• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.4/17674    le aree attualmente occupate dagli scali ferroviari dismessi, oltre 1.250.000 metri quadrati, all'interno della città di Milano, su oltre 4.000.000.0000 metri quadrati in Italia, non...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17674presentato daARTINI Massimotesto diMartedì 12 settembre 2017, seduta n. 848

   ARTINI, BALDASSARRE, BECHIS, SEGONI e TURCO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   le aree attualmente occupate dagli scali ferroviari dismessi, oltre 1.250.000 metri quadrati, all'interno della città di Milano, su oltre 4.000.000.0000 metri quadrati in Italia, non verranno più utilizzate per gli scopi connessi all'attività ferroviaria per i quali le stesse erano state a suo tempo acquisite;
   le suddette aree, facenti parte originariamente del demanio dello Stato (articolo 822, secondo comma, codice civile) ed appartenenti all'azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato, sono state successivamente trasferite all'ente Ferrovie dello Stato, con la legge 17 maggio 1985 n. 210 (articolo 15) e, da ultimo, alle ferrovie dello Stato spa (legge 29 gennaio 1992 n. 35 e legge 8 agosto 1992, n. 359), una holding che controlla diverse società operative (Trenitalia, Rete ferroviaria italiana, TAV, Metropolis, Italferr, Grandi Stazioni, Sogin, Fercredit); Ferrovie dello Stato italiane spa ha quindi attualmente la disponibilità, tra l'altro, delle strade ferrate (come beni indisponibili perché destinati all'attività ferroviaria) e delle aree dismesse nelle quali sono ubicati gli scali ferroviari sopracitati Ferrovie dello Stato spa ha concluso un accordo di programma con il comune di Milano, la regione Lombardia e il Fondo Olimpia di Savills Investment Management Sgr, fondo immobiliare speculativo;
   Ferrovie dello Stato S.p.a., proprietaria di 4.000.000.000 metri quadrati di aree ferroviarie dismesse in Italia, con la prossima privatizzazione diventerà l'operatore immobiliare capace di condizionare lo sviluppo urbano di molte città italiane;
   per Ferrovie dello Stato si tratta di un asset decisivo per l'approdo in borsa; per i cittadini si pongono questioni importanti per il bene comune e il consiglio comunale di Milano ha finora trattato l'operazione come una questione di urbanistica locale, con proposte di modifica dell'utilizzo delle aree che per gli interroganti non garantiscono la disponibilità pubblica delle stesse come avviene in altri Paesi come Germania, Francia e Inghilterra;
   le attività di Ferrovie dello Stato spa, che è un'impresa pubblica controllata dallo Stato, sono assoggettate a tutte le disposizioni europee e nazionali applicabili in materia di appalti pubblici e in materia di concorrenza (antitrust);
   questo accordo di programma ha come base giuridica l'articolo 34 del decreto-legge n. 267, del 18 agosto 2000, che ammette dell'accordo soltanto gli enti pubblici territoriali;
   Lombardia Sostenibile ha promosso la raccolta delle firme necessarie per chiedere al consiglio comunale di Milano (ai sensi dell'articolo 28 del regolamento di partecipazione) un'udienza pubblica sulla riqualificazione delle aree degli ex scali ferroviari perché non è solo un grande progetto di pianificazione urbanistica o un'operazione di valorizzazione immobiliare, ma innanzitutto lo strumento innovativo e potente di una strategia di sviluppo economico e sociale per il futuro –:
   se il Ministro interrogato intenda far luce su tale vicenda e quali iniziative, per quanto di competenza, intenda intraprendere per tutelare l'interesse pubblico;
   se intenda chiarire, per quanto di competenza, con quali modalità sia avvenuta la scelta dell'eventuale « partner» che dovrà partecipare alla realizzazione di progetti urbanistici o di carattere immobiliare in esecuzione dell'accordo di programma di cui in premessa;
   se la rendita fondiaria creata dalla trasformazione urbanistica delle aree degli scali ferroviari spetti alla comunità dei cittadini milanesi e alle istituzioni locali e se sia destinata a finanziare investimenti nella città e nella regione che migliorino il sistema della mobilità urbana e regionale evitando di trasferire capitali finanziari al di fuori dell'area milanese, da distribuire tramite maggiori dividendi o con un aumento del valore delle azioni agli azionisti delle Ferrovie dello Stato italiane spa. (4-17674)