Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE
Atto a cui si riferisce:
S.3/03955 SERRA, MANGILI, PAGLINI, MORRA, BERTOROTTA - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca - Premesso che il Ministero dell'istruzione dell'università e della ricerca, con...
Atto Senato
Interrogazione a risposta orale 3-03955 presentata da MANUELA SERRA
martedì 12 settembre 2017, seduta n.872
SERRA, MANGILI, PAGLINI, MORRA, BERTOROTTA - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca - Premesso che il Ministero dell'istruzione dell'università e della ricerca, con la nota n. 5499 del 19 maggio 2017, divulgava la revisione della recente riforma delle classi di concorso, adottata con il decreto del Presidente della Repubblica del 14 febbraio 2016, n. 19, e modificata con decreto ministeriale n. 259 del 9 maggio 2017, ancora in corso di pubblicazione. Tra gli interventi operati, veniva disposta la revisione della classe di concorso 13/A (chimica e tecnologie chimiche), nuova A34 (scienze e tecnologie chimiche), penalizzando, nei fatti, la citata nuova classe di concorso e consentendo a docenti con una formazione non specialistica in chimica, e senza le necessarie competenze didattiche, la possibilità di insegnare negli istituti tecnici e nei licei la materia;
considerato che, a parere degli interroganti:
non si comprende il motivo di tale scelta, visto che, è di palmare evidenza, nessun vantaggio possono trarne gli studenti e i docenti, con alle spalle un percorso di studio in chimica o fisica, che ora vengono considerati alla stessa stregua dei colleghi laureati in biologia, che, per quanto preparati nelle materie scientifiche, non hanno, ragionevolmente, una precipua formazione in chimica, che è la sola in grado di garantire un'approfondita conoscenza della materia. Peraltro, la interdisciplinarità in ambito scientifico nella scuola secondaria di secondo grado, non può realizzarsi attraverso l'insegnante unico di materie scientifiche;
è necessario, dunque, un lavoro di gruppo all'interno del corpo docente del consiglio di classe. Ogni docente, infatti, in base alle proprie competenze specifiche (chimica, fisica, biologia, eccetera) deve lavorare in sinergia con i colleghi delle altre discipline al fine di offrire una formazione e una didattica di altissima qualità in ogni materia;
inoltre, alla classe di concorso A-34 (chimica) è stata data la possibilità di insegnare nei licei scientifici tecnologici (opzione scienze applicate), ma al contempo è stata messa in discussione la possibilità di insegnare negli altri licei, favorendo, ancora una volta, la nuova classe di concorso A-050 (scienze naturali, chimiche e biologiche - ex 60/A (Scienze naturali chimica e geografia, microbiologia), sottovalutando la circostanza che dietro ad una classe di concorso ci sono docenti con professionalità di alto livello e percorsi di studi complessi;
per questo, non è di facile accoglimento la scelta che queste competenze vengano derubricate, preferendo altra classe di concorso, a cui afferiscono docenti non espressamente laureati in chimica, nell'insegnamento della materia negli istituti tecnici e professionali. In tal modo, non viene tutelato il diritto degli studenti ad avere un percorso formativo e una didattica di laboratorio di qualità;
considerato inoltre che a quanto risulta agli interroganti la Conferenza dei presidenti degli ordini dei chimici territoriali, la Società chimica italiana, il Consiglio nazionale dei chimici, la Conferenza dei presidenti dei corsi di laurea chimici, l'Associazione insegnanti Chimici, il Coordinamento docenti di discipline scientifiche e tecnologiche, il gruppo docenti di chimica e tecnologie chimiche si sono espressi rispetto alla decisione, affermando il loro dissenso in ordine all'esclusione della classe di concorso 13/A nuova A-34 (docenti laureati in discipline chimiche) dall'insegnamento pressoché in tutti i nuovi licei;
considerato altresì che:
la qualità dell'insegnamento scientifico nei nuovi licei e nei nuovi istituti tecnici e professionali, richiede, preliminarmente, l'affidamento degli insegnamenti ai migliori docenti possibili, intesi come possessori di specifiche competenze tecniche e didattiche, e, nel caso della chimica, l'affidamento del suo insegnamento al docente laureato in discipline chimiche (13/A nuova A-34), in tutti gli istituti tecnici e professionali. Tale riconoscimento implica, come è ovvio, il superamento dell'esclusione dai nuovi licei della classe 13/A nuova A-34;
un'abilitazione, a parere degli interroganti, non può essere sufficiente a sostituire, sotto il profilo professionale, una laurea in discipline chimiche, con oltre 20 esami di chimica sui 30, previsti dal percorso accademico e con importanti competenze di laboratorio, parte integrante della formazione e della didattica. Invero, un numero marginale di esami di chimica, un'abilitazione e l'insegnamento pregresso della materia, appaiono presupposti apprezzabili, ma, quanto meno, carenti, specie se si pensa che, ormai, la competenza del docente deve essere valutata con parametri che prescindono dai confini nazionali e che deve, necessariamente, essere valutata in un ambito scolastico internazionale;
in tale contesto, i docenti di chimica della classe 13/A nuova A-34 risultano annoverati tra i migliori docenti d'Italia e d'Europa. Questo si evince anche dalla loro frequente presenza nei concorsi, come, da ultimo, l'Italian Teacher Prize che premia i migliori 5 docenti d'Italia. Tra i 10 finalisti c'era anche un docente di chimica;
i nuovi licei ed istituti tecnici e professionali verrebbero a trovarsi, in virtù della nuova riforma, ad un livello inferiore rispetto agli standard europei e non solo,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo intenda procedere alla modifica dell'organigramma delle classi di concorso previsto dal decreto ministeriale n. 259 del 9 maggio 2017, consentendo alla classe di concorso A50 (scienze naturali chimiche e biologiche) l'insegnamento per atipicità della chimica negli istituti tecnici, non sussistendo valide ragioni didattiche che permettano alla nuova classe di concorso A-50 di insegnare negli istituti tecnici materie come la chimica e la fisica;
se intenda intervenire, e con quale modalità, in ordine alla scelta della riduzione delle ore di insegnamento dei docenti di chimica nei nuovi licei.
(3-03955)