• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/02765 il trattamento dei metalli può essere considerato in Italia un settore strategico, dato l'alto numero di aziende nazionali, di notevoli dimensioni, dedite alla trasformazione in prodotti finali...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02765presentato daMICCOLI Marcotesto diLunedì 12 maggio 2014, seduta n. 226

MICCOLI e PILOZZI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
il trattamento dei metalli può essere considerato in Italia un settore strategico, dato l'alto numero di aziende nazionali, di notevoli dimensioni, dedite alla trasformazione in prodotti finali o semilavorati;
la metallurgia nel nostro paese ha subìto, più di altri Stati, la crisi mondiale sia nell'ambito dei metalli ferrosi che in quelli non ferrosi, un esempio per tutti l'ILVA;
secondo una specifica ricerca (Area research) della banca Monte dei Paschi di Siena anche «dalla metallurgia dei non ferrosi potrebbe ripartire l'intero settore»;
un consumo di circa «un 1 milione 300 mila tonnellate di alluminio grezzo è seconda soltanto alla Germania»;
secondo lo studio citato v’è anche «la sofferenza dell'unico polo di produzione di alluminio primario nazionale, quello di Portovesme in Sardegna, che comprende gli stabilimenti di Eurallumina e di Alcoa»;
nei fatti «In Italia il massimo storico nel consumo di alluminio grezzo era stato di 2 milioni e 100 mila tonnellate nel 2007: in soli sei anni calo complessivo è stato di poco meno del 40 per cento: un vero e proprio shock al quale l'industria italiana sta cercando con fatica di adattarsi» mentre il trend mondiale «ha sempre visto i consumi di alluminio crescere anche durante gli ultimi anni. Tanto che secondo gli specialisti i consumi potrebbero raggiungere nel 2017 la cifra record di 64 milioni di tonnellate»;
nell'ambito di tale quadro s'inserisce la Sapa Profili S.r.l – nata come Raynolds Aluminium Italia, divenuta nel 1986 proprietà dell'Aiumix (Gruppo Efim), entrata poi a far parte del gruppo Alcoa nel 1997, infine ceduta alla multinazionale svedese Sapa nel 2006 – presente sul territorio della provincia di Latina, nel comune di Pontinia, sin dal 1975 è considerata, anche dall'attuale proprietà, un'eccellenza dell'industria manufatturiera nel settore dell'estrusione dei profilati in alluminio;
il personale di tale azienda, dopo molteplici ristrutturazioni, è sceso a 136 unità. A queste si aggiungono almeno 40 interinali, varie ditte esterne che comprendono personale manutentivo, mensa e servizi di pulizia. In breve, tra azienda ed indotto le persone coinvolte sono circa 300;
è doveroso, infine, segnalare la presenza in azienda di reparti produttivi d'eccellenza, costituiti da nuove attrezzature e macchinari all'avanguardia nel settore come quello di anodizzazione – in grado di ossidare oltre 30 tonnellate giornaliere ritenuto uno dei migliori reparti in Europa e sicuramente il migliore in Italia – quello di taglio tecnico, dalla più alta produttività all'interno del gruppo e l'officina matrici considerata una vera e propria scuola per tecnici, preziosa per il proprio know how all'interno del mondo Sap;
malgrado quanto descritto, dunque le evidenti potenzialità della struttura, in data 5 maggio 2014, Unindustria Latina ha comunicato alla regione Lazio, agli enti locali, alle organizzazioni sindacali ed alle rappresentanze sindacali unitarie dello stabilimento, l'apertura della procedura di mobilità del personale, ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge 23 luglio 1991, n. 223, e di voler procedere alla chiusura del sito industriale di Fossanova (Latina);
negli ultimi anni, in Italia, più che in altri Stati d'Europa, le risorse umane, impegnate negli studi scientifici per l'utilizzo e la trasformazione delle materie prime, con seguente duraturo (anni) vantaggio economico, hanno avuto pochi finanziamenti tali da determinare la cosiddetta «fuga di cervelli»;
l'esperienza delle maestranze (know how) diventa obsoleta in breve tempo, valutabile in mesi, e la sua durata ha un periodo di sfruttamento di gran lunga inferiore rispetto a quella derivante da brevetti industriali e simili;
il gap tra le nostre industrie ed aziende del settore, ancorché d'eccellenza, rischia di aumentare sempre più, distanziandoci dalla tenace e aggressiva concorrenza mondiale, con possibili effetti, a medio periodo, disastrosi –:
quali iniziative, il Ministro interrogato, intenda intraprendere per scongiurare l'ennesima chiusura di un importante settore produttivo già in grave difficoltà a causa della incessante crisi economica. (5-02765)