C. 4227-A-bis EPUB presentata il 13 gennaio 2017. PINI Gianluca, Relatore di minoranza
Atto a cui si riferisce:
C.4227 Ratifica ed esecuzione del Protocollo recante modifiche alla Convenzione tra la Repubblica italiana e la Repubblica delle Filippine per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire l'evasione fiscale del 5 dicembre 1980, fatto a Manila il 9 dicembre 2013
Organo inesistente
CAMERA DEI DEPUTATI |
N. 4227-A-bis |
Il Protocollo in questione si compone di cinque articoli con i quali, in primo luogo, si aggiorna il campo di applicazione oggettivo della vigente Convenzione fiscale, includendo nell'elenco delle imposte considerate per l'Italia anche l'imposta regionale sulle attività produttive.
Si modificano, poi, taluni aspetti di carattere definitorio per consentire l'adeguamento delle disposizioni in vigore alle denominazioni attualmente in uso.
Ulteriori norme riformulano l'organizzazione del metodo di imputazione della tassazione già presente nella Convenzione in vigore. Si sopprime altresì il cosiddetto «matching credit» che riconosceva il credito di imposta anche per le imposte non effettivamente pagate su dividendi, interessi e canoni.
Oggetto di altri interventi sono infine le disposizioni in materia di scambi informativi, nelle quali si rinvengono in particolare delle norme che limitano l'estensione del segreto bancario e, soprattutto, quelle che regolano la collaborazione tra le amministrazioni dei due Stati.
Obiettivo dell'Accordo non è soltanto l'eliminazione delle doppie imposizioni, ma altresì quello di promuovere la collaborazione delle autorità italiane e filippine nella prevenzione e repressione dell'evasione fiscale che concerne i cittadini di entrambi i Paesi che operano nel territorio della controparte.
Entrambe le finalità sono ampiamente condivisibili. Rimane solo da chiedersi, attesa l'ampiezza della comunità dei filippini residenti nel nostro Paese – oltre 165 mila nel 2015 – e l'entità delle rimesse da questi erogate verso i familiari rimasti nella madrepatria – oltre 355 milioni di euro stimati nello stesso anno, vale a dire più di duemila euro pro capite – se dal punto di vista interno italiano non sia opportuno avere migliore contezza dei volumi effettivi dei trasferimenti in atto.
Per questo motivo, mentre si raccomanda la sollecita approvazione del provvedimento, se ne auspica l'integrazione con l'inserimento di norme nel disegno di legge di autorizzazione alla ratifica che prevedano il monitoraggio dei flussi di denaro tra le due Parti e degli effetti dell'Accordo bilaterale sottoposto al vaglio del Parlamento, specialmente sotto il profilo dell'imponibile recuperato, nonché la comunicazione periodica alle Camere dei risultati raccolti.
Gianluca PINI,
Relatore di minoranza.