• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/01914    il porto canale di Cagliari in un anno ha visto un tracollo scandito da numeri impietosi: a luglio di un anno fa furono movimentati 48.000 container, quest'anno appena...



Atto Camera

Interpellanza 2-01914presentato daPILI Maurotesto diMartedì 12 settembre 2017, seduta n. 848

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
   il porto canale di Cagliari in un anno ha visto un tracollo scandito da numeri impietosi: a luglio di un anno fa furono movimentati 48.000 container, quest'anno appena 25.000;
   si tratta di un dato emblematico: quasi il 50 per cento in meno; si tratta di dati che vengono tenuti nascosti, non vengono pubblicati da nessuna parte come capita negli altri porti;
   tutto questo fa venir meno una delle clausole fondamentali del contratto di gestione del porto canale da parte della Conship che per esercitare la concessione doveva garantire un bugdet di movimentazione che appare all'interpellante decisamente fuori dagli attuali regimi di traffico;
   si tratta di un porto in secca senza che nessuno faccia niente per arginare questo tracollo senza precedenti;
   il deserto si manifesta nei dati: le unità paganti a luglio 2016 erano state 17.000, nel 2017 appena 9.000. Nel 2016 i movimenti a luglio erano stati 34.000, a luglio 2017 risultavano 18.000;
   dopo aver assunto nel 2003 il ruolo strategico nel Mediterraneo ora il porto canale è a un passo dalla chiusura;
   nel mese di luglio 2017 la situazione è crollata ulteriormente ed è drammaticamente destinata a peggiorare, visto che il disastro è stato attenuato da un disservizio di qualche giorno in un porto del Mediterraneo;
   per il terminalista cagliaritano è il tracollo con la sempre più evidente fuoriuscita dal circuito internazionale del transhipment;
   si configura un vero e proprio disastro che si consumerà definitivamente nelle prossime settimane dopo che dal 1o agosto 2017 è stato interrotto il collegamento dall'India verso il nord Europa;
   l'effetto domino riguarderà certamente anche le rotte Canada-Mediterraneo e golfo del Messico-Mediterraneo;
   tutto questo con il silenzio, ad avviso dell'interpellante scandaloso, del Governo, della giunta regionale e della politica sarda a tutti i livelli;
   occorre reagire e farlo con urgenza prima che si raggiunga un punto di non ritorno;
   servono iniziative sia sul piano strategico che commerciale e occorre riposizionare il porto nello scenario internazionale;
   per questo serve un management di livello internazionale in grado di rilanciare il ruolo strategico del porto canale di Cagliari e non figure che hanno prodotto risultati fallimentari come l'ex assessore ai trasporti che è giunto, a giudizio dell'interpellante, per giochi di corrente a presiedere l'autorità portuale;
   ci sono in ballo 600 lavoratori che rischiano di finire per strada se non si interverrà immediatamente per fermare questo declino gravissimo della prima infrastruttura trasportistica della Sardegna;
   da una verifica ministeriale sarebbero ancora disponibili i 20 milioni di euro statali per l'implementazione delle gru, con l'installazione di quelle più grandi, indispensabili per far rientrare il porto nei circuiti internazionali, considerato che gran parte delle navi ha una dimensione ormai troppo grande per le potenzialità delle gru del porto canale;
   la parte privata deve farsi carico obbligatoriamente del cofinanziamento proprio per poter realizzare l'intervento e utilizzare i fondi pubblici;
   all'investimento infrastrutturale deve essere affiancata una trattativa serrata e seria con un nuovo soggetto internazionale in grado di ristabilire la centralità del porto terminal container;
   serve un'interlocuzione diretta con China Shipping e Cosco, gli unici soggetti che in questo momento possono rendere nuovamente strategico il porto canale di Cagliari;
   a questo deve essere affiancato un taglio netto delle tasse di ancoraggio per due motivi: il primo per essere competitivi con gli altri porti e il secondo perché quelle risorse hanno finito per finanziare l'infrastrutturazione di altri porti;
   ad avviso dell'interpellante, è ora che Stato e regione smettano di ignorare questa situazione e finiscano di essere corresponsabili di un fallimento annunciato –:
   se non ritengano di dover assumere ogni iniziativa urgente e utile per ripristinare i livelli di traffico del porto canale di Cagliari;
   se non ritengano di dover esperire ogni iniziativa di competenza per salvaguardare i livelli occupazionali diretti e indiretti del porto terminal;
   se non ritengano di dover, con somma urgenza, assumere iniziative per ripristinare il precedente abbattimento delle tasse di ancoraggio, al fine di riaffermare la corretta competitività con gli altri porti del Mediterraneo;
   se non ritengano di dover assumere le iniziative di competenza per favorire l'individuazione di nuovi soggetti in grado di garantire un futuro importante all'infrastruttura portuale.
(2-01914) «Pili».