• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
S.9/DOC.VIII,N ... valutato il progetto di bilancio interno per il 2017, premesso che: il divieto di mandato imperativo di cui all'articolo 67 della Costituzione, nell'intento del Costituente, stava a...



Atto Senato

Ordine del Giorno 9/DOC.VIII,N.9-10/35 presentato da ENRICO CAPPELLETTI
martedì 1 agosto 2017, seduta n. 870

Il Senato,
valutato il progetto di bilancio interno per il 2017,
premesso che:
il divieto di mandato imperativo di cui all'articolo 67 della Costituzione, nell'intento del Costituente, stava a significare che al parlamentare, in quanto rappresentante dell'intera Nazione, dovesse essere garantita autonomia e libertà da condizionamento nell'esercizio del mandato stesso. Nel corso della storia repubblicana, tuttavia, tale divieto si è trasformato progressivamente in una forma di irresponsabilità di singoli deputati e senatori dinanzi al corpo elettorale, nel senso di un patologico travisamento del concetto di coerenza politica e una alterazione degli equilibri democratici sanciti dagli elettori nonché, in definitiva, della sovranità popolare di cui all'articolo 1 della Costituzione. Si tratta di un esempio, forse il più eclatante, della crisi del sistema politico-istituzionale tuttora in corso, nel quale l'eletto ritiene di trarre la propria legittimazione da sé e non già dagli elettori, cosicché la rappresentanza, intesa in senso puramente formale e giuridico, appare ormai totalmente slegata dai rappresentati;
a tal proposito, pare opportuno ricordare che solo nel corso della legislatura corrente - sino alla data di deposito del presente documento - ben 184 parlamentari hanno cambiato gruppo di appartenenza alla Camera e ben 131 al Senato: sono un terzo i rappresentanti eletti dal popolo che hanno, cioè, tradito gli impegni da essi liberamente assunti davanti agli elettori, sovente passando dallo schieramento nel quale si erano presentati davanti al corpo elettorale a quello diametralmente opposto;
è, dunque, quanto mai opportuno porre dei rimedi, anche di carattere ordinamentale interno, alle alterazioni della natura generale degli interessi rappresentati recate da un deprecabile fenomeno che incide, direttamente, sullo stato della democrazia repubblicana rappresentativa e sul fondamentale rapporto tra elettore ed eletto;
considerato che:
l'articolo 16 del Regolamento dispone che ai Gruppi parlamentari sia assicurata la disponibilità di locali, attrezzature e di un unico contributo annuale, a carico del bilancio del Senato, "proporzionale alla loro consistenza numerica";
attraverso la strada regolamentare, dunque, sarebbe assai auspicabile prevedere disincentivi di carattere economico e funzionale per i Gruppi che "accolgono" Senatori inizialmente iscritti ad altro gruppo: lasciando invariati i contributi a carico del bilancio interno del Senato,
impegna, per le rispettive competenze, il Consiglio di Presidenza e il Collegio dei Questori a valutare l'opportunità di non computare i Senatori che nel corso della legislatura si iscrivono ad un Gruppo diverso da quello originario, ai fini del calcolo del contributo spettante ai Gruppi Parlamentari.
(numerazione resoconto Senato G36)
(9/Doc. VIII, n. 9-10/35)
CAPPELLETTI, CRIMI, AIROLA, BERTOROTTA, BLUNDO, BUCCARELLA, BULGARELLI, CASTALDI, CATALFO, CIAMPOLILLO, CIOFFI, COTTI, DONNO, ENDRIZZI, FATTORI, GAETTI, GIARRUSSO, GIROTTO, LEZZI, LUCIDI, MANGILI, MARTELLI, MARTON, MONTEVECCHI, MORONESE, MORRA, NUGNES, PAGLINI, PETROCELLI, PUGLIA, SANTANGELO, SCIBONA, SERRA, TAVERNA