• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/08073 FATTORI, NUGNES, PUGLIA, GIARRUSSO, SANTANGELO - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - Premesso che: il comma 5 dell'articolo 101 del decreto legislativo...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-08073 presentata da ELENA FATTORI
martedì 19 settembre 2017, seduta n.878

FATTORI, NUGNES, PUGLIA, GIARRUSSO, SANTANGELO - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - Premesso che:

il comma 5 dell'articolo 101 del decreto legislativo n. 152 del 2006, e successive modifiche e integrazioni, sancisce il divieto di immissione nel sistema fognario pubblico di acque chiare derivanti dal sopravanzo degli impianti idrici potabili non soggette a trattamento depurativo;

il 19 maggio 2017 è stata emessa una diffida nei confronti di Acea Ato2, gestore del sistema idrico integrato di gran parte dei comuni di Roma e provincia, da parte del Dipartimento IV, servizio 2 "Tutela acque e risorse idriche" della Città metropolitana di Roma capitale, in persona del dirigente dottoressa Maria Zagari, che intimava a ripristinare una situazione di legalità in zona Monte Gentile, consorzio privato in cui insiste il centro idrico Monte Tondo (Comune di Ariccia) che risulta versare in fogna pubblica le acque chiare in esubero (pratica n. 5382);

nella stessa diffida è presente la comunicazione dell'interruzione dell'attività autorizzativa allo scarico del depuratore pubblico intercomunale a servizio dei comuni di Ardea, Albano laziale, Ariccia, Genzano di Roma e Nemi;

tale provvedimento è stato preso anche grazie alla segnalazione del consorzio stradale "Monte Gentile", che con alcune note inviate al Comune, al gestore e alla Città metropolitana riferiva sulla situazione del centro idrico Monte Tondo in merito: alla mancata chiarezza del tipo di acque trattate nel centro idrico, che dalle risposte dell'azienda sembrano essere di carattere potabile; ad un esubero di acqua che va a finire direttamente in fogna pubblica; agli iter autorizzativi alla canalizzazione delle acque, che non trovano riscontro cronologicamente coerente nelle dichiarazioni dell'azienda rispetto a un'autorizzazione rilasciata dal precedente sindaco nel 2011 (protocollo n. 4860) laddove l'azienda (protocollo n. 63647 ip del 20 marzo 2017) in risposta alle sollecitazioni del consorzio stradale Monte Gentile (prot. n. 4/2017 del 13 marzo 2017) sostiene che invece la canalizzazione in fogna è precedente; al problema ambientale e sanitario legato allo spreco; alla potenziale presenza di arsenico e fluoruri oltre la soglia massima consentita;

considerato che:

la stessa dottoressa Zagari, in un'intervista al giornale "il Caffè" dei Castelli romani aveva dichiarato che ogni giorno vengono sprecati per i comuni menzionati serviti da Acea Ato 2 circa un milione e 300.000 metri cubi di acqua complessivi per i 5 impianti di dearsenificazione presenti nella zona (4 a Genzano di Roma e uno a Lanuvio), pari a circa 260.000 metri cubi al giorno a impianto;

i mesi estivi hanno visto una siccità senza precedenti e, a giudizio degli interroganti, casi di spreco ed esubero idrico proprio in quei mesi sono un pessimo esempio di gestione che ancora di più mette in difficoltà cittadini ed enti locali;

le incoerenze gestionali, quelle autorizzative, soprattutto in termini di tempi, e di intervento stanno seguendo interventi istituzionali tra i diversi enti (gestore, Città metropolitana, Regione Lazio e Comuni) ma quelle legate all'ambiente e ai potenziali pericoli sanitari legati ai valori di arsenico e fluoruri non stanno vedendo coinvolta la Asl di riferimento;

considerato inoltre che:

la prima firmataria del presente atto ha precedentemente presentato un'interrogazione sui livelli di arsenico e fluoruri presenti nell'acqua a uso potabile e la crisi idrica nel Lazio (4-07931, pubblicato il 1° agosto 2017), che ad oggi non ha ricevuto risposta;

si apprende da un articolo del 29 luglio 2017, pubblicato su "il Caffè", che: "per i Castelli Romani, epicentro dell'emergenza arsenico in provincia di Roma, il sito Acea fornisce qualche generico valore medio. Mentre la Asl Roma6 su internet offre dati vecchi e incompleti, con l'esclusione di molti mesi. Alcuni dati degni di nota sempre da "Il Caffè ": Ariccia ha i dati fermi a febbraio, tre valori, con il non rassicurante 9 µg/l di arsenico in Largo Savelli e piazza San Nicola (il limite è 10). (...) I valori più "nuovi" risalgono per Lanuvio al 22 febbraio (al limite massimo consentito l'acqua in piazza Mazzini: 10 µg/l; a 9 µg/l quella in via Borgo San Giovanni). Genzano a singhiozzo: dati solo al 17 febbraio e 10 aprile. Parliamo di due Comuni ove la situazione era così grave che hanno dovuto mettere i dearsenizzatori. Uno sforamento" dai limiti di legge "si registra a Castel Gandolfo in via Nettunense, [zona Pavona Laghetto]: 12 microgrammi/litro il 13 marzo",

si chiede di sapere quali iniziative di competenza, anche in termini di coordinamento e sollecito, il Ministro in indirizzo intenda intraprendere affinché sia garantito un monitoraggio costante della qualità delle acque, con il coinvolgimento diretto anche delle Asl territoriali.

(4-08073)