• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/12146 (5-12146)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-12146presentato daDE ROSA Massimo Felicetesto diMercoledì 13 settembre 2017, seduta n. 849

   DE ROSA, BUSTO, DAGA, ZOLEZZI, TERZONI, MICILLO, CARINELLI, CASO, MANLIO DI STEFANO, PESCO, TRIPIEDI, ALBERTI, BASILIO, COMINARDI, PETRAROLI, SORIAL e TONINELLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   in data 6 settembre 2017, a Mortara, nel Pavese, è scoppiato un violento incendio presso la Eredi Bertè, un'azienda che si occupa di recupero di rifiuti speciali; i sindaci della zona hanno emesso ordinanze per invitare i cittadini a restare in casa, tenere le finestre chiuse e non raccogliere né consumare i prodotti dell'orto, perché, ha spiegato il prefetto di Pavia Attilio Visconti al suo arrivo sul posto, «sta bruciando di tutto, comprese gomma e plastica, e c'è il rischio che si sviluppi diossina». A Vigevano e a Mortara, inoltre, è stata decretata la chiusura per due giorni di tutte le scuole; secondo quanto riportato dagli organi di stampa, i carabinieri hanno avviato un'inchiesta per accertare la natura dell'incendio avvenuto in concomitanza con l'imminente ispezione dell'Arpa. Un altro incendio, in quel caso di accertata origine dolosa, era scoppiato nella stessa ditta il 14 settembre 2004; questo incendio è l'ultimo di una lunga serie di roghi che investe pericolosamente l'intero Paese: negli ultimi due anni sarebbero più di 250 gli incedi in Italia in discariche e impianti di gestione dei rifiuti. Secondo la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, negli ultimi due anni la maggior parte dei roghi si è verificata in Lombardia, Veneto, Toscana, Puglia e Campania. L'emergenza è iniziata nell'estate del 2015 con i primi 26 roghi, divenuti centinaia lo scorso anno, e circa 80 solo nei primi mesi del 2017; per quanto riguarda la Lomellina, si tratta del quinto incendio avvenuto nell'arco di pochi mesi. A dicembre 2016 ed a febbraio 2017 si sono verificati due gravi episodi presso la raffineria di Sannazzaro de Burgondi. A maggio 2017 è scoppiato un grave incendio presso l'azienda Aboneco di Parona Lomellina (PV) e sempre presso la stessa ditta si è verificato un altro incendio nell'agosto 2017. Inoltre, sul territorio lombardo, il 7 luglio 2017, a prendere fuoco è stato un deposito per la raccolta e lo stoccaggio di rifiuti a Senago, nell'hinterland milanese. Il 25 luglio 2017, le fiamme hanno distrutto un capannone della ditta Carluccio, a Bruzzano (Milano), che si occupa di smaltimento di rifiuti. Altro caso il 26 luglio 2017 ad Arese, sempre in provincia di Milano: questa volta le fiamme hanno interessato un deposito industriale nell'area dell'ex Alfa per lo smaltimento di materiali per auto; nella maggior parte dei casi è stata accertata la natura dolosa dei roghi. Inoltre, la sistematicità delle azioni incendiarie, la perizia nella disposizione degli inneschi e la natura delle attività delle aziende interessate dai roghi lasciano presumere l'esistenza di una regia criminale comune a molti di questi episodi –:

   se e quali iniziative di competenza intenda avviare, anche sul piano normativo e di concerto con gli enti territoriali interessati, al fine di assicurare un'implementazione del dispositivo finalizzato a fronteggiare eventuali situazioni di emergenza che mettono a rischio l'incolumità della popolazione, potenziando il sistema dei controlli e ottimizzando la modalità procedurali e gli strumenti di comunicazione tra i soggetti pubblici coinvolti, contestualmente valutando di assumere misure per limitare la presenza di tali impianti in prossimità dei centri abitati e per contrastare il perpetrarsi degli episodi dolosi riportati in premessa negli impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti.
(5-12146)