• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/04789 l'ufficio scolastico regionale per il Lazio avrebbe disposto, per la sola provincia di Roma, la soppressione di quattro ore a ciascuna classe di tempo pieno della scuola primaria, contrariamente...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04789presentato daRAMPELLI Fabiotesto diLunedì 12 maggio 2014, seduta n. 226

RAMPELLI. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
l'ufficio scolastico regionale per il Lazio avrebbe disposto, per la sola provincia di Roma, la soppressione di quattro ore a ciascuna classe di tempo pieno della scuola primaria, contrariamente a quanto previsto dal regolamento in vigore per la determinazione degli organici, di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 89 del 2009 che, all'articolo 4 comma 7, recita: «Le classi a tempo pieno sono attivate, a richiesta delle famiglie, sulla base di specifico progetto formativo integrato e delle disponibilità di organico assegnate all'istituto, nonché in presenza delle necessarie strutture e servizi. Per la determinazione dell'organico di dette classi è confermata l'assegnazione di due docenti per classe, eventualmente coadiuvati da insegnanti di religione cattolica e di inglese in possesso dei relativi titoli o requisiti. Le maggiori disponibilità di orario derivanti dalla presenza di due docenti per classe, rispetto alle quaranta ore del modello di tempo pieno, rientrano nell'organico di Istituto»;
le citate maggiori disponibilità di orario ammontano a quattro ore per ciascuna classe di tempo pieno, in quanto l'orario di cattedra di un docente di primaria è di ventidue ore, per cui due docenti hanno quarantaquattro ore, mentre la classe di tempo pieno funziona a quaranta ore;
anche la circolare ministeriale n. 34 del 1o aprile 2014 sulla determinazione degli organici per il 2014/15, nel paragrafo dedicato alla «scuola primaria» ribadisce che «Nulla è innovato per quanto riguarda il tempo pieno. Restano, pertanto, confermati l'orario di 40 ore settimanali per classe, comprensive del tempo dedicato alla mensa, l'assegnazione di due docenti per classe e l'obbligo dei rientri pomeridiani. Le quattro ore in più rispetto alle 40 settimanali per classe (44 ore di docenza a fronte delle 40 di lezioni e di attività), comunque disponibili nell'organico di istituto, potranno essere utilizzate per l'ampliamento del tempo pieno sulla base delle richieste delle famiglie e per la realizzazione di altre attività volte a potenziare l'offerta formativa»;
la stessa circolare, inoltre, fornisce ai direttori regionali indicazioni circa il fatto che «Le economie derivanti dal passaggio dalle 30 alle 27 ore settimanali per il trascinamento dell'attuazione della riforma, relative alla classi quarte e quinte, sono riassegnate nell'organico della scuola primaria e vanno prioritariamente utilizzate nella stessa scuola per il mantenimento del tempo scuola funzionante; in subordine per l'ampliamento dell'offerta formativa e del tempo pieno», e che «ovviamente le risorse di organico devono essere utilizzate prioritariamente per il mantenimento dei modelli orari in atto nella scuola e assicurare a tutti gli alunni la continuità dell'orario delle lezioni seguite nell'anno precedente»;
nella provincia di Roma, invece, hanno dato per le future classi prime, seconde e terze di tempo pieno solo quaranta ore, e non due insegnanti – e quindi 44 ore – come previsto dal citato decreto del Presidente della Repubblica;
di conseguenza saranno impediti sia il mantenimento a trenta e a quaranta ore delle classi assegnate come tempo normale ma «ampliate» di orario proprio utilizzando queste ore residue, che la legge lascia nella disponibilità delle scuole, comprese le attuali prime e seconde già avviate con aumento di orario, sia il rispetto del modello educativo di tempo pieno con due insegnanti a classe, sia la garanzia di una continuità didattica nelle classi, in quanto si avrà un decremento di organico che creerà in molte scuole docenti in sovrannumero;
l'interpretazione data dall'ufficio scolastico regionale per il Lazio smentisce, di fatto, l'investimento sulla scuola previsto dalle vigenti norme, e danneggia le famiglie e gli alunni attraverso la perdita del tempo scuola e del personale educativo –:
se quanto esposto in premessa corrisponda al vero e, se del caso, quali iniziative urgenti intenda assumere al fine di ristabilire una corretta applicazione del dettato normativo nella provincia di Roma, salvaguardando i diritti degli alunni, delle loro famiglie e degli stessi insegnanti. (4-04789)