• Testo MOZIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.1/01707    premesso che:     il Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, che ricopre la carica dal 1° novembre 2011 a seguito delle dimissioni di Mario Draghi, è in scadenza...



Atto Camera

Mozione 1-01707presentato daALBERTI Ferdinandotesto diLunedì 25 settembre 2017, seduta n. 857

   La Camera,

   premesso che:

    il Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, che ricopre la carica dal 1° novembre 2011 a seguito delle dimissioni di Mario Draghi, è in scadenza il 1° novembre 2017;

    la nomina del Governatore, secondo quanto disposto dall'articolo 19, comma 8, della legge 28 dicembre 2005, n. 262 (Disposizioni per la tutela del risparmio e la disciplina dei mercati finanziari), è disposta con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, sentito il parere del Consiglio superiore della Banca d'Italia;

    il testo unico bancario ed il testo unico della finanza attribuiscono alla Banca d'Italia il potere di regolamentare numerosi aspetti dell'attività degli intermediari bancari e finanziari, per assicurare stabilità, efficienza e competitività al sistema finanziario. Gli atti normativi della Banca d'Italia disciplinano profili essenziali per la sana e prudente gestione degli intermediari, quali l'assetto organizzativo, le modalità di governo dell'impresa, i sistemi per il controllo dei rischi assunti, la trasparenza delle condizioni contrattuali e la correttezza dei comportamenti. Inoltre, l'esercizio dei poteri della Banca d'Italia è in determinati casi complementare a strumenti di vigilanza volti ad esercitare un'azione deterrente nei confronti dei comportamenti contrari alla prudente gestione, alla trasparenza e correttezza nei rapporti con la clientela;

    a parere dei firmatari del presente atto di indirizzo, nell'ultimo decennio Banca d'Italia, non solo avrebbe esercitato un controllo carente su determinate gestioni del credito e del risparmio che hanno rivelato — come accertato da indagini giudiziarie — la sussistenza di condotte in violazione della legge, ma avrebbe scelto per il ruolo di commissari, soggetti considerabili «fiduciari», i quali in alcuni casi sarebbero apparsi soliti portare liquidità di piccoli istituti a banche vicine ai suddetti, invece di risanare quelle loro assegnate;

    la sopra citata mala gestione del credito e del risparmio avrebbe contribuito a determinare numerosi casi di crac finanziario (ben 7 negli ultimi 9 anni), che avrebbero a loro volta determinato perdite, per risparmiatori, utenti e lavoratori che — secondo quanto riportato sul sito di informazione online affaritaliani.it del 13 luglio 2017 — ammonterebbero a circa 110 miliardi di euro;

    l'Adusbef (Associazione difesa utenti servizi bancari e finanziari) ha più volte segnalato come la pratica di far pagare gli interessi sugli interessi (anatocismo), illegale dal 1° gennaio 2014 al 30 settembre 2016, sarebbe stata ugualmente praticata ai danni di prenditori di prestiti bancari, come accertato da diverse sentenze dei tribunali, tra le altre la sentenza del tribunale di Venezia in data 13 ottobre 2014 o quella del tribunale di Firenze in data 2 ottobre 2014;

    su tale questione l'Adusbef, il 3 marzo 2017, avrebbe presentato esposti- denunce presso diverse procure della Repubblica, ipotizzando l'omissione di atti d'ufficio da parte della Banca d'Italia, che, pur informata dalle associazioni dei consumatori presenti nel Cncu (Consiglio nazionale consumatori ed utenti), invece di esercitare la potestà prevista dall'articolo 128 del testo unico bancario, per «inibire ai soggetti che prestano le operazioni e i servizi disciplinati dal presente titolo la continuazione dell'attività, anche di singole aree o sedi secondarie, e ordinare la restituzione delle somme indebitamente percepite e altri comportamenti conseguenti», non sarebbe intervenuta, configurando — secondo la stessa Adusbef — oltre all'omissione in atti d'ufficio, eventuali più gravi reati a danno degli utenti dei servizi bancari;

    il pubblico risparmio è garantito dall'articolo 47 della Costituzione, in base al quale «La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito»;

    quanto al «controllo» del credito, una corretta applicazione del dettato costituzionale a parere dei firmatari del presente atto di indirizzo porta a configurare la banca centrale che lo esercita come un organismo indipendente e tutore — senza condizionamenti — dell'interesse collettivo, in tutti i suoi organi, anche e soprattutto, nella figura del Governatore,

impegna il Governo

1) in sede di deliberazione sulla proposta di nomina per la carica di Governatore della Banca d'Italia, valutate le circostanze descritte e le relative responsabilità, ad escludere l'ipotesi di proporre la conferma del Governatore in carica, Ignazio Visco.
(1-01707) «Alberti, Pesco, Sibilia, Villarosa, Fico, Ruocco».