Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
S.4/08071 SANTANGELO, BUCCARELLA, DONNO, MORONESE, MARTON, CRIMI, PUGLIA, GIARRUSSO, PAGLINI - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale - Premesso che:
il peschereccio...
Atto Senato
Interrogazione a risposta scritta 4-08071 presentata da VINCENZO SANTANGELO
martedì 19 settembre 2017, seduta n.878
SANTANGELO, BUCCARELLA, DONNO, MORONESE, MARTON, CRIMI, PUGLIA, GIARRUSSO, PAGLINI - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale - Premesso che:
il peschereccio "Anna Madre" di proprietà della società Pesca Giovane Srl di Mazara del Vallo è stato sequestrato dalle autorità tunisine nel canale di Sicilia, a sud di Lampedusa, come appreso da notizie diffuse il 16 settembre 2017 da numerosi organi di stampa;
pochi minuti dopo la mezzanotte 5 militari sono saliti a bordo dell'Anna Madre, motopesca del comparto di Mazara del Vallo, prendendo il comando dell'imbarcazione che, come anche asserito dall'equipaggio, si sarebbe trovata in acque internazionali;
l'imbarcazione è stata condotta presso il comando a Sfax, città portuale situata sulla costa orientale a circa 270 chilometri a sud di Tunisi, dove è giunta nella tarda mattinata del 16 settembre. Come riportato dal giornale on line "la Repubblica", cronaca di Palermo, il capitano Giacomo Giacalone sarebbe stato chiuso a chiave nei locali sottostanti alla cabina. "È stato lui stesso a raccontarlo, grazie a un telefono satellitare nascosto: 'Avvertite tutti, abbiamo bisogno di aiuto', ha detto all'armatore";
considerato che:
lo stesso "Anna Madre" e la motopesca "Aliseo", sempre del comparto marittimo di Mazara del Vallo, il 2 agosto 2017, mentre si trovavano in acque internazionali antistanti alla località tunisina di Zarzis, non distante dal confine con la Libia, hanno subito da parte di una motovedetta tunisina un attacco;
in quell'occasione i due motopesca sventarono il sequestro anche grazie al contemporaneo intervento di un elicottero militare italiano e di un'unità navale della Marina tunisina. Lo stesso armatore Giampiero Giaccone ha assicurato che la nave si trovava in acque internazionali, dichiarando: "lo dimostra quello che c'è in stiva: tre tonnellate di gamberi e 100 chili di pesce misto che non si pesca in mare tunisino";
considerato inoltre che:
risulta agli interroganti che l'ambasciatore Raimondo De Cordona ha incontrato il Ministro dell'agricoltura e della pesca della Tunisia Samir Taieb per richiedere il rilascio dell'imbarcazione bloccata a sud di Lampedusa, in acque internazionali e ormeggiata nel porto di Sfax dallo scorso sabato 16 settembre;
le acque territoriali e le questioni di sicurezza marittima che ne derivano rappresentano un problema non solo italiano o mediterraneo, ma globale;
alla base del sequestro dell'Anna Madre sembrerebbe esserci, ancora una volta, il contenzioso circa la zona di mare del "mammellone", che la Tunisia considera ancora oggi come propria zona riservata di pesca;
nel 1988 la Marina italiana e tunisina firmarono un accordo di cooperazione per pattugliare tali acque ed evitare dispute,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti descritti;
quali urgenti iniziative intenda adottare al fine di scongiurare che l'imbarcazione permanga nel porto di Sfax;
se intenda riprendere il dialogo con la Tunisia in merito agli accordi bilaterali, anche al fine di garantire la sicurezza dei motopescherecci italiani operanti nel canale del Mediterraneo;
di quali altre notizie disponga relativamente quanto avvenuto la notte del sequestro dell'Anna Madre e, in particolare, se quanto avvenuto nel specchio delle acque internazionali non sia stato immediatamente registrato da unità navali militari italiane presenti nel Mediterraneo.
(4-08071)