• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/08096 LO GIUDICE, CIRINNA', AMATI, ANGIONI, BENCINI, BIANCO, BOCCHINO, BORIOLI, CAPACCHIONE, CARDINALI, CHITI, D'ADDA, Stefano ESPOSITO, FABBRI, MARTINI, MASTRANGELI, MATTESINI, MUCCHETTI,...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-08096 presentata da SERGIO LO GIUDICE
giovedì 21 settembre 2017, seduta n.882

LO GIUDICE, CIRINNA', AMATI, ANGIONI, BENCINI, BIANCO, BOCCHINO, BORIOLI, CAPACCHIONE, CARDINALI, CHITI, D'ADDA, Stefano ESPOSITO, FABBRI, MARTINI, MASTRANGELI, MATTESINI, MUCCHETTI, ORELLANA, PAGLIARI, PALERMO, PETRAGLIA, PEZZOPANE, PUPPATO, RICCHIUTI, Gianluca ROSSI, SILVESTRO, SPILABOTTE, TOMASELLI, TURANO, VACCARI, VALENTINI - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca - Premesso che:

il 31 marzo 2010 il Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa ha varato la raccomandazione CM/Rec(2010)5 agli Stati membri sulle misure dirette a combattere la discriminazione fondata sull'orientamento sessuale o l'identità di genere;

la raccomandazione contiene una parte relativa all'istruzione, che recita, al punto 31: «Tenendo nel debito conto l'interesse superiore del fanciullo, gli Stati membri dovrebbero adottare le misure legislative o di altro tipo appropriate, destinate al personale insegnante e agli allievi, al fine di garantire l'effettivo godimento del diritto all'istruzione, senza discriminazioni fondate sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere; ciò comprende in particolare il rispetto del diritto dei bambini e dei giovani all'educazione in un ambiente scolastico sicuro, al riparo dalla violenza, dalle angherie, dall'esclusione sociale o da altre forme di trattamenti discriminatori e degradanti legati all'orientamento sessuale o all'identità di genere», e, al punto 32: «Tenendo nel debito conto l'interesse superiore del fanciullo, dovrebbero a tale scopo essere adottate misure appropriate a ogni livello per promuovere la tolleranza e il mutuo rispetto a scuola, a prescindere dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere. Tali misure dovrebbero comprendere la comunicazione di informazioni oggettive sull'orientamento sessuale e l'identità di genere, per esempio nei programmi scolastici e nel materiale didattico, nonché la fornitura agli alunni e agli studenti delle informazioni, della protezione e del sostegno necessari per consentire loro di vivere secondo il proprio orientamento sessuale e la propria identità di genere. Gli Stati membri potrebbero inoltre predisporre e attuare politiche scolastiche e piani d'azione per promuovere l'uguaglianza e la sicurezza e garantire l'accesso a formazioni adeguate o a supporti e strumenti pedagogici appropriati per combattere la discriminazione»;

a seguito di tale raccomandazione, il Consiglio d'Europa ha varato il programma "Combattere le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere";

la direttiva generale per l'azione amministrativa e la gestione del Dipartimento per le pari opportunità, firmata dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali con delega alle pari opportunità il 16 aprile 2013, ha previsto l'assegnazione dell'obiettivo operativo "Programma di prevenzione e contrasto alle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere e promozione dell'inclusione sociale delle persone LGBT" all'UNAR, Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, ai sensi dell'art. 29 della legge 1° marzo 2002, n. 39 (legge comunitaria 2001), istituito presso il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri;

di tale programma faceva parte la "Strategia nazionale per la prevenzione ed il contrasto delle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere", detta anche "strategia LGBT", approvata formalmente con decreto del Ministero del lavoro del 16 aprile 2013;

la governance della strategia ha previsto l'attivazione di un gruppo nazionale di lavoro LGBT, comprendente le associazioni operanti nell'ambito dei diritti delle persone LGBT, istituito con decreto direttoriale del 20 novembre 2012, un tavolo di coordinamento interistituzionale e un tavolo di confronto con le parti sociali;

fra gli ambiti della strategia, accanto a lavoro, sicurezza e carceri, comunicazione e media, si è previsto un asse "educazione e istruzione" che prevedeva i seguenti obiettivi operativi: ampliare le conoscenze e le competenze di tutti gli attori della comunità scolastica sulle tematiche LGBT; prevenire e contrastare il fenomeno dell'intolleranza e della violenza legate all'orientamento sessuale o all'identità di genere; garantire un ambiente scolastico sicuro e friendly, al riparo dalla violenza, dalle angherie, dall'esclusione sociale o da altre forme di trattamenti discriminatori e degradanti legati all'orientamento sessuale o all'identità di genere; conoscere le dimensioni e le ricadute del bullismo nelle scuole, a livello nazionale e territoriale, con particolare riferimento al carattere omofobico e transfobico, mediante una rilevazione e raccolta sistematica dei dati; favorire l'empowerment delle persone LGBT nelle scuole, sia tra gli insegnanti che tra gli alunni; contrastare e prevenire l'isolamento, il disagio sociale, l'insuccesso e la dispersione scolastica dei giovani LGBT; contribuire alla conoscenza delle nuove realtà familiari e superare il pregiudizio legato all'orientamento affettivo dei genitori per evitare discriminazioni nei confronti dei figli di genitori omosessuali;

l'art. 1, comma 7, lettera l), della legge 13 luglio 2015, n. 107, indica fra gli obiettivi formativi prioritari per la definizione dell'organico dell'autonomia delle istituzioni scolastiche quello della "prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico";

il comma 16 dispone "l'attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall'articolo 5, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119, nel rispetto dei limiti di spesa di cui all'articolo 5-bis, comma 1, primo periodo, del predetto decreto-legge n. 93 del 2013";

considerato che:

nel giugno 2017, per la seconda volta dall'inizio dell'anno, la scuola elementare "Gianni Rodari" di San Pietro in Casale (Bologna) è stata vittima di una dimostrazione del gruppo di estrema destra "Forza nuova", che ha visto l'esposizione di uno striscione con la scritta «la vostra cultura è contro natura», legato a una fake news su una recita di fine anno contenente la rappresentazione di un matrimonio tra due persone dello stesso sesso;

la notte tra il 5 e il 6 settembre 2017 davanti ad alcune scuole del comune di Lerici (La Spezia) sono comparse affissioni con la scritta «Uccideremo gli insegnanti del gender che vanno nelle scuole ad imbastardire i nostri figli»;

il 15 settembre il comitato "Difendiamo i nostri figli-Family Day" di Bologna e Forza Italia hanno avviato un'azione pubblica di monitoraggio e schedatura delle scuole che mettono in campo iniziative contro l'omotransfobia al fine di ostacolare non meglio specificate «teorie pericolose»;

negli stessi giorni "Generazione Famiglia" ha annunciato l'iniziativa itinerante del "Bus della Libertà", nei cui materiali informativi spicca l'utilizzo dell'espressione «Violenza di genere», laddove il significante della piaga sociale della violenza sulle donne viene distorto per promuovere il contrasto alle fantomatiche pratiche gender negli istituti scolastici;

considerato altresì che a giudizio degli interroganti si va diffondendo un clima di psicosi che sfocia in atti di strumentalizzazione e di intimidazione anche violenta,

si chiede di sapere:

quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda mettere in atto per garantire che la serena applicazione dei commi 7 e 16 dell'art. 1 della legge 13 luglio 2015, n. 107, non venga compromessa dalle diffuse azioni intimidatorie in atto nel Paese;

quale sia lo stato di applicazione della legge 29 maggio 2017, n. 71, dove viene prevista l'istituzione di un tavolo con le associazioni per la definizione delle strategie contro il diffondersi del cyber bullismo.

(4-08096)