• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/17850 (4-17850)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17850presentato daANZALDI Micheletesto diMartedì 19 settembre 2017, seduta n. 853

   ANZALDI. — Al Ministro della difesa, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   secondo quanto riportato dagli organi di stampa, nell'ambito dell'indagine del Consiglio superiore della magistratura sulle fughe di notizie a proposito di telefonate tra l'allora premier Matteo Renzi e il generale della guardia di finanza Michele Adinolfi, in un'audizione ufficiale di fronte al massimo organo di controllo della magistratura, il procuratore di Modena Lucia Musti avrebbe dichiarato di aver subito pressioni da parte degli ufficiali dei carabinieri De Caprio e Scafarto per avviare indagini che avrebbero coinvolto Matteo Renzi;

   la pubblico ministero Musti avrebbe riferito di aver visto gli ufficiali come «spregiudicati» e «presi da un delirio di onnipotenza», dopo essersi presentati con informative di polizia giudiziaria «fatte coi piedi»;

   nell'ambito dell'inchiesta Consip la procura di Roma, titolare dell'inchiesta precedentemente in capo alla procura di Napoli, tra i primi atti delle sue indagini, ha estromesso dalle indagini di polizia giudiziaria il Noe, di cui De Caprio era stato vicecomandante e Scafarto era ancora capitano;

   le indagini della procura di Roma per falso e rivelazione del segreto istruttorio hanno fatto emergere uno scenario di presunti depistaggi, atti di indagine taroccati, intercettazioni falsificate, il tutto apparentemente finalizzato a coinvolgere in ogni modo, e senza alcun elemento concreto, l'allora premier Matteo Renzi;

   le dichiarazioni rese in sede ufficiale dalla pubblico ministero Musti rendono ancora più inquietante e allarmante lo scenario finora emerso, perché a mettere a verbale di fronte ad un organo ufficiale della magistratura certe pesanti accuse è proprio un magistrato;

   se quanto emerso fosse confermato, si sarebbe di fronte ad atteggiamenti di pubblici ufficiali dell'Arma dei carabinieri, anche con incarichi di rilievo, che avrebbero tramato per rovesciare il vertice democratico del Paese, in uno scenario ai limiti del colpo di Stato;

   di fronte alle accuse rese in sede ufficiale dalla pubblico ministero Musti, il comandante De Caprio ha risposto con dichiarazioni alla stampa, invece che nelle sedi preposte, che inquietano ancora di più, con repliche dirette a magistrati, Ministri, parlamentari della Repubblica, mettendo ancor più in imbarazzo l'Arma dei carabinieri –:

   se il Ministro interrogato non ritenga opportuno, di fronte ad uno scenario del genere, nel rispetto del lavoro della magistratura, e considerato che sulla questione stanno indagando sia la procura di Roma sia il Consiglio superiore della magistratura, ora che sono emersi i contenuti gravissimi della deposizione di un giudice di fronte al massimo organo di autogoverno della magistratura quale è appunto il Consiglio superiore della magistratura, valutare se assumere iniziative, per quanto di competenza, in relazione al comportamento dei carabinieri sopracitati, anche per scongiurare il rischio che questa vicenda arrechi un grave vulnus all'immagine dell'Arma dei carabinieri, anche per salvaguardare il fondamentale rapporto dei cittadini italiani con la medesima;

   se le dichiarazioni alla stampa del comandante De Caprio siano state autorizzate o meno dai vertici dell'Arma.
(4-17850)