Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
C.4/17869 (4-17869)
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-17869presentato daPRODANI Aristesto diMercoledì 20 settembre 2017, seduta n. 854
PRODANI e RIZZETTO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
il sito di interesse nazionale di Trieste è stato istituito con decreto n. 468 del 18 settembre 2001 e perimetrato con il decreto ministeriale del 24 febbraio 2003;
il comma 3 dell'articolo 36-bis della legge n. 134 del 2012 stabilisce che, su richiesta della regione interessata, con decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e sentiti gli enti locali di riferimento, possa essere ridefinito il perimetro dei siti di interesse nazionale;
con nota protocollo n. 0031338/P del 21 luglio 2017, la regione Friuli Venezia Giulia ha trasmesso copia della delibera n. 1338 del 17 luglio 2017 con la quale la giunta regionale ha adottato la proposta di nuova perimetrazione del sito di interesse nazionale di Trieste. A tal fine, il 24 agosto 2017 presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare è stata convocata la conferenza di servizi;
a seguito dell'istanza presentata dall'autorità portuale e dall'Area Science Park sulla volontà di riperimetrare il sito di interesse nazionale, sono state escluse, da detto perimetro, le aree prospicienti il canale industriale di Trieste con l'obiettivo di delineare le strategie per attivare e potenziare insediamenti di industrie ad elevato contenuto tecnologico;
nel corso della conferenza di servizi, il rappresentante della regione Friuli Venezia Giulia ha comunicato di aver avviato l'istruttoria per la ridefinizione del perimetro del Sito di interesse nazionale: «I criteri utilizzati con i quali è stata valutata la proposta sono soddisfatti per tutte le aree tranne che per le aree demaniali e l'area Ezit»;
successivamente all'analisi degli elaborati presentati dalla regione, il comune di Trieste ha espresso parere favorevole, oltre ad esprimere «parere favorevole all'inclusione delle aree del Termovalorizzatore di via Errera all'interno delle aree oggetto di stralcio, così come proposto dalla azienda Hestambiente srl»;
la relazione della provincia di Trieste, dell'11 ottobre 2017, relativa all'individuazione del responsabile della contaminazione del sito «Ex discarica di via Errera», una delle zone maggiormente inquinate del sito di interesse nazionale triestino, indica che per le aree limitrofe alla discarica ad eccezione dell'area del termovalorizzatore, dell'area ex Esso e dalla ditta Calcestruzzi Trieste srl, le altre non sono state ancora caratterizzate e non è noto lo stato ambientale di terreno e falda;
per quanto concerne il sito del termovalorizzatore, la cui costruzione è stata avviata agli inizi degli anni ’90, la relazione ha evidenziato che «la caratterizzazione dell'area si è svolta in tre fasi, considerando distintamente l'area sede dell'impianto, l'area di banchina e l'area cortiliva. Ai fini di valutare l'eventuale apporto alla contaminazione della discarica sono stati presi in considerazione esclusivamente i risultati della caratterizzazione delle prime due aree, in posizione limitrofa alla discarica»;
in ultimo, «nell'area sede dell'impianto è stata riscontrata la presenza di rifiuti interrati (...) che devono essere oggetto di messa in sicurezza permanente, e la contaminazione circoscritta di un piezometro a valle (presenza di cloroformio). Sono in corso ancora delle verifiche sulla qualità della falda. Relativamente all'area di banchina, i terreni contaminati da idrocarburi pesanti e IPA sono stati asportati (nel 2004) e le acque, inizialmente contaminate da IPA e metalli, dopo la messa in sicurezza dei terreni sono risultate pulite. È da sottolineare che i numerosi interventi di messa in sicurezza dei terreni e delle acque, eseguite nell'area del termovalorizzatore a partire dal 2004, hanno ridotto fortemente il carico contaminante. Ne consegue che l'eventuale apporto alla contaminazione della discarica di Via Errera, se c'è stato, è da imputare principalmente al passato. L'eventuale contributo più recente potrà essere palesato dai risultati delle ulteriori indagini sulla qualità della falda che Hestambiente srl sta eseguendo (...)» –:
alla luce dei fatti esposti in premessa, se il Ministro interrogato intenda chiarire se le azioni indicate dalla relazione della provincia nell'area sede del temovalorizzatore di via Errera siano state compiute e quali risultanze siano pervenute;
se, alla luce delle evidenze emerse, l'area interessata dal termovalorizzatore abbia le caratteristiche per essere esclusa dal sito di interesse nazionale.
(4-17869)