Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
Atto a cui si riferisce:
C.5/12316 (5-12316)
Atto Camera
Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-12316presentato daNESCI Dalilatesto diMercoledì 27 settembre 2017, seduta n. 859
NESCI, BUSINAROLO, CECCONI, LOREFICE, SILVIA GIORDANO, GRILLO, MANTERO, COLONNESE e BARONI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
il 14 settembre 2017, in un'inchiesta del settimanale «L'Espresso» è tornato alla ribalta uno dei maggiori scandali sanitari della medicina moderna, legato agli effetti estremamente dannosi del talidomide, farmaco prodotto nel 1956 dalla multinazionale tedesca Grunenthal, pubblicizzato come antinfluenzale, sedativo e, soprattutto, come antinausea per le donne in gravidanza, diffuso in cinquanta Paesi sotto 40 nomi commerciali diversi e che fu ritirato nel 1961 a seguito della conferma, da parte di diverse ricerche scientifiche, circa il collegamento tra il suo utilizzo e l'aumento dei casi di neonati con gravissime malformazioni congenite dello sviluppo degli arti, ovvero amelia e vari gradi di focomelia;
nel nostro Paese fino al 2008 l'unico beneficio erogato da parte dello Stato alle vittime del talictomide era l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria, ai sensi dell'articolo 3, del decreto-legge n. 250 del 2005, che ha collocato la sindrome tra le patologie croniche e invalidanti;
la legge finanziaria del 2008 ha poi riconosciuto l'indennizzo, demandando ad un successivo decreto il regolamento di esecuzione. Successivamente, l'articolo 31, comma 1-bis, del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 207, precisava che l'indennizzo fosse riconosciuto soltanto ai nati tra il 1959 e il 1965. Il decreto-legge 24 giugno 2016, n. 113 (cosiddetto «decreto enti locali»), convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2016, n. 160, disponeva (articolo 21-ter) che l'indennizzo riconosciuto ai soggetti affetti da sindrome da talidomide nelle forme dell'amelia, dell'emimelia, della focomelia e della micromelia, nati tra il 1959 e il 1965, fosse riconosciuto anche ai nati nel 1958 e nel 1966, estendendolo inoltre a coloro che, anche se nati al di fuori di detti periodi, presentassero malformazioni compatibili con la sindrome da talidomide, confermata dai dovuti accertamenti sanitari;
il «decreto enti locali» demandava ad un successivo decreto di natura regolamentare la modifica del regolamento n. 163 del 2009, da emanare entro 6 mesi dalla data di conversione del decreto-legge, ovvero entro febbraio 2017, mentre ad oggi, risulta agli interroganti, che tale non decreto sia stato adottato –:
quali siano i motivi del ritardo relativo all'adozione del decreto di natura regolamentare previsto dal cosiddetto «decreto enti-locali» per la modifica del regolamento n. 163 del 2009 e quali iniziative di carattere normativo la Ministra interrogata intenda intraprendere al fine di tutelare tutte le vittime del talidomide, il cosiddetto «farmaco killer».
(5-12316)