• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.4/17748 (4-17748)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17748presentato daOLIARO Robertatesto diMercoledì 13 settembre 2017, seduta n. 849

   OLIARO. — Al Ministro dello sviluppo economico — Per sapere – premesso che:

   secondo un'analisi dell'ufficio studi Confartigianato, che ha messo a fuoco il contesto economico delle micro e piccole imprese nelle regioni italiane, evidenziandone i numeri più significativi (principali fonti: Unioncamere-Infocamere-Excelsior, Istat, Mef, Banca d'Italia), in Liguria le microimprese esistenti sono oltre 118.000 e da sole rappresentano più del 96 per cento delle realtà imprenditoriali totali della regione;

   in base a tale studio, ne nascono in media 11 ogni giorno: cinque a Genova, due in ciascuna delle altre province. Le imprese artigiane registrate nel secondo trimestre 2017 sono 44.363, la maggior parte a Genova (22.877) e a Savona (9.078), seguite da quelle imperiesi (7.132) e spezzine (5.276). Entrando nel dettaglio, sono 6.576 le imprese artigiane femminili (circa 3.200 a Genova, quasi 1.400 a Savona, un migliaio a Imperia e altrettante alla Spezia), circa 4.900 quelle giovanili (distribuite tra le 2.352 genovesi, quasi 1.100 savonesi, 900 a Imperia e 570 alla Spezia), ben 8.539 le straniere (4.300 a Genova, circa 1.700 a Savona e a Imperia, quasi 900 alla Spezia). In totale gli occupati nel settore artigiano in regione Liguria sono più di 74.300;

   il valore aggiunto dell'artigianato ligure è di oltre 3,9 miliardi di euro, il 9,6 per cento di quello totale. Il maggiore apporto viene dato da Genova (oltre 2 miliardi), seguito da Savona oltre 800 milioni), La Spezia (550 milioni), Imperia quasi 500 milioni). La propensione all’export è del 15,9 per cento contro il valore medio italiano del 27,5 per cento. Le esportazioni manifatturiere superano quota 6,7 miliardi di euro (a fine 2016);

   l'analisi esamina anche il contesto economico e burocratico in cui lavorano le micro e piccole imprese della regione, a partire dal tasso di irregolarità che in Liguria si attesta sul 12,1 per cento (13,3 per cento in Italia), mentre il tasso di inattività tra i 25 e i 54 anni è del 17,1 per cento (22,6 per cento il dato nazionale). Per quanto concerne il credito, ad aprile 2017 i finanziamenti bancari alle imprese liguri con meno di 20 addetti ammontano a 3,1 miliardi di euro (in calo del 5 per cento in un anno), invece lo stock di credito erogato al totale delle imprese liguri è di oltre 16 miliardi (-2,6 per cento). Il tasso di interesse breve applicato in media alle imprese liguri è del 3,76 per cento, contro il 3,53 per cento applicato in media nel resto d'Italia;

   per quanto riguarda la burocrazia, in Liguria il tempo per i contenziosi tributario si aggira intorno ai 1.340 giorni, contro una media nazionale di 1.480 giornate. Il costo degli adempimenti amministrativi è invece più alto in Liguria rispetto alla media italiana: 18.500 euro contro 18.190 euro medi per impresa. È difficile anche semplificare pratiche e pagamenti: in Liguria solo il 18,2 per cento di comuni è dotato di un sito web che consenta di svolgere operazioni online –:

   alla luce della suddetta analisi, considerata l'importanza che la microimpresa riveste per l'economia della regione Liguria, quali iniziative intenda adottare per sostenere questo indispensabile pilastro produttivo, rimuovendo i principali ostacoli al suo sviluppo, in primis quelli legati al credito e alla burocrazia, elementi che rappresentano ancora due grossi freni nella vita di un'impresa, che andrebbe invece sostenuta e agevolata il più possibile per continuare a creare occupazione e sviluppo.
(4-17748)