• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/03276    nell'ambito dell'inchiesta denominata «chiamata alle armi», lunedì 25 settembre 2017 la Guardia di finanza di Firenze ha disposto una trentina di misure cautelari a carico di docenti...



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-03276presentato daRAMPELLI Fabiotesto presentato Martedì 26 settembre 2017 modificato Mercoledì 27 settembre 2017, seduta n. 859

   RAMPELLI, CIRIELLI, LA RUSSA, GIORGIA MELONI, MURGIA, NASTRI, PETRENGA, RIZZETTO, TAGLIALATELA e TOTARO. – Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . – Per sapere – premesso che:
   nell'ambito dell'inchiesta denominata «chiamata alle armi», lunedì 25 settembre 2017 la Guardia di finanza di Firenze ha disposto una trentina di misure cautelari a carico di docenti universitari, tutti accusati di corruzione per concorsi universitari truccati e l'assegnazione fraudolenta di cattedre, sette dei quali sono stati arrestati mentre agli altri è stato interdetto l'esercizio delle funzioni di professore universitario e di quelle connesse ad ogni altro incarico accademico per la durata di dodici mesi;
   nell'inchiesta, nata dal tentativo di alcuni professori universitari di indurre un ricercatore, candidato al concorso per l'abilitazione scientifica nazionale all'insegnamento nel settore del diritto tributario, a ritirare la propria domanda allo scopo di favorire un altro ricercatore in possesso di un curriculum notevolmente inferiore, promettendogli in cambio l'abilitazione nella tornata successiva, sono indagate complessivamente cinquantanove persone su tutto il territorio nazionale;
   le indagini, come affermato dalla Guardia di finanza in una nota, hanno consentito di accertare «sistematici accordi corruttivi tra numerosi professori di diritto tributario», alcuni dei quali pubblici ufficiali poiché componenti di diverse commissioni nazionali nominate dal Ministero dell'istruzione dell'università e della ricerca, finalizzati a rilasciare abilitazioni «secondo logiche di spartizione territoriale e di reciproci scambi di favori» al fine di soddisfare «interessi personali, professionali o associativi»;
   non è la prima volta che il sistema universitario italiano è interessato da gravi scandali, basta ricordare quello di pochi anni fa che aveva rivelato quanto lo stesso fosse afflitto dal nepotismo delle trasmissioni di cattedra di padre in figlio, fenomeno, peraltro, tutt'altro che sconfitto come rivelano i più recenti dati ufficiali;
   l'università italiana sta già attraversando un periodo di profonda crisi, da un lato per la riduzione delle risorse finanziarie e di personale che hanno colpito la quasi totalità degli atenei, e, dall'altro, per la disaffezione mostrata da migliaia di diplomati che scelgono di non intraprendere il percorso universitario –:
   quali siano le sue valutazioni, per quanto di competenza, in merito ai fatti descritti in premessa e quali urgenti iniziative intenda assumere per scongiurare il ripetersi di simili episodi e realizzare un sistema universitario efficiente e trasparente, in grado di formare davvero i giovani italiani. (3-03276)