• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/12193 (5-12193)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-12193presentato daFALCONE Giovannitesto diVenerdì 15 settembre 2017, seduta n. 851

   FALCONE e OLIVERIO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   all'inizio del mese di settembre 2017 l'agenzia doganale cinese responsabile di ispezioni e quarantena ha annunciato di aver bloccato le importazioni di formaggi erborinati e muffettati dall'Unione europea;

   nel mirino delle autorità doganali cinesi sono finiti tutti quei formaggi made in Unione europea classificati per l'appunto come erborinati e muffettati, perché prodotti attraverso la fermentazione di determinati ceppi batterici. Non solo il Gorgonzola e il Taleggio ma anche specialità francesi come il Roquefort e il Camembert vengono bloccati alla frontiera;

   la normativa sanitaria cinese, infatti, prevede che vengano importati cibi prodotti solo con alcuni ceppi di batteri, tra cui non sono previsti quelli più comuni utilizzati tradizionalmente per i formaggi europei, ma fino a settembre 2017 la norma è stata applicata in modo flessibile proprio per consentire l'importazione dei citati formaggi, sempre più apprezzati dai consumatori cinesi (secondo dati di Coldiretti sono circa 15 mila i chili di Gorgonzola consumati nel 2016 dai cittadini cinesi);

   il blocco delle importazioni, tra l'altro, arriva a pochi mesi dal raggiungimento di un accordo tra Unione europea e Cina per il riconoscimento e la valorizzazione di 100 dop europee, tra cui diverse specialità casearie, e la decisione accentua quindi le perplessità dell'Unione europea;

   la Cina, tramite il Ministero del commercio, nega ogni ingerenza politica, facendo rimbalzare le responsabilità sull'Aqsiq, organo competente e autonomo in materia di ispezioni e quarantena;

   dietro questo improvviso inasprimento nell'applicazione delle norme sull’import di formaggi dall'Unione europea potrebbero in realtà nascondersi complesse ragioni di natura commerciale. A trarre vantaggio da questa situazione potrebbero essere i formaggi prodotti in altri Paesi, come i finti gorgonzola e taleggio made in Usa o in Nuova Zelanda, le imitazioni del cosiddetto «Italian sounding», che danneggiano le esportazioni italiane nel settore agroalimentare per una cifra stimata in 60 miliardi di euro l'anno;

   la manovra improvvisa delle autorità di Pechino mette a rischio un mercato molto promettente per i formaggi italiani. L'export italiano in Cina è, infatti, in costante crescita, come emerge dai dati elaborati da Assolatte: solo tra 2015 e 2016 le vendite sono aumentate del 42 per cento, arrivando a 2650 tonnellate, e nel primo quadrimestre del 2017 hanno registrato un ulteriore balzo in avanti del 34 per cento –:

   quali iniziative il Governo intenda assumere per risolvere al più presto la situazione descritta in premessa, che rappresenta un grave danno d'immagine, oltre che economico, per i produttori italiani ed europei di formaggi erborinati e muffettati.
(5-12193)