• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/12220 (5-12220)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-12220presentato daDALL'OSSO Matteotesto diMercoledì 20 settembre 2017, seduta n. 854

   DALL'OSSO, CHIMIENTI, CIPRINI, COMINARDI, LOMBARDI, TRIPIEDI, BUSINAROLO e DADONE. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della giustizia, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   il Corpo di polizia penitenziaria è una delle quattro forze di polizia dello Stato italiano, insieme a polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di finanza ed è dipendente dal dipartimento dell'amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia;

   il Corpo è oggi una forza di polizia ad ordinamento civile, altresì nota come «Corpo militarmente organizzato» definizione che non implica la militarità del Corpo, ma l'organizzazione che si rifà chiaramente a una struttura militare;

   la nascita della polizia penitenziaria risale alle regie patenti del Regno di Sardegna dell'anno 1817 che costituivano le Famiglie di giustizia e nel 1873 fu invece creato il Corpo delle guardie carcerarie, poi riformato nel Corpo degli agenti di custodia (1890), ad ordinamento militare e finalmente nel 1923 l'amministrazione passò dall'allora Ministero dell'interno al Ministero di grazia e giustizia (oggi Ministero della giustizia);

   la stessa svolge principalmente il compito di gestione delle persone sottoposte a provvedimenti di restrizione o limitazione della libertà personale, espleta inoltre attività di polizia stradale ai sensi dell'articolo 12 del codice della strada, partecipa al mantenimento dell'ordine pubblico, svolge attività di polizia giudiziaria e pubblica sicurezza anche al di fuori dell'ambiente penitenziario, così come tutte le altre forze di polizia, svolge attività di scorta a tutela di personalità istituzionali (Ministro della giustizia, sottosegretari di Stato) e di magistrati ed i compiti istituzionali sono descritti nell'articolo 5 della legge 15 dicembre 1990, n. 395, che stabilisce che il Corpo di polizia penitenziaria, sia amministrato dal dipartimento dell'amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia;

   la capienza regolamentare prevista dal dipartimento dell'amministrazione penitenziaria è pari a 50501 posti e ad oggi secondo fonti sindacali risultano presenti 59814 detenuti pari a 9313 in più della capienza, di cui stranieri 19747 detenuti, pari a circa il 33 per cento della popolazione ristretta;

   il sovraffollamento, la carenza di organici, l'organizzazione del lavoro deficitaria, i suicidi e le violenze sul personale non consentono lo svolgimento dell'attività lavorativa;

   il numero di suicidi che colpiscono gli operatori della polizia penitenziaria, argomento ritornato alla ribalta della cronaca nera anche in questi giorni, sta diventando sempre di più una piaga;

   è inaccettabile morire sul lavoro ed ancor più inaccettabile suicidarsi sul luogo di lavoro a causa dello stesso –:

   come il Governo intenda agire al fine di preservare l'attività lavorativa degli operatori della polizia penitenziaria.
(5-12220)