• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/12204 (5-12204)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-12204presentato daMENORELLO Domenicotesto diMartedì 19 settembre 2017, seduta n. 853

   MENORELLO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   il decreto-legge 25 giugno 2017, n. 99, convertito con modificazioni dalla legge 31 luglio 2017, n. 121, ha introdotto una disciplina d'urgenza per la liquidazione coatta amministrativa di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca;

   in tale contesto è stato previsto che le poste escluse dal perimetro acquisito da Banca Intesa rimanessero nelle liquidazioni delle due banche, le quali, ai sensi dell'articolo 5 del citato decreto, avrebbero dovuto cedere i crediti deteriorati alla Società di gestione delle attività spa (SGA);

   la relazione della Banca d'Italia in argomento, datata luglio 2017, ha quantificato i crediti deteriorati (anche non performing loans «npl») ceduti in «9,9 miliardi di valore netto contabile, 17,8 di valore lordo»;

   si tratta di una massa creditoria che corrisponde a migliaia di persone, famiglie e imprese debitrici, concentrate soprattutto nel territorio veneto;

   la percentuale di recupero dei npl viene ritenuta dalla Banca d'Italia essenziale per consentire allo Stato di recuperare il «denaro investito» nell'operazione di salvataggio e, allo scopo, nella relazione in commento si precisa che «l'evidenza empirica indica che la percentuale di valore dei crediti deteriorati che può essere recuperata mediante un approccio “paziente” è molto più elevata di quanto possa essere ottenuto cedendo questi attivi pro soluto sul mercato e di quanto stimato (18 per cento in via provvisoria e 22 per cento in via definitiva) nel caso della risoluzione delle quattro banche avvenute nel novembre 2015»;

   la possibilità di «personalizzare» una definizione dei singoli crediti deteriorati è altresì condizione irrinunciabile per non compromettere ulteriormente l'economia veneta, che risulterebbe più danneggiata da una azione di mero recupero dei npl;

   Banca d'Italia afferma che «SGA è attrezzata per attuare tale approccio “paziente”»;

   risulta, invece, che l'attuale maggiore criticità dell'operazione avviata con il decreto-legge n. 99 del 2017 stia proprio nella gestione dei crediti deteriorati veneti intesi come rimodulazione e/o rinegoziazione dei medesimi ai singoli debitori, sotto i più vari profili, quali il quantum ridefinibile del credito o delle rate di esso ovvero dei tempi di moratoria o restituzione dell'ammontare concordato;

   a conferma di ciò, la stampa veneta del 16 settembre 2017 riporta l'appello di Confartigianato, Cna, Confcommercio e Coldiretti al Governo per «trovare una soluzione per i crediti deteriorati delle aziende venete ora gestiti dalla Società di Gestione Attivi», giacché «oggi la classificazione Npl non consente credito bancario e impedisce de facto ogni operatività aziendale»;

   sempre il 16 settembre, nel corso dell'annuale «Npl meeting» svoltosi a Venezia, è stata denunciata «una gestione da puro recupero» dei crediti deteriorati stigmatizzando la situazione di 8 miliardi di euro di crediti incagliati di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza «rimasti nel limbo tra la liquidazione coatta amministrativa e il mancato trasferimento alla SGA»;

   alcune fonti affermano, in particolare, che Sga non avrebbe le necessarie autorizzazioni bancarie per poter effettivamente proporre e disporre la riconfigurazione dei crediti deteriorati ad essa ceduti, potendo attuare una mera azione di recupero dei crediti, così come originariamente contrattualmente configurati, alla stregua di una sorta di ufficio legale;

   tale situazione causa un impatto sensibilmente grave sull'economia veneta e compromette le previsioni di recupero prospettate all'atto di adozione del decreto-legge n. 99 del 2017 –:

   quali elementi intenda fornire il Governo in relazione a quanto esposto in premessa, in particolare se risulti che i crediti deteriorati delle banche venete siano effettivamente stati trasferiti alla Sga e se la stessa Sga abbia le necessarie autorizzazioni bancarie per rinegoziare i singoli crediti deteriorati, al fine di modularli considerando la specificità di ciascun debitore;

   quali urgenti iniziative di competenza intenda assumere il Governo per garantire quell’«approccio paziente» sui crediti deteriorati ritenuto essenziale per non danneggiare ulteriormente l'economia veneta e, contemporaneamente, ottenere la percentuale di recupero dell'investimento pubblico inizialmente stimata.
(5-12204)