• Testo MOZIONE

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.1/00462 premesso che: Teulada è un comune di 3.793 abitanti della provincia di Cagliari, situato in un'area limitrofa con il territorio Sulcis-Iglesiente; il comune di Teulada...



Atto Camera

Mozione 1-00462presentato daPIRAS Micheletesto diMartedì 13 maggio 2014, seduta n. 227

La Camera,
premesso che:
Teulada è un comune di 3.793 abitanti della provincia di Cagliari, situato in un'area limitrofa con il territorio Sulcis-Iglesiente;
il comune di Teulada vive da diversi anni una drammatica condizione di crisi economica e sociale, attestata dall'elevato tasso di disoccupazione e dal progressivo ed inesorabile spopolamento dell'area che ha raggiunto il 45 per cento della popolazione residente dal 1957 ad oggi;
tale situazione – oltre che da altri fenomeni particolarmente diffusi nell'isola – è in enorme parte causata dalle servitù militari che vincolano, da oltre cinquanta anni, 7.500 ettari di territorio, rappresentando il 21 per cento del totale isolano e il 17 per cento del totale nazionale;
nello specifico le esercitazioni militari sull'area di Teulada si svolgono nel periodo compreso tra il mese di settembre ed il mese di maggio e comprendono azioni militari a terra, aeree e a mare. L'area è inoltre sottoposta alla sperimentazione di nuovi armamenti;
il danno determinato da tale servitù militare non è rappresentato soltanto dall'esproprio dei terreni bensì, in maniera ancor più incisiva, dall'impossibilità di intraprendere alcuna iniziativa imprenditoriale, soprattutto di tipo turistico, stanti i soli tre mesi di interruzione dell'attività di addestramento sull'area;
a ciò si aggiunge la pesante contaminazione dei territorio, causata dalle sperimentazioni, nel poligono, di ogni sorta di materiale bellico ad opera dell'industria delle armi, rappresentata da aziende quali Brada, Agusta Westland, Oto Melara, Piaggio, Helitec e Finmeccanica;
il danno causato dall'industria bellica nel territorio di Teulada ammonta a 1,3 miliardi di euro: tanto è infatti il costo stimato per la bonifica della sola penisola di 400 ettari, definita interdetta. Tale industria, per giunta, non genera alcun ritorno in termini occupazionali per la popolazione residente, che si vede dirottare appalti e commesse verso altri comuni o verso imprese di altre regioni;
si palesa dunque una situazione paradossale, dove la conclamata noncuranza da parte delle istituzioni centrali è aggravata da quella dei firmatari del presente atto di indirizzo appare una arrogante prevaricazione dei diritti della popolazione locale in favore di quelli dell'industria bellica, esercitata sotto l'egida dello Stato;
la popolazione teuladina, infatti, a fronte dei molti reclami, negli anni, non ha visto alcuna risposta o cambiamento tangibile, restando al contempo all'oscuro riguardo al livello di pericolosità, in termini di salute, dei materiali rilasciati nel poligono;
la sfiducia dei cittadini di Teulada verso le istituzioni dello Stato italiano è andata crescendo, tanto che l'affluenza alle urne registrata alle ultime elezioni regionali è stata la più bassa: 17,28 per cento;
tale sfiducia pare confermata e giustificata dai fatti, da ultimo con la recente esclusione del comune e delle imprese operanti sul suo territorio dall'ambito di applicazione della zona franca urbana a fiscalità di vantaggio istituita per 23 comuni della provincia di Carbonia Iglesias;
il comune di Teulada dunque, pur condividendo col territorio circostante il medesimo stato di crisi economica e sociale, non beneficerà di tali agevolazioni e le sue imprese saranno sfavorite nella concorrenza con quelle limitrofe beneficiarie, cosa che determinerà un inasprimento delle condizioni della già esile economia del comune;
nel corso della XVI legislatura, la relazione conclusiva della Commissione d'inchiesta del Senato sull'uranio impoverito, licenziò unanimemente la proposta di chiusura dei poligoni di Capo Teulada, Capo Frasca e la riperimetrazione e riconversione del PISQ;
l'indagine conoscitiva in materia di servitù militari avviata presso la IV Commissione difesa della Camera ha registrato con esplicita evidenza la condizione di inaccettabile squilibrio nella ripartizione nazionale delle servitù militari a svantaggio della Sardegna, nel quale territorio sono localizzate il 61 per cento del totale;
si prende atto con soddisfazione dell'impegno assunto dal Governo alla convocazione nel 2014 della II conferenza nazionale sulle servitù militari, a distanza di 30 anni dalla prima,

impegna il Governo:

ad assumere iniziative per includere il comune di Teulada all'interno della zona franca urbana di Carbonia Iglesias, allo scopo di scongiurare il definitivo declino di un'intera area, già gravata da una servitù militare che da oltre 50 anni occupa un terzo del suo territorio;
a sostenere, anche attraverso la promozione di un'indagine amministrativa, iniziative che studino le conseguenze generate dalla pluriennale attività militare e di sperimentazione di materiale bellico sul poligono, in termini di impatto ambientale e di rischi che questa può aver determinato per la salute dei residenti e dei visitatori;
ad aprire un tavolo istituzionale con il governo regionale della Sardegna affinché si possa inaugurare un percorso condiviso che conduca alla ridefinizione della presenza militare nell'isola secondo un principio di dismissione di basi e poligoni militari che, da decenni, segnano non solo il comune di Teulada ma il territorio sardo tutto, mettendo a rischio la salute dei cittadini e sottraendo migliaia di ettari all'economia civile ed alle vocazioni produttive del territorio, facendo sì che tale percorso porti alla cessazione della servitù militare nel comune di Teulada o ad una forte limitazione della sua estensione;
ad assumere iniziative per assicurare una dotazione adeguata di risorse – anche attraverso l'attivazione di un apposito fondo nazionale – per la bonifica integrale delle aree interessate dalle esercitazioni militari;
a predisporre – di concerto con la regione autonoma della Sardegna ed attraverso la partecipazione democratica delle comunità locali – un piano per la riconversione dell'economia locale.
(1-00462) «Piras, Duranti, Migliore».