• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
C.9/00338-A/006    premesso che:     le cosiddette pesche speciali sono state diffusamente praticate in Italia fino al 2010, anno in cui scadde la moratoria concessa in occasione dell'entrata in...



Atto Camera

Ordine del Giorno 9/00338-A/006presentato daOLIVERIO Nicodemo Nazzarenotesto diGiovedì 21 settembre 2017, seduta n. 855

   La Camera,
   premesso che:
    le cosiddette pesche speciali sono state diffusamente praticate in Italia fino al 2010, anno in cui scadde la moratoria concessa in occasione dell'entrata in vigore del reg. (CEE) n. 1967/2006. Prima di tale data i permessi per la pesca del bianchetto, rossetto, cicerello, novellame da semina, latterino e seppie, erano rinnovati annualmente dalla Direzione generale della pesca marittima e dell'acquacoltura del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali;
    per quanto riguarda il bianchetto (Sardina pilchardus) circa 690 imbarcazioni distribuite nelle GSA 9,10 (Mar Ligure e Tirreno) e 19 (Ionio), operanti con sciabiche e reti a circuizione senza chiusura, erano titolari di specifiche autorizzazioni in virtù delle quali potevano esercitare tale tipo di pesca per due mesi all'anno nel periodo invernale. Inoltre altri 174 natanti effettuavano la pesca del bianchetto con lo strascico nelle GSA 9 e 10 (Mar Ligure e Tirreno), 11 (Sardegna), e 16 (Canale di Sicilia);
    la pesca del rossetto (Aphia minuta) era effettuata con le stesse imbarcazioni, modalità e tempi della pesca del bianchetto;
    anche la pesca del cicerello (Gymnammodytes cicerelus) era regolata con le stesse modalità e tempi del bianchetto. Solamente in Liguria (marineria di Noli) alcune imbarcazioni disponevano di un permesso sperimentale per pescare il cicerello per un periodo più lungo. In Sicilia, dal 1996, la pesca era autorizzata dal 1o novembre al 31 maggio di ogni anno;
    per quanto riguarda invece la pesca del latterino e della seppia in Alto Adriatico, l'ordinamento vigente al 31 maggio 2010 prevedeva l'autorizzazione di 194 battelli per la pesca a strascico del latterino dal 1o novembre al 28 febbraio e di 234 per la pesca della seppia con lo stesso sistema dal 15 aprile al 15 giugno;
    che per quest'ultimo tipo di pesca le norme attualmente in vigore non consentono la prosecuzione di tale mestiere con le reti da traino e che l'unica alternativa sembra essere rappresentata oggi da un'attività di riconversione verso sistemi alternativi allo strascico quali, ad esempio, la rete a circuizione senza chiusura, giudicata però dai pescatori non sufficientemente remunerativa al punto che oggi questa antica tradizione si va del tutto spegnendo;
   considerato che:
    il quadro delle cosiddette pesche speciali è piuttosto complesso attualmente è, infatti, praticata la sola pesca del rossetto nella GSA 9 (Toscana e Liguria) da parte di 117 imbarcazioni in virtù di un piano di gestione messo a punto dall'amministrazione italiana e approvato dalla Commissione europea con il regolamento di esecuzione (UE) 2015/2407 del 18 dicembre 2015;
    nel compartimento di Manfredonia, dopo una fase sperimentale molto impegnativa che aveva come obbiettivo anche la riconversione dell'attività di pesca del sistema a strascico a quello a circuizione, si è oggi in attesa della decisione dell'esecutivo comunitario che approvi, così come fatto per la GSA 9, un piano di gestione ad hoc elaborato dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali – Direzione generale della pesca marittima e dell'acquacoltura, con il coinvolgimento della locale marineria, enti di ricerca e lo stesso comune;
    la cornice giuridica internazionale e dell'Unione europea, attualmente in vigore, consente la messa a punto di specifici piani di gestione secondo quanto previsto dal regolamento (CE) n. 1967/2006 attraverso i quali autorizzare la pesca di particolari specie ittiche di piccole dimensioni anche in età adulta come il rossetto (Aphia minuta) e il cicerello (Gymnammodytes cicerelus), nonché del novellame di sarda – bianchetto (Sardina pilcharduse) in tutti i mari italiani tranne l'Adriatico;
    vi sono quotidiane manifestazioni d'interesse da parte delle marinerie italiane un tempo dedite a questo tipo di attività di piccola pesca artigianale;
    a livello mediterraneo ed europeo esiste una comune volontà, sancita anche nella dichiarazione MedFish4Ever sottoscritta a Malta nel marzo scorso da parte delle varie Autorità di governo, di promuovere la crescita economica e difendere il ruolo sociale della piccola pesca costiera artigianale, nel rispetto dei principi di sostenibilità ecologica,

impegna il Governo:

   a recuperare una parte importante delle tradizioni pescherecce delle marinerie italiane, adoperandosi nelle sedi comunitarie affinché sia verificata l'idoneità di un percorso che consenta la messa a punto di piani di gestione coerenti e conformi alle prescrizioni poc'anzi ricordate e contenute nel regolamento (CE) n. 1967/2006 del Consiglio, così da consentire la ripresa di attività particolarmente importanti per l'economia della piccola pesca artigianale di intere aree del nostro Paese;
   ad avviare nel più breve tempo possibile, nelle more della predisposizione dei suddetti piani, le attività di pesca scientifica e sperimentale che consentano, tramite il coinvolgimento diretto dei pescatori delle marinerie interessate, in partenariato con le strutture di ricerca pubbliche e private, l'acquisizione degli elementi di conoscenza utili al lavoro dell'Amministrazione così da poter fornire ai servizi della Commissione europea un quadro regolatorio chiaro ed esauriente, come richiesto dal citato reg. 1967/2006;
   a sollecitare l'adozione da parte delle competenti istituzioni comunitarie del regolamento di esecuzione necessario per l'approvazione dei piani di gestione della pesca del rossetto nel compartimento marittimo di Manfredonia, così da consentire l'avvio, oramai prossimo della campagna di pesca 2017/2018, ovvero, qualora i tempi non lo consentissero, ad attivare ogni altra utile opzione amministrativa che consenta comunque l'avvio delle attività, contribuendo in maniera significativa al mantenimento dei livelli occupazionali e di produttività dell'intera area dauna.

9/338-A/6. Oliverio, Magorno, Battaglia, Bruno Bossio, Palese.