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Atto a cui si riferisce:
C.1/01680    premesso che:     dal mese di luglio 2017 l'emergenza incendi nel Sud Italia è in tragico aumento. La situazione è maggiormente critica in Campania, Sicilia e...



Atto Camera

Mozione 1-01680presentato daVALENTE Simonetesto diMartedì 1 agosto 2017, seduta n. 846

   La Camera,
   premesso che:
    dal mese di luglio 2017 l'emergenza incendi nel Sud Italia è in tragico aumento. La situazione è maggiormente critica in Campania, Sicilia e Puglia, sebbene incendi di vaste proporzioni interessino ormai numerose regioni;
    nelle ultime ore, il Centro operativo aereo unificato (COAU) ha ricevuto 16 richieste di intervento dalla Sicilia, 8 dalla Campania, 7 dalla Calabria, 6 dal Lazio, 5 dalla Basilicata, 4 dalla Sardegna, 2 rispettivamente da Umbria e Abruzzo e una dalla Puglia;
    nel Parco nazionale del Vesuvio il fronte della fiamma ha raggiunto due chilometri di lunghezza e altri roghi interessano diversi comuni della provincia di Napoli, sui quali è stato aperto un fascicolo di inchiesta dalla procura di Torre Annunziata;
    nella giornata del 10 luglio nella regione Campania ci sono stati 100 interventi di spegnimento e circa 700 dall'inizio del mese di luglio, in sensibile aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno;
    in Sicilia la città di Messina è stata accerchiata dalle fiamme con 14 incendi sulle colline che hanno devastato decine di ettari di verde boschivo, mentre nella provincia di Catania i numerosi incendi divampati hanno coinvolto anche le abitazioni;
   nel promontorio del Gargano, nella giornata dell'11 luglio, oltre 300 ettari di bosco, macchia e pascolo sono andati distrutti dalle fiamme;
    i vigili del fuoco sono stati impegnati anche nella Val Pescara, interessata da due incendi di vaste proporzioni che hanno coinvolto 200 ettari in parte boschivo. Vi sono boschi in fiamme anche in Toscana, Marche e Umbria;
    secondo i dati forniti da Legambiente in un solo mese sono andati bruciati 26.024 ettari di superfici boschive, pari al 93,8 per cento della superficie totale bruciata nell'intero anno scorso. Le regioni più colpite sono la Sicilia con 13.052 ettari, la Campania con 2.461 ettari e la Calabria con 5.826 ettari e due anziani deceduti;
    in molti casi si tratta di contesti antropizzati con grave pericolo per le persone e le abitazioni reso ancor più critico dal clima secco e ventoso;
    alle criticità legate al contesto ambientale e climatico si aggiunge la riduzione della flotta aerea antincendio, attualmente composta da 13 Canadair e 9 elicotteri del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, a cui si aggiungono 4 elicotteri del Ministero della difesa la cui attività è concentrata sulle situazioni più critiche, a supporto del lavoro svolto dalle squadre di terra composte da personale da società pubbliche regionali con finalità di spegnimento incendi, vigili del fuoco e protezione civile, supportati da associazioni e volontari;
    a ciò si aggiunga il recente smantellamento del Corpo forestale dello Stato con conseguente suddivisione delle competenze in materia di incendi boschivi, con l'attribuzione ai carabinieri delle attività investigative e di prevenzione e ai vigili del fuoco delle attività di direzione e spegnimento;
    come noto, durante il mandato del Governo Renzi, l'articolo 8 della legge delega 7 agosto 2015, n. 124, e i conseguenti provvedimenti attuativi – decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 177, decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95 e decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 97 – hanno «cancellato» il Corpo forestale dello Stato;
    sin dall'avvio dell'esame del disegno di legge di iniziativa governativa moltissime autorevoli voci si sono levate per chiedere di fermare una scelta che avrebbe prevedibilmente indebolito l'azione di tutela dell'ambiente e del territorio;
    in particolare, è stata, sin dal principio, espressa la preoccupazione che l'operazione – motivata da presunti risparmi per le casse pubbliche – potesse tradursi in un indebolimento dei controlli preventivi e repressivi precedentemente svolti in modo capillare su tutto il territorio, con un indiretto, ma non meno preoccupante, incoraggiamento della più varia criminalità ambientale;
    a ciò si aggiunga che era già in atto lo smantellamento delle polizie provinciali, contingenti storicamente impegnati nella tutela dell'ambiente, con la conseguenza di una drastica riduzione della vigilanza ambientale italiana;
    gli effetti devastanti della scelta, purtroppo, non si sono fatti attendere ed è stata immediatamente evidente l'inefficienza delle nuove procedure antincendio, proprio perché è venuto a mancare l'unico Corpo con competenza diretta sugli incendi boschivi, dotato di mezzi e personale preparato e profondo conoscitore del territorio rurale, come sottolineato in un comunicato dalla Fp Cgil, la sigla sindacale della funzione pubblica della Cgil, la quale, pur ribadendo l'enorme impegno profuso da tutti gli operatori, ha avvertito la necessità di spiegare che nel passaggio all'Arma dei carabinieri di circa 8 mila unità del Corpo, specializzate nel contrasto agli incendi boschivi, solo un numero esiguo – meno di 400 – è stato assegnato ai vigili del fuoco;
    inoltre, giova ricordare che i vigili del fuoco hanno ereditato la complessa competenza del Corpo forestale dello Stato sugli incendi boschivi, nonostante siano palesemente sotto organico, senza i mezzi adeguati e i presidi capillari di cui era dotata la Forestale, e che numerosi elicotteri dell'ex Corpo forestale dello Stato, con personale addestrato specificamente per l'antincendio, sono fermi a terra, proprio in un momento in cui c’è l'assoluta necessità di usufruire di ogni mezzo disponibile;
    la legge quadro in materia di prevenzione e contrasto agli incendi, legge 21 novembre 2000, n. 353, obbliga, tra l'altro, i comuni a censire annualmente i terreni percorsi dal fuoco attraverso un apposito catasto, in modo da applicare con esattezza i vincoli del caso, che vanno dal divieto di modificare la destinazione d'uso dell'area per 15 anni, all'impossibilità di realizzare edifici ed esercitare la caccia o la pastorizia, per un periodo di dieci anni,

impegna il Governo:

1) ad attivare immediatamente, attraverso il Centro di coordinamento per le risposte di emergenza (ERCC) ed il Sistema comune comunicazione informazione in emergenza (Cecis) il meccanismo di protezione civile dell'Unione europea, recentemente utilizzato per aiutare il Portogallo, dove si sono verificati terribili incendi, per il cui spegnimento sono stati utilizzati anche i canadair italiani;
2) a valutare la sussistenza dei presupposti per dichiarare lo «stato di emergenza» a livello nazionale, ai sensi dell'articolo 2, comma 1, lettera c), della legge 24 febbraio 1992, n. 225, e successive modificazioni, per tutti i territori colpiti dagli incendi di cui in premessa, ed in particolare alle zone del Vesuvio, del parco del Gargano e della provincia di Messina, dove si sono registrati gli eventi più gravi e drammatici;
3) a promuovere ogni iniziativa di competenze che consenta di individuare eventuali responsabilità umane, soprattutto nelle zone dove gli incendi hanno causato anche la diffusione di sostanze tossiche e nocive determinando di fatto un vero e proprio disastro ambientale, anche attraverso le ispezioni e verifiche svolte dal (Comando carabinieri per la tutela ambientale (Ccta));
4) ad incrementare, in tempi brevi, la flotta aerea antincendio mettendo immediatamente in campo tutte le risorse necessarie e ad adottare altresì iniziative volte all'utilizzo delle risorse economiche previste per la lotta agli incendi boschivi nella direzione di una maggiore efficienza dei mezzi già a disposizione dello Stato, al fine di tutelare il patrimonio forestale italiano e di evitare disastri ambientali e perdite di vite umane;
5) a potenziare le risorse del Comando carabinieri per la tutela ambientale, anche attraverso l'ottimizzazione del coordinamento degli interventi e l'utilizzo di adeguate tecnologie, come i droni, al fine di individuare eventuali responsabilità umane, con particolare riferimento alle zone nelle quali gli incendi hanno causato la diffusione di sostanze tossiche e nocive, determinando un vero e proprio disastro ambientale;
6) a promuovere iniziative volte a prevedere un monitoraggio e ad introdurre sanzioni per le amministrazioni comunali inadempienti rispetto all'obbligo dell'aggiornamento annuale del catasto dei terreni percorsi da incendi previsto dalla legge n. 353 del 2000, in materia di incendi boschivi, poiché, in assenza del catasto aggiornato, nei comuni inadempienti, che sono la stragrande maggioranza, sono di fatto inapplicabili i vincoli sul cambio di destinazione d'uso stabiliti dalla normativa;
7) e a fornire al Parlamento un quadro dettagliato circa lo stato dell'arte degli accordi quadro e delle convenzioni stipulate per il coordinamento delle attività antincendio, la distribuzione per regione del personale del Corpo forestale dello Stato transitato nei vigili del fuoco, il numero degli incendi delle ultime settimane, la loro estensione e distribuzione nelle regioni, la tipologia di vegetazione andata distrutta e la quantificazione del danno economico e sociale per la collettività;
8) a valutare l'ipotesi di assumere iniziative per un ulteriore inasprimento delle pene per i responsabili degli incendi determinati dall'azione dell'uomo, con particolare riferimento al caso in cui dall'incendio derivi un danno grave, esteso o persistente, ovvero pericolo per l'incolumità pubblica o danno alle aree protette;
9) a valutare l'opportunità di assumere iniziative per riaprire i termini della mobilità previsti dal decreto legislativo n. 177 del 2016 per consentire il transito del personale dell'ex personale del Corpo forestale dello Stato assorbito in altre amministrazioni ai vigili del fuoco;
10) ad assumere le idonee iniziative normative finalizzate ad una riforma complessiva della legge 21 novembre 2000, n. 353, recante «Legge quadro in materia di incendi boschivi», valutando di estendere temporalmente il divieto di modificare la destinazione dei suoli ed il divieto di nuova edificazione su aree boscate percorse dal fuoco;
11) ad assumere iniziative per estendere ai terreni agricoli il vincolo di destinazione previsto dalla legge n. 353 del 2000 ed aumentando il periodo di durata del suddetto vincolo, attualmente previsto solo per i terreni boschivi e di pascolo;
12) a favorire l'immediato ripristino delle colture o della vegetazione distrutta dagli incendi, attraverso l'avvio di procedure pubbliche per l'affidamento delle attività di rimboschimento e di ingegneria ambientale a tal fine necessari;
13) a promuovere l'avvio di una campagna di informazione e di sensibilizzazione dell'opinione pubblica sul fenomeno degli incendi boschivi e dei roghi tossici dei rifiuti e sui conseguenti danni ambientali e sanitari, utilizzando a tal fine il servizio pubblico radiotelevisivo ed eventualmente, prevedendo anche il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche;
14) ad assumere iniziative per prevedere un meccanismo di monitoraggio costante dell'azione delle regioni e dei piani regionali per la programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi con la facoltà in caso di inadempienza di ricorrere immediatamente ai poteri sostitutivi, bloccando contestualmente i trasferimenti statali, non solo quelli destinati alla lotta antincendio, ma anche eventuali ulteriori risorse;
15) nell'ambito della istituenda struttura organizzativa in materia di coordinamento forestale nazionale presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, a promuovere politiche forestali nazionali volte all'individuazione e alla realizzazione di interventi di gestione attiva del territorio, di carattere permanente e alla prevenzione dei danni arrecati alle foreste dagli incendi, dalle calamità naturali e dagli eventi catastrofici, in ossequio alla tutela dell'ambiente e dell'ecosistema affidata in via esclusiva allo Stato dall'articolo 117, secondo comma lettera s), della Costituzione.
(1-01680) «Simone Valente, Massimiliano Bernini, Luigi Gallo, Cozzolino, Fico, Basilio, Micillo, Zolezzi, Terzoni, Colonnese, Parentela, Grillo, Daga, De Rosa, Busto, Colletti, D'Uva, Pesco, Spadoni, Liuzzi, Castelli, Agostinelli, Alberti, Baroni, Battelli, Benedetti, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Cominardi, Corda, Crippa, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Dieni, D'Incà, Fantinati, Ferraresi, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Silvia Giordano, Grande, L'Abbate, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Nesci, Petraroli, Pisano, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Vacca, Vallascas, Vignaroli, Villarosa».