• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/07954 DIRINDIN, BATTISTA, CAMPANELLA, CASSON, GATTI, GOTOR, LO MORO, MIGLIAVACCA, RICCHIUTI - Al Ministro della salute - Premesso che: è giunta notizia dello sconcertante caso del giovane...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-07954 presentata da NERINA DIRINDIN
mercoledì 2 agosto 2017, seduta n.871

DIRINDIN, BATTISTA, CAMPANELLA, CASSON, GATTI, GOTOR, LO MORO, MIGLIAVACCA, RICCHIUTI - Al Ministro della salute - Premesso che:

è giunta notizia dello sconcertante caso del giovane ivoriano Ibrahim Manneh deceduto a Napoli, la notte fra il 9 e il 10 luglio 2017, senza aver ricevuto le cure che avrebbero potuto salvargli la vita, un caso in cui la "malasanità" si sommerebbe a trascuratezze, irresponsabilità e discriminazioni nei confronti dei più deboli, in particolare di una persona extracomunitaria;

a quanto risulta, il giovane Ibrahim avrebbe cominciato ad avvertire forti dolori addominali la mattina del 9 luglio; recatosi all'ospedale Loreto Mare di Napoli, al pronto soccorso dello stesso avrebbe ricevuto una semplice iniezione e, senza visita, né diagnosi, sarebbe stato dimesso; le sue condizioni sarebbero presto peggiorate; una farmacia di piazza Garibaldi, a Napoli, avrebbe chiamato un'ambulanza che non sarebbe mai arrivata; una pattuglia dei Carabinieri avrebbe rifiutato l'aiuto al giovane ormai riverso a terra; un taxi chiamato dagli amici avrebbe rifiutato il trasporto con l'argomento della mancanza di "autorizzazione" da parte delle forze dell'ordine; il servizio del 118 avrebbe rifiutato l'invio di un mezzo, perché il caso pareva non sufficientemente grave; la guardia medica avrebbe negato la visita domiciliare; trasportato sempre dagli amici presso la stessa guardia medica, veniva finalmente inviata un'ambulanza del 118, ma il ragazzo sarebbe giunto all'ospedale alle ore 2,30 del 10 luglio in condizioni ormai gravissime; da quel momento si sarebbe persa ogni informazione e solo alle 11 del mattino seguente al fratello sarebbe stata comunicata la morte;

anche il post mortem sarebbe a parere degli interroganti sconcertante e solleverebbe ulteriori inquietanti interrogativi: i medici, ancora il giorno 11 luglio, avrebbero rifiutato di parlare con i famigliari del ragazzo, nulla si è potuto sapere di quanto accaduto fra le ore 2,30 e le 11 di martedì 11 luglio, anche se pare certo che il ragazzo sia morto prima che potesse essere sottoposto a intervento chirurgico; ritardato sarebbe stato anche il sequestro della cartella clinica e dello stesso corpo del ragazzo;

i volontari dell'ex ospedale psichiatrico giudiziario "Je so pazzo", comunità presso la quale il giovane prestava assistenza gratuita agli immigrati, si sono mobilitati per chiedere che sia fatta verità sulle ultime ore di vita di Ibrahim, ma a tutt'oggi non si hanno informazioni su quanto accaduto nella struttura ospedaliera,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga di dover disporre immediatamente uno scrupoloso accertamento delle responsabilità nel comportamento del personale sanitario dell'ospedale, dello stesso pronto soccorso, ma anche in ordine alle modalità di allertamento e intervento del sistema del 118, onde fornire tutti gli elementi per assicurare, non solo giustizia ad un ragazzo morto assurdamente a 24 anni, ma nuova credibilità ed efficienza ad un servizio sanitario, troppe volte scaduto a livelli non degni di un Paese civile.

(4-07954)