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Atto a cui si riferisce:
C.1/00465 premesso che: il 3 maggio 2014 una violenta alluvione si è abbattuta sulle Marche. Precipitazioni a carattere torrenziale, molto intense e persistenti hanno travolto gran parte...



Atto Camera

Mozione 1-00465presentato daVEZZALI Maria Valentinatesto diGiovedì 15 maggio 2014, seduta n. 229

La Camera,
premesso che:
il 3 maggio 2014 una violenta alluvione si è abbattuta sulle Marche. Precipitazioni a carattere torrenziale, molto intense e persistenti hanno travolto gran parte della provincia di Ancona, investendo i comuni di Ostra Vetere, Ostra, Montemarciano, Corinaldo, Chiaravalle e in particolare la zona del Senigalliese, la più colpita dalla calamità a causa dell'esondazione del Fiume Misa;
l'esondazione del Misa, straripato intorno alle ore nove e trenta del mattino, ha trovato impreparata l'amministrazione, la protezione civile e la cittadinanza. Nessun allarme era scattato nelle ore precedenti la tragedia, infatti, le scuole erano aperte regolarmente, con la conseguenza che alcuni studenti delle scuole superiori sono stati messi in salvo nella mattinata dai vigili del fuoco, mentre nella scuola primaria, Leopardi, i bambini hanno potuto tornare nelle loro case solo alle ore diciassette;
a causa dell'alluvione, purtroppo tre persone hanno perso la vita. Ingenti sono i danni che l'evento disastroso ha procurato ad abitazioni, attività commerciali, aziende, scuole, agricoltura e strutture alberghiere e in particolare: sono 2.670 le abitazioni, con 5.510 occupanti, interessate dall'alluvione che ha colpito Senigallia e 7.736 i residenti totali nell'area dell'alluvione. Inoltre sono decine gli uffici e studi privati, 335 i negozi, 50 le aziende e 56 gli alberghi e le pensioni, colpiti, secondo le prime stime elaborate dal comune nei giorni successivi l'evento;
critica è stata anche la situazione della rete elettrica, con il distacco di oltre 10.000 utenze per tre giorni consecutivi, assente anche la linea telefonica. Viabilità interrotta in molti punti e ancora oggi non ripristinata del tutto, creando disagi nella circolazione stradale, a causa dell'interruzione di alcune tratte;
a Senigallia, come in diverse zone del nostro Paese, ancora una volta, la pioggia, con la grave responsabilità dell'uomo, ha fatto danni incalcolabili. Due giorni di pioggia intensa, anticipati da 5 giorni di rovesci non consistenti, hanno messo in luce il grave dissesto idrogeologico del territorio delle Marche;
nell'arco di circa 12 ore sono state registrate, a Senigallia, precipitazioni superiori a 450 millimetri, il valore medio annuo è pari a circa 1.000 millimetri;
l'evento alluvionale, eccezionale per intensità, ha provocato esondazioni diffuse, allagamenti, rottura di argini e il collasso del sistema idrogeologico e idraulico;
la regione Marche e l'intero paese sono stati abusati da decenni di cementificazione selvaggia, urbanizzazione dissennata e speculazione edilizia, cui si sono aggiunte la mancanza d'interventi di manutenzione del territorio, l'insufficiente pulizia ordinaria e straordinaria dei fiumi e dei fossi;
non si deve attribuire la gravità degli eventi come quello di Senigallia alla sola, eccezionalità delle piogge, ma soprattutto ai cambiamenti climatici causati dalle scellerate opere per mano dell'uomo;
è di fondamentale importanza prendere consapevolezza che il nostro Paese è stato reso fragile da chi ha speculato e continua a speculare, ciò anche a causa dei vergognosi condoni edilizi messi in atto dai Governi precedenti;
i geologi italiani denunciano a gran voce il forte degrado idrogeologico del nostro Paese ma gli appelli finiscono sempre inascoltati e le precipitazioni definite «anomale» non possono dare l'alibi a un'inesistente pianificazione e programmazione territoriale, assenza di cui oggi si pagano gli altissimi costi;
il nostro Paese piange spesso decessi dovuti alle calamità e deve mettere mano ai Fondi sull'emergenza, perché episodi come quelli avvenuti nelle Marche il tre maggio scorso, fanno emergere la grave condizione di degrado dovuta a un processo di urbanizzazione e d'impermeabilizzazione del suolo;
la politica deve agire e mettere a disposizione risorse per prevenire il dissesto idrogeologico, avviando sistemi per la riduzione di emissioni di gas serra, in modo da contenere nel lungo termine l'impatto del cambiamento climatico in atto;
certamente il disastro dei giorni scorsi è stato occasione di grande solidarietà tra concittadini, tanti giovani, chiamati «angeli del fango» che spontaneamente hanno prestato il loro aiuto, la tempestiva assistenza dell'intervento delle unità della protezione civile e di vari corpi confluiti su Senigallia, ma il volontariato non può e non deve sostituirsi alla politica;
il Governo è stato impegnato, ad adottare iniziative normative, per quanto di propria competenza, volte ad apportare le modifiche al quadro normativo vigente nella logica unitaria della difesa idrogeologica, della gestione integrata dell'acqua e del governo delle risorse idriche, e a portare a definitiva e rapida approvazione tutti i piani di gestione dei distretti idrografici e i relativi programmi di azione, ai fini del raggiungimento degli obiettivi previsti della direttiva sulle acque n. 2000/60/CE;
«al momento – ha dichiarato il sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi –, non sarebbe serio dare una stima approssimativa dei danni procurati dall'alluvione. In ogni caso l'alluvione di Senigallia è un'occasione per questo governo che le cose si possono fare, e si possono fare in modo diverso dal passato»; anche i firmatari della presente mozione concordano con quanto espresso dal primo cittadino di Senigallia, poiché le stime potrebbero aumentare con il bilancio definitivo degli ingenti danni procurati;
il presidente della regione Marche, Gianmarco Spacca, ha tempestivamente chiesto la dichiarazione dello stato di emergenza ai sensi dell'articolo 5 della legge n. 225 del 1992, per far fronte ai danni procurati dall'alluvione;
all'indomani dell'alluvione, le dichiarazioni del Governo e della regione erano volte ad azioni atte ad aiutare le famiglie colpite e a potenziare gli interventi per la ripresa economica e salvaguardare tutti i settori che rappresentano il cuore pulsante dell'economia della regione Marche e in particolare il comune di Senigallia, città a forte vocazione turistica;
la ripresa dei settori dipende direttamente da quanto il Governo e gli enti saranno in grado di supportarli,

impegna il Governo:

a intervenire tempestivamente per rispettare nella loro totalità gli impegni assunti all'indomani dell'alluvione dal Presidente del Consiglio, assumendo iniziative per garantire i fondi necessari alla ripresa e per allentare i vincoli di bilancio dei comuni colpiti svincolandoli dal patto di stabilità;
a disporre, d'intesa con la regione Marche, una ricognizione per valutare le singole criticità delle famiglie e dei settori colpiti nei vari comuni al fine di garantire gli aiuti necessari e la ripresa economica delle zone colpite;
a favorire la qualità e l'efficacia degli interventi di prevenzione e di mitigazione del rischio idrogeologico;
a riproporre con forza i temi della manutenzione del territorio, della pianificazione territoriale come strumento di prevenzione e di contrasto del rischio idrogeologico, delle politiche di sostegno dei residenti nelle comunità colpite dall'alluvione, quale elemento fondamentale dell'azione di contrasto dei fenomeni di abbandono e di degrado del territorio;
ad assumere iniziative per rivedere la legislazione in materia di difesa del suolo e del riordino del relativo sistema di competenze e di responsabilità, impegnandosi a contrastare ogni iniziativa d'indebolimento della pianificazione in passato pesantemente compromessa da indiscriminati interventi di condono edilizio;
a favorire la logica della prevenzione rispetto a quella di gestione dell'emergenza, anche nella destinazione delle risorse economiche che devono essere rese stabili, utilizzabili in tempi certi e ricondotte a una gestione ordinaria delle procedure, in primo luogo salvaguardando e sbloccando le risorse previste dagli accordi di programma già sottoscritti con le regioni per gli interventi prioritari di prevenzione dal rischio idrogeologico;
ad assumere iniziative per prevedere un sistema d'incentivi fiscali, simili a quelli per le ristrutturazioni o gli adeguamenti energetici, e un regime di IVA agevolata, per chi investe nella sicurezza del territorio, delle infrastrutture o degli edifici;
ad assumere iniziative per stanziare ed erogare, nell'immediato, congrue risorse per gli interventi necessari alla messa in sicurezza del territorio colpito;
a mettere in campo con il dipartimento della protezione civile, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e la regione Marche, d'intesa con gli enti locali e le associazioni imprenditoriali azioni per affrontare la situazione d'emergenza nel suo complesso, individuando i siti a rischio dissesto idrogeologico e a favorire le azioni necessarie per mettere in sicurezza le aree residenziali, le aziende agricole, le cantine, i magazzini, le attività produttive, i centri sanitari, le scuole, gli esercizi commerciali e le attività ricettive;
ad assumere, in tempi rapidi, iniziative, anche normative, per la concessione di contributi per la riparazione, il ripristino degli immobili di edilizia abitativa e a uso produttivo delle zone colpite, in relazione al danno effettivamente subito, anche in misura sufficiente a coprire integralmente le spese occorrenti per la riparazione, il ripristino e la ricostruzione degli immobili danneggiati, sia abitativi, sia destinati a uso agricolo, produttivo, che degli impianti, che per la ricostituzione e il riacquisto, fino alla misura massima del 100 per cento del costo ammesso e riconosciuto;
per quanto riguarda le attività produttive, a prevedere che i soggetti destinatari dei contributi siano i titolari di reddito d'impresa, e i titolari di reddito di lavoro autonomo e gli esercenti attività commerciali, turistiche, agricole e di allevamento, per i danni subiti agli immobili, agli impianti, ai magazzini, e che una perizia attesti, oltre ai danni accertati, anche l'entità della riduzione del reddito conseguente alla sospensione dell'attività;
ad assumere iniziative per sospendere i pagamenti dei tributi, dei contributi previdenziali e d'assistenza e dei premi per l'assicurazione obbligatoria per i suddetti soggetti con scadenza dal tre maggio 2014 sino a dicembre 2014;
ad assumere iniziative affinché il pagamento degli adempimenti tributari e non tributari dopo la sospensione dei termini, sia effettuato in forma rateale, senza applicazione di sanzioni e interessi;
a promuovere, anche mediante protocollo d'intesa con l'Associazione bancaria italiana, la possibilità per la popolazione colpita dall'alluvione, di accedere a finanziamenti agevolati assistiti dalla garanzia dello Stato per il pagamento dei tributi, dei contributi e premi da compiere dopo la sospensione dei termini e la possibilità di accedere al Fondo di cui all'articolo 2, comma 475, di cui alla legge 24 dicembre 2007, n. 244.
ad assumere iniziative per attribuire anche alle imprese, agricole, artigiane e commerciali, ovvero a lavoratori autonomi, con sede legale o operativa, alla data del 3 maggio 2014 nei territori delle Marche, colpiti dagli eventi alluvionali, che non beneficiano dei contributi ai fini del risarcimento del danno, ma che possano dimostrare di aver subito un danno economico indiretto, quale diminuzione del volume d'affari, ricorso a strumenti di sostegno al reddito dei lavoratori per fronteggiare il calo di attività, caduta della domanda conseguente agli eventi alluvionali, un contributo pari al costo sostenuto per la ricostruzione, il ripristino o la sostituzione di beni d'impresa o di lavoro autonomo o per la riduzione, documentata, dell'attività produttiva, agricola, di fornitura, di servizio, commerciale o turistico;
ad assumere iniziative per attribuire a singoli cittadini, a imprese, artigiani, commercianti e strutture ricettive, ovvero a lavoratori autonomi, con sede legale o operativa, alla data del 3 maggio 2014, nei territori colpiti dagli eventi alluvionali, contributi ai fini del risarcimento del danno – diretto o indiretto – e contributi pari al costo sostenuto per interventi di riduzione del rischio idrogeologico e per la messa in sicurezza del territorio in cui sono residenti o è localizzata l'attività;
ad avviare, in tempi rapidi, con priorità per le zone alluvionate e per l'intero territorio nazionale, un piano ambientale per gli investimenti necessari al riassetto idraulico e idrogeologico e alla prevenzione di eventi alluvionali integralmente finanziato con risorse escluse dal saldo finanziario rilevante ai fini della verifica del rispetto del patto di stabilità interno;
a prevedere le necessarie misure di snellimento per le procedure burocratiche per le opere di ricostruzione, e per quelle di mitigazione e prevenzione del rischio idrogeologico;
a disporre l'utilizzo di una quota rilevante dei fondi strutturali per il 2014-2015 anche per programmi ambientali per la messa in sicurezza delle aree a rischio, disponendo l'immediata riprogrammazione delle risorse non spese del Quadro comunitario di sostegno 2007-2013 per destinarle con priorità alla messa in sicurezza e alla difesa del suolo delle aree alluvionate;
ad assumere iniziative dirette a stanziare risorse per il riassetto idraulico, per le casse di espansione, per l'innalzamento delle dighe e il rafforzamento degli argini, per la manutenzione della rete idraulica, per il drenaggio efficiente di fiumi, fossi e canali del Paese;
ad assumere iniziative volte a garantire congrue risorse per il Fondo Protezione civile per alluvioni di cui alla legge n. 228 del 2012, articolo 1, comma 290;
ad avviare iniziative, di formazione, per quanto di competenza, con la collaborazione delle associazioni imprenditoriali e artigiane, di disoccupati e inoccupati anche beneficiari di cassa integrazione o di altre forme di sostegno al reddito, per l'immediato impiego di tali soggetti in iniziative e interventi sul territorio per la difesa del suolo, per opere d'ingegneria idraulica e di consolidamento e ripristino delle reti di servizi e della mobilità al fine di favorire la ripresa economica e l'occupazione in particolare a Senigallia;
ad attivarsi immediatamente per accedere ai finanziamenti del Fondo di solidarietà per le grandi calamità dell'Unione europea (FSUE), evitando di fare scadere i termini presso la Commissione europea, al fine di richiedere una contribuzione straordinaria per affrontare i terribili danni prodotti dall'alluvione che ha colpito la regione Marche;
ad assumere iniziative dirette a prevedere il fermo della riscossione o almeno delle azioni coattive di Equitalia a partire dal tre maggio 2014 nelle zone colpite dal nubifragio per l'anno 2014;
ad adottare iniziative per sospendere i termini di pagamento e gli adempimenti tributari in scadenza tra il 3 maggio 2014 sino al 31 dicembre 2014 per i contribuenti residenti nelle aree gravemente colpite, e la sospensione del pagamento delle rate di adempimenti contrattuali, compresi mutui e prestiti;
a predisporre un programma di prevenzione ambientale di medio e lungo termine per rendere il territorio nazionale idoneo a fronteggiare in futuro situazioni di maltempo anche di forte entità e ad avviare un serio programma nazionale di ripristino e messa in sicurezza del territorio.
(1-00465) «Vezzali, Andrea Romano, Balduzzi, D'Agostino, Librandi, Molea, Monchiero, Rabino, Vargiu».