• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/03965 NUGNES, BULGARELLI, CAPPELLETTI, CASTALDI, DONNO, FATTORI, GIROTTO, MORONESE, PUGLIA, SERRA - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, dell'interno e della difesa...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-03965 presentata da PAOLA NUGNES
martedì 12 settembre 2017, seduta n.872

NUGNES, BULGARELLI, CAPPELLETTI, CASTALDI, DONNO, FATTORI, GIROTTO, MORONESE, PUGLIA, SERRA - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, dell'interno e della difesa - Premesso che:

ogni anno, migliaia di ettari di superficie vengono colpite dal fuoco e ingenti sono i danni diretti e indiretti cagionati all'ecosistema, già in precarie condizioni di rischio idrogeologico; l'intensità di tali elementi nonché le cause accertate portano a considerare gli eventi incendiari come elementi di un quadro più strutturato di interessi mafiosi e speculativi in cui l'incendio è visto come strumento intuitivo ed economico di risoluzione degli ostacoli per la realizzazioni di progetti, soprattutto in campo edile;

in un comunicato della Presidenza del Consiglio dei ministri del 13 giugno 2017 (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale,Serie Generale, n.137 del 15 giugno 2017) sulle attività antincendio boschivo per la stagione estiva 2017, si riporta che "I primi mesi del 2017 sono stati caratterizzati da fenomeni diffusi, determinati anche per effetto del deficit idrico che ha interessato quasi tutto il Paese, e da una intensificazione degli interventi rispetto al passato, con un numero di richieste di soccorso della flotta aereo antincendio dello Stato in forte aumento in confronto agli anni precedenti, al punto da risultare la stagione più complicata dal 2004, dopo quella del 2012";

il culmine degli incendi di aree boschive in tutta Italia e la relativa valutazione dell'andamento del fenomeno avviene nel pieno completamento della cosiddetta "riforma Madia" che ha visto nel decreto legislativo n. 177 del 2016, lo smantellamento del Corpo forestale dello Stato e l'assorbimento dello stesso nell'Arma dei Carabinieri; da un lato, quindi, si è preferito agire secondo le direttive della spending review, dall'altro si sono determinate gravi criticità sulle modalità di attuazione di tale riorganizzazione;

considerato che risulta agli interroganti che il Sottosegretario di Stato alla semplificazione e alla pubblica amministrazione (Ministero competente per gli atti derivanti dall'applicazione del decreto legislativo n. 177 del 2016), Angelo Rughetti, abbia del tutto escluso la diretta correlazione tra la riorganizzazione del Corpo forestale dello Stato e l'aumento degli incendi boschivi, tramite dichiarazione del 19 luglio 2017 rilasciata sul social network "Twitter", affermando che "INCENDI CURCIO DPC ' DA 10 A 17/7 325 RICHIESTE INTERVENTO 50% SEMESTRE PRECEDENTE' ACCORPAMENTO FORESTALE NON C'ENTRA NULLA STOP POLEMICHE";

considerato inoltre che:

a seguito dell'attività di fact checking (una funzione di accertamento degli avvenimenti citati e dei dati usati in un testo o in un discorso) compiuta dal giornale on line "lavoce.info", in un articolo dal titolo "Fact-checking: più incendi senza i forestali?" del 2 agosto 2017 e aggiornato l'11 agosto 2017, a firma di Lorenzo Borga, emergono una serie considerevoli di elementi che sembrerebbero evidenziare come l'assorbimento del Corpo forestale dello Stato nell'Arma dei Carabinieri abbia modificato sia il numero di competenze che la disponibilità di mezzi per le attività di antincendio boschivo;

dallo stesso articolo, si evidenzia che in seguito ad una richiesta di accesso civico con diverse domande poste al Ministero dell'interno è stato possibile conoscere che: ""Attualmente il numero di personale con qualifica di Direttore delle Operazioni di Spegnimento (D.O.S.) operativo (…) è di circa 750 unità" (...) "I mezzi aerei transitati dall'Ex Corpo Forestale dello Stato al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco sono n. 16 elicotteri di cui n. 8, al momento, sono in assetto operativo, fermo restando i fermi tecnici, brevi, derivanti dai cicli ordinari di manutenzione previsti. I restanti mezzi (n. 8) risultano interessati da manutenzione calendariali ed al momento non sono disponibili per l'operatività" (...) "In funzione dello svolgimento delle attività operative in materia AIB, sono state stipulate specifiche convenzioni con 15 regioni […]"; tutti elementi che confermano la riduzione di competenze nell'ambito della prevenzione: infatti nel 2016 il numero del personale con qualifica D.O.S. (Direttore delle operazioni di spegnimento) operativo era di 1.056 unità, mentre si riscontra un notevole ritardo nella firma delle relative convenzioni da parte delle Regioni;

un ruolo fondamentale nella prevenzione degli incendi boschivi è svolto dalle Regioni, che secondo la legge quadro sugli incendi boschivi n. 353 del 2000, sono il primo riferimento nelle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi. Esse hanno l'obbligo di approvare e aggiornare annualmente un piano che contenga le aree e i periodi a rischio, gli indici di pericolosità, gli interventi di previsione e prevenzione, la consistenza e la localizzazione dei mezzi e delle risorse umane per la lotta anti-incendi, le attività di manutenzione dei boschi, con uno stanziamento economico annuale. Dai dati forniti dal "Dossier Incendi 2017W" di Legambiente e dal progetto "Copernicus" della Commissione europea, aggiornati al 27 luglio 2017, è possibile rilevare che tra le sei Regioni più colpite dagli incendi ci siano addirittura enti che hanno approvato piani e convenzioni in estrema prossimità o addirittura in ritardo rispetto all'inizio della campagna nazionale anti-incendio, inaugurata il 15 giugno 2017;

a parere degli interroganti l'organizzazione delle attività regionali sembra essere sbilanciata verso l'uso sproporzionato dei mezzi aerei, che tra l'altro comporta costi altissimi determinati dal noleggio dei mezzi di società private, e che tale attività potrebbe risultare inefficace se non coadiuvata da azioni di bonifica nell'aree colpite dagli incendi;

considerato altresì che:

secondo l'articolo 13 del decreto legislativo n. 177 del 2016, il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali avrebbe dovuto, entro 60 giorni dalla sua entrata in vigore (cioè entro il 12 novembre 2016), individuare "le risorse finanziarie, i beni immobili in uso ascritti al demanio o al patrimonio indisponibile dello Stato, gli strumenti, i mezzi, gli animali, gli apparati, le infrastrutture e ogni altra pertinenza del Corpo forestale dello Stato che sono trasferiti all'Arma dei carabinieri, al Corpo nazionale dei vigili del fuoco, alla Polizia di Stato e al Corpo della guardia di finanza";

secondo il generale Antonio Ricciardi, a capo del CUTFAA (Comando Unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare dell'Arma dei Carabinieri) ove sono confluiti più di 6.000 ex forestali si tratterrebbe di un "decreto interministeriale ancora non definitivo ma di fatto già attuato", evidenziando il paradosso che un atto normativo sia attuato prima che venga reso definitivo;

in questo quadro di ritardi e di una assenza di sinergia tra tutti i diversi soggetti che hanno un ruolo a livello istituzionale nella lotta agli incendi si aggiunge il mancato aggiornamento del Catasto delle aree percorse dal fuoco finalizzato alla predisposizione dei vincoli di uso dei suoli, così come previsto della legge n. 353 del 2000;

considerato infine che:

a parere degli interroganti è chiaro il cambiamento in negativo registrato nella lotta agli incendi boschivi ormai totalmente demandata al corpo dei Vigili del fuoco, mentre agli ex forestali sono riservate le attività di indagini. In questa senso, va letto il contenuto della circolare del CUTFAA, prot. n. 85/32 del 7 luglio 2017, che vieta agli ex operatori del Corpo forestale dello Stato di intervenire in caso di incendi e di limitarsi solo ad avvisare i Vigili del fuoco;

oltre a tale limitazione, sull'emergenza incendi incidono anche le dimensioni e la qualità delle attività amministrative che lasciano inutilizzati molti degli elicotteri della ex Guardia forestale transitati nell'Arma dei Carabinieri e che investono la dislocazione logistica del corpo dei Vigili del fuoco, che ha pochi distaccamenti in aree montane, dove maggiormente si verificano gli incendi, e che possiede una tipologia di automezzi efficaci per un intervento in aree urbane e industriali che difficilmente possono adeguarsi al territorio scosceso delle aree boschive in alta quota;

in un articolo a firma di Alessandro Avvisato del 18 luglio 2017 ripreso dal giornale on line "Contropiano, Giornale Comunista Online", si riporta una notizia pubblicata dal quotidiano "Globalist", secondo la quale dietro l'impressionante sequenza di incendi ci sarebbe un filone di business incendiario: "Anche questo non troppo originale, che porta dritto alle società che si accaparrano gli appalti (con i finanziamenti pubblici) per lo spegnimento degli incendi. Società private che agiscono come un consorzio monopolistico e incassano cifre folli per ogni ora di intervento: 15.000 euro l'ora per un Canadair, 5.000 per un elicottero"; su queste attività l'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha aperto un'indagine, mentre la magistratura ordinaria sta indagando sui singoli incendi senza escludere la possibilità di "attenzione", qualcuna di queste società nel prosieguo delle attività investigative,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti e, per quanto di competenza, di quali ulteriori elementi dispongano;

se non ritengano sia necessario che il Governo adotti nuovi provvedimenti che mirino a integrare il numero dei direttori operazioni di spegnimento, che risulta essere palesemente diminuito rispetto al periodo precedente l'assorbimento del Corpo forestale dello Stato nell'Arma dei Carabinieri;

se non intendano fornire, nell'ambito delle rispettive competenze, il cronoprogramma di attuazione degli adempimenti normativi previsti dal decreto legislativo n. 177 del 2016, sia in ambito nazionale che territoriale e se non ritengano utile agire con sollecitudine per garantire la gestione delle emergenze e lo svolgimento delle attività di prevenzione;

quale sia lo stato dello svolgimento delle procedure amministrative per il definitivo passaggio della flotta aerea dall'ex Corpo forestale dello Stato al CUTFAA dell'Arma dei Carabinieri e quali i tempi necessari per un suo impiego operativo;

se non ritengano necessario intervenire, anche con iniziative di carattere normativo, con misure di adattamento e mitigazione in funzione del cambiamento climatico in corso;

quali azioni di competenza intendano intraprende affinché siano sollecitati i numerosi comuni, che non hanno ancora istituito il catasto con le aree percorse dal fuoco, previste dalla legge n. 353 del 2000;

quali provvedimenti intendano adottare, nei limiti delle proprie competenze, per innovare la prevenzione e la lotta agli incendi, anche in considerazione dell'obbligatorio aggiornamento dei piani antincendio boschivi presso le Regioni;

se non intendano intensificare il sistema dei controlli e degli interventi delle forze dell'ordine.

(3-03965)