• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/07895 SIMEONI, Maurizio ROMANI, BIGNAMI, DE PIETRO - Al Ministro della salute - Premesso che, a quanto risulta agli interroganti: come si ha modo di apprendere da numerose fonti di stampa, in...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-07895 presentata da IVANA SIMEONI
mercoledì 26 luglio 2017, seduta n.866

SIMEONI, Maurizio ROMANI, BIGNAMI, DE PIETRO - Al Ministro della salute - Premesso che, a quanto risulta agli interroganti:

come si ha modo di apprendere da numerose fonti di stampa, in special modo locali, nel luglio 2017, si è data notizia del verificarsi di alcuni casi di infezione batterica dovuta a "Salmonella typhi", diagnosticati come tali dalla struttura ospedaliera "Dono Svizzero" di Formia (Latina);

tali casi sono stati rilevati a carico di 3 bambini, sebbene nell'ultimo caso le analisi siano ancora in attesa di risultati certi, interessando esclusivamente residenti nell'agro pontino ed in particolare nella zona litorale situata tra Formia e Sperlonga;

nei primi giorni di luglio, Legambiente, dalle rilevazioni periodiche effettuate, ha assegnato la bandiera nera, riservata ai luoghi particolarmente inquinati ed inquinanti, al rio Santa Croce che sfocia nel mare Tirreno, in località "Gianola", a poche miglia a sud della zona del comune di Formia interessata dal fenomeno infettivo;

considerato che:

il batterio della "Salmonella typhi", trasmettendosi per via oro-fecale, utilizza, quale veicoli primari sia il cibo che l'acqua;

i casi accertati riguardano pazienti, che, pur vivendo nella zona sud del litorale pontino, non pare che frequentino gli stessi ambienti, né, tantomeno, le stesse aree marine. Allarmanti indicatori, questi, di una vasta area potenzialmente interessata dal fenomeno infettivo;

il sindaco di Formia non ha ritenuto, al momento, di disporre ulteriori accertamenti, definendo il diffondersi di queste notizie, secondo quanto riportato da "temporeale.info" del 19 luglio 2017, "strumentalizzazione" e notizie "prive di fondamenti scientifici". Spiega sul suo profilo "Facebook": "Ogni anno, in estate si verificano casi di gastroenterite legati a una molteplicità di fattori patogeni. Tra questi ci sono le Salmonelle, che per più della metà non sono ne tifoidee né paratifoidee";

poiché nel caso di specie, come già ricordato, sembra accertato che l'agente patogeno sia, al contrario, del tipo "Salmonella typhi", l'affermazione del sindaco non sembra avere fondamento alcuno, se non addirittura apparire gravemente fuorviante;

grazie ad una serie di approfondimenti compiuti alcuni anni or sono, per volontà del sindaco pro tempore di Formia, Michele Forte, fu possibile rilevare, nello stesso tratto di mare, alti tassi di "Salmonella typhi" e pertanto fu disposto dallo stesso sindaco il divieto di balneazione, prevenendo, in tal modo, l'insorgere di possibili epidemie di natura tifoide;

considerato inoltre che:

la zona di Formia è nel pieno della stagione estiva, che genera, oltre ad un elevato afflusso di turisti, anche un consistente affaticamento delle strutture igieniche, quali sistemi fognanti e di depurazione;

i numerosi turisti che affollano in questa stagione il litorale pontino potrebbero costituire un ulteriore veicolo di trasmissione dell'infezione, allorquando fanno rientro nei luoghi di origine;

il porto di Formia, scalo primario per i collegamenti con le antistanti isole pontine ed altre località, aumenta considerevolmente le proprie corse giornaliere da e per tali luoghi di villeggiatura, moltiplicando, pertanto, il rischio del diffondersi di eventuali fenomeni infettivi, fungendo, in tal senso, navi e passeggeri da veicolo trasmissivo dell'inquinamento batterico,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto sta accadendo nel territorio del comune di Formia;

se non intenda intervenire presso le locali autorità civili e sanitarie, al fine di monitorare ed eventualmente coordinare le opportune azioni tese ad arginare il dilagare dell'infezione tifoidea;

se non intenda disporre, attraverso le locali strutture sanitarie, un'opportuna indagine con lo scopo di identificare l'origine dell'infezione tifoidea, così da prevenire l'insorgenza di altre simili patologie.

(4-07895)