• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/03928 GIARRUSSO, DONNO, SANTANGELO, MORONESE, CAPPELLETTI, CATALFO - Al Ministro dell'interno - Premesso che, per quanto risulta agli interroganti: secondo quanto riportato da diverse testate...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-03928 presentata da MARIO MICHELE GIARRUSSO
martedì 1 agosto 2017, seduta n.869

GIARRUSSO, DONNO, SANTANGELO, MORONESE, CAPPELLETTI, CATALFO - Al Ministro dell'interno - Premesso che, per quanto risulta agli interroganti:

secondo quanto riportato da diverse testate giornalistiche nazionali e locali in data 29 giugno 2017, l'ex sindaco di Niscemi (Caltanissetta) Francesco La Rosa è stato sottoposto agli arresti domiciliari per l'ipotesi di reato di voto di scambio con Cosa nostra;

l'ex sindaco sarebbe stato tratto in arresto dalla Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, che, nell'ambito di un'inchiesta denominata "polis", avrebbe chiesto ed ottenuto 9 ordinanze di custodia cautelare per i reati di associazione di tipo mafioso e scambio elettorale politico-mafioso;

"il Fatto Quotidiano" online del 29 giugno evidenzia che le accuse mosse, tra gli altri anche all'ex assessore Carlo Attardi, sarebbero quelle di aver posto in essere "un patto con Cosa Nostra alle amministrative del 2012". Inoltre, gli inquirenti avrebbero acquisito intercettazioni audio e video che "hanno permesso di accertare che appartenenti all'organizzazione criminale mafiosa Cosa nostra di Niscemi e di Gela si incontravano in aperta campagna per discutere degli accordi politico-mafiosi";

secondo la Procura distrettuale antimafia, l'inchiesta avrebbe fatto emergere un "quadro allarmante del rapporto esistente fra mafia e politica a Niscemi. È uno scenario che bisogna approfondire per verificare il tipo di incidenza sugli appalti e sui vantaggi illeciti che Cosa nostra ha conseguito, come si legge su "il Giornale di Sicilia" del 30 giugno;

risulta agli interroganti che gli inquirenti avrebbero affermato che sarebbe stata acquisita documentazione interessante anche in relazione all'ultima tornata di elezioni che ha visto l'ex sindaco arrestato sconfitto al ballottaggio da un suo ex assessore;

a quanto si apprende dal quotidiano on line "meridionews" del 29 giugno, dalle intercettazioni ambientali sarebbe emerso come fosse palese l'operato di Cosa nostra per favorire la vittoria del candidato La Rosa già nelle elezioni del 2012, in cui quest'ultimo non solo si sarebbe rivolto ai mafiosi per ottenerne l'appoggio, ma avrebbe acquistato voti pagandoli 100 euro l'uno e promettendo assunzioni presso la società di smaltimento di rifiuti gestita dell'imprenditore Giuseppe Attardi, padre di Carlo Attardi, allora candidato, poi eletto consigliere e successivamente nominato assessore;

risulta che gli inquirenti avrebbero scoperto che La Rosa avrebbe offerto 10.000 euro per avere come candidata, nella sua lista civica, la sorella di Salvatore Ficarra, parente del boss Alessandro Barberi (cosa peraltro regolarmente avvenuta);

a notizia degli interroganti, Carlo Attardi nel 2012, in piena campagna elettorale, avrebbe promesso posti di lavoro nell'azienda di smaltimento di rifiuti del padre, che operava anche in Lombardia per lo smaltimento di rifiuti speciali;

tale circostanza sarebbe stata verificata dagli inquirenti, che hanno accertato come ben 67 niscemesi siano stati assunti nell'azienda di Attardi padre, tra il 2012 e il 2017, tra cui anche Salvatore Ficarra;

i boss Barberi e Giugno sarebbero stati intercettati a festeggiare l'esito dell'elezione del 2012;

inoltre, gli inquirenti avrebbero precisato come, anche per Attardi figlio, le ingerenze mafiose furono molteplici in quel periodo, per rispettare il patto costituito;

considerato infine che, a parere degli interroganti:

non è comprensibile il motivo per cui un'amministrazione che notoriamente, a quanto risulta agli interroganti, è stata aiutata dalla mafia in campagna elettorale non sia stata sciolta e sia invece stata libera di operare indisturbata per ben 5 lunghi anni, anche e soprattutto in considerazione del fatto che, dal 2012 e sino alla scadenza non è stata inviata nemmeno la commissione prefettizia di accesso;

non si comprende perché un'inchiesta del 2012 sia rimasta ferma per ben 5 anni e sino alla scadenza del mandato del sindaco, il cui arresto è stato disposto solo dopo la campagna elettorale del 2017 addirittura dopo il ballottaggio, con evidentissima compromissione anche della campagna elettorale del 2017;

a causa dell'inerzia degli organi preposti al contrasto delle mafie a Niscemi, la democrazia risulta di fatto sospesa dal 2012 ed i cittadini lasciati da allora ad ora in balia delle cosche mafiose,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e per quali motivi non sia stato disposto l'avvio delle procedure ispettive previste dalla legge, nonché dell'iter amministrativo per lo scioglimento degli enti locali, considerato che, a parere degli interroganti, la mancata attivazione di tali strumenti ha determinato per un lungo periodo un vulnus alla vita democratica e alle istituzioni elettive della città;

quali interventi urgenti intenda intraprendere, per ripristinare la legalità e la democrazia a Niscemi.

(3-03928)