, a quanto sembra, alla grave esposizione debitoria del gruppo Dico nei confronti degli istituti di credito e hanno chiesto l'intervento del Ministero dello sviluppo economico che ha convocato le parti per il 26 luglio –:
   se il Ministro interrogato, in considerazione della situazione ormai insostenibile, intenda adoperarsi per fare chiarezza sulle prospettive aziendali del gruppo Dico e sul futuro occupazionale degli addetti. (5-11974)