• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.7/00369 premesso che: nel 2013 il sindacato MBF/SIFUS che rappresenta il movimento dei braccianti e dei forestali sul territorio nazionale e in particolar modo in Sicilia, ha posto...



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00369presentato daPLACIDO Antoniotesto diMartedì 13 maggio 2014, seduta n. 227

La XI Commissione,
premesso che:
nel 2013 il sindacato MBF/SIFUS che rappresenta il movimento dei braccianti e dei forestali sul territorio nazionale e in particolar modo in Sicilia, ha posto all'attenzione dell'Inps di Catania la problematica relativa al blocco da parte dell'ente stesso dell'erogazione della indennità di disoccupazione per circa 1.000 braccianti agricoli, la maggior parte dei quali ricadono nei comuni di Adrano, Paterno e Biancavilla (Catania);
tra fine 2013 e inizio 2014, ad almeno 4.000 braccianti agricoli della provincia di Catania (Palagonia, Mazzarrone, Grammichele, Adrano, Biancavilla, Paternò, Bronte), l'Inps ha inviato lettere attraverso le quali comunica sia la cancellazione delle giornate lavorative, sia la richiesta della restituzione delle indennità di disoccupazione agricola, che ritiene siano state percepita in maniera indebita;
la motivazione adottata dall'INPS è che le aziende presso cui i braccianti agricoli hanno prestato lavoro sarebbero irregolari;
i controlli effettuati dagli ispettori dell'INPS stanno producendo, di fatto, un enorme ridimensionamento del fenomeno cosiddetto delle «aziende fasulle produttrici di braccianti agricoli fantasma»;
la funzione degli ispettori dell'INPS rischia di non tutelare e danneggiare quei lavoratori che hanno prestato regolarmente il proprio lavoro e che nulla potevano sapere del fatto che l'azienda fosse o meno in regola con le disposizioni di legge vigenti, specialmente quando i controlli ispettivi vengono effettuati parecchi mesi dopo che il rapporto di lavoro tra datore e bracciante agricolo si è concluso;
la documentazione a supporto che l'INPS utilizza quale causale giustificativa del blocco nel pagamento delle indennità di disoccupazione, riguarda essenzialmente atti che le aziende forniscono su richiesta degli ispettori dell'ente;
l'incongruenza dei fatturati di alcune aziende «fasulle», rispetto al numero degli assunti, non può essere l'elemento cardine su cui si basa il blocco del pagamento delle indennità di disoccupazione: vi è la necessità che i controlli da parte dell'Inps vengano effettuati mentre il rapporto di lavoro è in essere e non ex post;
i braccianti agricoli non vengono ritenuti, il più delle volte, fonti attendibili dagli ispettori dell'INPS perché considerati come compartecipi della truffa per ottenere, illecitamente, l'indennità di disoccupazione in agricoltura;
nonostante corrisponda al vero che in alcuni casi le aziende gonfino le dichiarazioni per frodare l'INPS e far percepire le indennità di disoccupazione anche a chi non ha prestato neanche una giornata di manodopera, il costo di questa frode non può essere pagato anche da quei braccianti che invece in buona fede hanno lavorato per conto di quelle aziende che hanno falsamente denunciato di aver occupato personale che non ha mai svolto lavoro per loro, all'unico fine di fargli ottenere l'indennità di disoccupazione;
la situazione paradossale creata dall'INPS comporta che di fatto la totalità dei lavoratori percettori di indennità di disoccupazione sia considerata responsabile di aver frodato la legge, senza distinguere tra chi lo ha fatto veramente e chi non lo ha fatto. A tutti viene chiesto di restituire le somme relative alle indennità di disoccupazione già percepite a prescindere dal giudizio della magistratura, la quale è chiamata a verificare per ogni singolo caso se tali somme siano state ricevute compiendo degli illeciti o meno;
per cercare di arginare e di prevenire il problema delle truffe nell'ambito delle indennità di disoccupazione in agricoltura, sarebbe necessaria la costituzione di un tavolo tecnico, che coinvolga i soggetti istituzionali interessati e le parti sociali, che individui le criticità e le debolezze del sistema e dell'impianto normativo e regolamentare oggi esistente e che proceda ad adottare gli opportuni correttivi,

impegna il Governo:

ad assumere iniziative affinché l'Inps proceda alla sospensione:
a) dei blocchi delle indennità di disoccupazione;
b) della cancellazione delle giornate dagli elenchi anagrafici;
c) delle sole richieste delle indennità di disoccupazione in agricoltura, che, secondo l'Inps medesima sono state indebitamente percepite nel corso degli anni;
ad assumere iniziative affinché la predetta sospensione sia applicata dall'Inps fino a quando l'inesistenza del rapporto di lavoro subordinato non sia accertato con sentenza della magistratura;
ad assumere iniziative affinché i controlli siano avviati dall'Inps ex ante per ridimensionare e, successivamente, azzerare il fenomeno conosciuto come «aziende fasulle produttrici di braccianti agricoli fantasma»;
a costituire urgentemente un tavolo tecnico di concertazione tra l'INPS, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, le competenti istituzioni regionali e le organizzazioni sindacali, al fine di adottare gli opportuni correttivi per arginare e prevenire le truffe in materia di disoccupazione in agricoltura.
(7-00369) «Placido, Palazzotto, Di Salvo, Airaudo».