• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
S.9/01413/001 in sede di esame del disegno di legge n. 1413, recante "Conversione in legge del decreto-legge 28 marzo 2014, n. 47, recante misure urgenti per l'emergenza abitativa, per il mercato delle...



Atto Senato

Ordine del Giorno 9/1413/1 presentato da ALTERO MATTEOLI
martedì 13 maggio 2014, seduta n. 245

Il Senato,
in sede di esame del disegno di legge n. 1413, recante "Conversione in legge del decreto-legge 28 marzo 2014, n. 47, recante misure urgenti per l'emergenza abitativa, per il mercato delle costruzioni e per Expo 2015",
premesso che:
la prolungata recessione dell'economia e la crisi del debito pubblico hanno cristallizzato un quadro di ritardi e debolezze strutturali del nostro sistema economico segnando in modo profondo i bilanci delle famiglie italiane, provocando un clima di totale sfiducia per le aspettative degli italiani; con l'allinearsi del settore immobiliare all'andamento dell'economia, alla debolezza delle prospettive, alla riduzione delle attese delle famiglie e delle loro capacità reddituali, l'attrattività delle abitazioni in quanto beni di investimento è andata diminuendo;
gli italiani sono sempre stati un popolo di risparmiatori e per molti anni hanno inteso l'acquisto della casa come l'investimento più opportuno in assoluto; ciò nonostante, dal 2002 al 2013, la quota di risparmiatori che condivideva questa valutazione si è dimezzata, quasi uno su due ha cambiato parere. Essenzialmente per tre ragioni: la liquidità, fondamentalmente perché è difficile vendere casa quando se ne ha bisogno; l'onerosità del carico fiscale e poiché la casa non conviene più di altre forme di investimento;
nel nostro paese troviamo oltre 7 cittadini su 10 proprietari dell'alloggio in cui abitano, eppure la tradizionale predilezione degli italiani per la casa viene messa a dura prova da un fisco sempre più aggressivo: 51,7 miliardi le tasse che questo settore ha prodotto nel 2013 con un trend in crescita;
sino agli anni novanta il tasso di risparmio delle famiglie sul reddito disponibile si aggirava intorno al 20 per cento, il che significava che la casa diventava accessibile pressoché a tutti, poiché in meno di dieci anni la famiglia media poteva mettere in conto di risparmiare l'anticipo necessario per comprare o cambiare casa; questo ha permesso al paese di superare il periodo di recessione in quanto non si è verificata la bolla speculativa finanziaria immobiliare e ci ha consentito di avere un patrimonio privato immobiliare solido;
oggi, con la crisi economica e la riluttanza delle banche nel concedere i mutui alle famiglie italiane, il mercato immobiliare è tornato indietro di quasi 30 anni: l'Agenzia del Territorio nel 2012 ha calcolato 444.000 transazioni immobiliari, per avere una cifra confrontabile bisogna tornare indietro fino al 1985 quando le transazioni furono più o meno dello stesso ordine, 430.000;
secondo le ultime rilevazioni ISTAT, nel terzo trimestre 2013 le convenzioni di compravendita di unità immobiliari scendono del 4,8 per cento rispetto allo stesso periodo del 2012; tra gennaio e settembre 2013 le compravendite sono ammontate a 424.000 con un -7,3 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente quando la caduta era stata del 21,4 per cento;
considerevole è la quantità (quota presunta intorno al milione) di seconde case che sono state messe in vendita, anche se a queste condizioni il mercato non riuscirà ad assorbirle. Oggi, gestire una seconda abitazione significa pagare tasse significative ed affrontare crescenti spese per la gestione e la manutenzione; nei tempi passati, anche tenendo la vuota, una casa si rivalutava, adesso sostanzialmente si svaluta;
in passato la seconda casa veniva considerata un lusso irrinunciabile, ma soprattutto anche una riserva di ricchezza disponibile in qualsiasi momento per la famiglia per far fronte ad ogni evenienza;
considerato che:
i beni immobili sono sempre stati ritenuti dagli italiani come "bene rifugio", eppure la crisi sta mettendo a dura prova anche la certezza del mattone e l'affitto diventa una scelta obbligata; l'assenza di serie politiche per la casa, in questi anni, ha prodotto distorsioni in campo economico e soprattutto sociale, creando inoltre una grave emergenza abitativa;
è necessario un piano massiccio per lo sviluppo dell'housing sociale, con una maggiore offerta di alloggi popolari, attraverso finanziamenti mirati, procedure più snelle e trasparenti per dare risposte concrete alle tante famiglie che hanno perso o non hanno mai avuto una casa; dall'analisi del mercato immobiliare residenziale emerge che il prezzo medio di vendita delle abitazioni nei capoluoghi italiani è sceso e la domanda di immobili in locazione è cresciuta rispetto a quella degli immobili in vendita;
la discesa dei prezzi medi di vendita degli immobili e la crescita del mercato delle locazioni sono due fattori strettamente connessi: entrambi i fenomeni sono conseguenza della crisi del settore dei mutui che ha reso l'accesso al credito sempre più difficile. La concessione dei mutui è diventata molto selettiva e le banche chiedono scarti maggiori sul valore degli immobili con condizioni di onerosità insostenibili per le famiglie italiane;
la domanda dei mutui è infatti da tempo in caduta libera, le famiglie stanno rinunciando a chiedere prestiti alle banche, complici la difficoltà di erogazione dei finanziamenti (credit crunch) e gli onerosi spread bancari, che annullano gli effetti benefici dei tassi bassi; dal 2007 al 2012 i mutui sono crollati del 60 per cento e la tendenza continua (meno 18 per cento fra il primo semestre 2012 e quello del 2013);
il mercato immobiliare italiano è potenzialmente al centro degli interessi degli investitori stranieri che valutano la possibilità di strutturare operazioni "interessanti" in Italia conoscendo le potenziali operazioni immobiliari che offre questo mercato;
per gli investitori esteri la presenza di un quadro normativo regolamentare incerto e nebuloso, dove norme e regole vengono cambiate in corso d'opera, è tra i fattori chiave che spinge ad allontanare i capitali stranieri dall'Italia,
impegna il Governo:
ad assumere le necessarie misure volte ad incentivare una concreta ripresa e l'effettivo rilancio del mercato immobiliare;
a promuovere un'adeguata politica fiscale sugli immobili che consenta nuovamente agli italiani di privilegiare, quale bene rifugio, la casa rispetto ad altre forme di investimento;
a verificare che non vi sia una volontà internazionale che indirizzi i risparmiatori italiani ad investire in prodotti finanziari piuttosto che nel mercato immobiliare;
a considerare necessarie ed urgenti le misure a sostegno delle politiche abitative e, visto il continuo crescere del fabbisogno abitativo, valutare l'ipotesi di destinare parte del patrimonio immobiliare invenduto dei costruttori all'housing sociale.
(numerazione resoconto Senato G1)
(9/1413/1)
MATTEOLI, MARTELLI