• Testo RISOLUZIONE CONCLUSIVA

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Atto a cui si riferisce:
C.8/00256 Risoluzione conclusiva 8-00256presentato daRIZZETTO Waltertesto diGiovedì 3 agosto 2017 in 7-01309 Rizzetto: Prospettive produttive e occupazionali dello stabilimento Perugina...



Atto Camera

Risoluzione conclusiva 8-00256presentato daRIZZETTO Waltertesto diGiovedì 3 agosto 2017 in

7-01309 Rizzetto: Prospettive produttive e occupazionali dello stabilimento Perugina di San Sisto (PG).

RISOLUZIONE APPROVATA DALLE COMMISSIONI

  Le Commissioni X e XI,
   premesso che:
    la Perugina è un'azienda alimentare storica fondata nel 1907 a Perugia e specializzata nel settore della produzione di cioccolato e nella produzione e vendita di prodotti dolciari; ha sede a San Sisto (Perugia) e rappresenta il più grande sito produttivo italiano della multinazionale svizzera Nestlé;
    si è appreso che la società Nestlé intenda diminuire la produzione del prodotto Perugina più famoso, i cioccolatini «Baci» e, contestualmente, in dispregio agli accordi presi un anno fa, con il piano di rilancio dello stabilimento Perugina di San Sisto, voglia procedere ad un taglio di 340 posti di lavoro;
    l'accordo sottoscritto al Ministero del lavoro e delle politiche sociali prevedeva investimenti per 60 milioni di euro in tre anni, con prodotto portante il famoso «Bacio», nessun esubero, nuova struttura manageriale e innovazione delle tecnologie produttive e del modello organizzativo: queste le principali linee guida del piano industriale di Nestlé per rilanciare la Perugina;
    la società aveva dunque assunto un impegno per iniziare un nuovo percorso di sviluppo in grado di rilanciare la Perugina come eccellenza in Italia e nel mondo;
    in particolare, non si prevedevano esuberi, ma la concessione della cassa integrazione per 819 lavoratori, legata al rilancio aziendale. Tale piano è risultato efficace, considerando che nel mese di febbraio 2017, la Nestlé, in sede di audizione parlamentare, aveva comunicato dati positivi delle vendite, sia sul mercato interno che sull’export. Ciò nonostante sembra che si stia per riaprire il tavolo di crisi, considerate le recenti dichiarazioni del capo mercato Nestlé che ha comunicato che alla fine della cassa integrazione guadagni straordinaria per 340 lavoratori non ci sarà più un futuro certo in Perugina;
    a parere del firmatario del presente atto di indirizzo, il cambio di rotta dalla società svizzera potrebbe essere determinato anche dalle recenti manovre che l'hanno interessata nel mercato azionario. A riguardo, infatti, il fondo d'investimento Third Point, con sede a New York, ha comunicato di essere diventato uno degli azionisti più importanti della Nestlé dopo aver acquisito oltre 40 milioni di azioni, pari all'1,3 per cento tutto il capitale. Il fondo si è prefisso l'obiettivo chiaro di rilanciare l'operatività del gruppo e accrescere la sua redditività per far ottenere maggiori guadagni ai propri azionisti. Pertanto, consistenti risorse saranno spostate da possibili progetti d'investimento per un uso solo finanziario;
    ebbene, tali manovre non possono ripercuotersi per il firmatario del presente atto in danno ai lavoratori, disattendendo il piano concordato che aveva la finalità di riassorbire gli esuberi e di gestire eventuali situazioni di criticità senza alcun impatto sociale;
    non è ammissibile, consentire a Nestlé una tale condotta aziendale, considerando che non sarebbe conforme per il firmatario del presente atto a principi di responsabilità e correttezza l'aver sottoscritto un preciso piano industriale per poi disattenderlo dopo aver già richiesto sacrifici al personale posto in cassa integrazione,

impegnano il Governo

ad adoperarsi, per quanto di competenza, affinché la Nestlé, nell'ambito del tavolo di confronto istituito presso il Ministero dello sviluppo economico, si impegni ad agire in coerenza con il piano industriale sottoscritto nel 2016 con particolare riferimento ai profili connessi alla tutela degli assetti occupazionali.
(8-00256) «Rizzetto, Prodani, Prataviera».